L’ospitalità, l’accoglienza

Francesco e il lupo,scultura su pietra
Francesco e il lupo,scultura su pietra
...riceverai tutti con onore, con semplicità, ma anche con delicatezza...

 Fratello, sorella, pratica l’ospitalità sapendo che è Dio che viene a te da pellegrino. Ogni ospite che giunge in comunità sarà dunque accolto da te come Cristo in persona. Riceverai tutti con onore, con semplicità, ma anche con delicatezza, e cercherai di credere che in loro è presente Cristo.

L’ospitalità non è un servizio accidentale: è un ministero che eserciti in nome di Cristo al mondo.

(Regola di Bose 38.40)

L’ospitalità è un ministero che il celibato consente di praticare in modo particolarmente intenso. Se vari sono i motivi che spingono molti ospiti a soggiornare nella comunità di Bose (ormai si registrano più di quindicimila passaggi all’anno), credenti ma anche non credenti, uomini di chiesa e gente ai margini sia della società che della stessa chiesa, unico è l’atteggiamento con cui si cerca di accoglierli: “ogni ospite sarà accolto da te come Cristo in persona”.


 Il monaco, che vuole esercitarsi all’arte della conoscenza della divina presenza, deve arrivare a saper discernere il volto di Cristo nell’ospite e a far emergere, nel mistero grande dell’incontro con l’altro, il Cristo nascosto ma presente in ogni uomo, anche in chi è sfigurato dal male o abbruttito dal vizio. Il ministero dell’ospitalità si configura come ministero di accoglienza e di ascolto, di assunzione dell’altro nella sua “alterità” fino a portarlo davanti al Signore nell’intercessione, di consolazione per chi è nella prova, di solidarietà con chi è emarginato: questo può costituire anche un richiamo implicito ma chiaro per una società a volte tentata di disumanizzare le relazioni interpersonali.  Per venire incontro al crescente numero di persone che domandano di poter fare una sosta a Bose e per non lasciare la loro accoglienza al semplice spontaneismo o all’improvvisazione, nel corso degli anni la comunità ha avvertito la necessità di creare un’équipe di fratelli e di sorelle incaricati di seguire più da vicino e a tempo pieno l’ospitalità. Ospitalità e accoglienza restano tuttavia un ministero fondamentale di ogni fratello e ogni sorella della comunità di Bose. Oltre alla condivisione della preghiera comune tre volte al giorno e alla lectio divina quotidiana sul brano evangelico del giorno, la comunità propone agli ospiti giornate di ritiro individuale o di revisione di vita guidate da un fratello o da una sorella di Bose, e incontri di riflessione su temi di particolare interesse spirituale.
l' area scout in prossimità del bosco
l' area scout in prossimità del bosco
 
 

 Nel corso dell’estate è poi possibile partecipare a settimane bibliche e spirituali aperte a tutti, nonché a settimane di esercizi spirituali per presbiteri e a corsi di spiritualità e campi di lavoro riservati ai giovani dai 18 ai 30 anni. Dall'estate 2006 un'area del monastero adiacente al bosco è riservata ai gruppi scout che possono sostare e condividere con noi momenti di preghiera e di confronto.

 

 

scout riuniti nel cortile dell'accoglienza
scout riuniti nel cortile dell'accoglienza
Consapevole della crescente ricerca di luoghi alternativi alla parrocchia che caratterizza il tempo presente, la comunità di Bose ribadisce a tutti coloro che la visitano, soprattutto in occasione della celebrazione eucaristica domenicale, come essa non si senta affatto una chiesa locale né desideri allontanare i propri ospiti e amici dalle rispettive chiese di appartenenza o dagli ambienti quotidiani di lavoro, nei quali ognuno è chiamato a vivere la propria vocazione alla radicalità evangelica. Bose non vuole essere null’altro che una piccola oasi posta lungo il cammino di quanti desiderano procedere, nella vita di tutti i giorni, verso il regno.