Saluto per il settimanale diocesano di Volterra
di ENZO BIANCHI
Ricolmi di uno spirito di ringraziamento vi chiediamo di pregare il Signore affinché da monaci anche a Cellole cerchiamo di vivere il vangelo nella comunione con tutti i cristiani
L'Araldo, 31 marzo 2013
Il 7 aprile 2013, Domenica in Albis, alle ore 10,00 il Vescovo di Volterra mons. Alberto Silvani presiederà la celebrazione eucaristica e benedirà il monastero – al termine dei lavori di restauro – in occasione dell'inizio della presenza stabile a Cellole (San Gimignano) di alcuni fratelli della comunità monastica di Bose. Desidero ringraziare dal profondo del cuore anzitutto il Signore e certamente il Vescovo Alberto, il parroco don Armando e tutti coloro con cui abbiamo percorso il cammino che ci porta fino a questo piccolo inizio, e da cui ci siamo sempre sentiti sinceramente accolti, compresi e ben voluti. Chiedo la preghiera e l’invocazione delle energie dello Spirito santo su quel luogo, sulla comunità che intraprende là la vita comune solo per obbedienza alla sequela di Gesù. È la quinta volta – dopo Gerusalemme, dopo Ostuni, dopo San Benedetto e san Masseo ad Assisi – che cominciamo una fraternità che vive secondo la Regola di Bose. Nessuno di noi ha previsto, progettato, voluto tutto questo; ma semplicemente abbiamo cercato di rispondere al dono che ci previene e ci stupisce sempre, alla chiamata del Signore, alla voce del Signore che si è espressa in questi anni nella voce del Vescovo e di tanti fratelli e sorelle che ci hanno incoraggiato a piantare la nostra tenda di pellegrini e forestieri anche a Cellole, se ne saremo capaci, con l’aiuto di Dio.
Eccoci dunque a Cellole per una nuova partenza, per vivere la nostra vocazione monastica e nient’altro, fatta di vita fraterna, di preghiera, di lavoro, di studio, di accoglienza, ma vivendola nella Chiesa locale di Volterra, a servizio di questa Chiesa, di tanti cristiani che visitano questi luoghi memoria di una storia di fede secolare, e di tanti semplici uomini, memori anche di santo Bartolo che qui spese la sua vita fino alla fine in una carità vicendevole umile e povera verso i malati, i pellegrini, i fratelli e le sorelle senza distinzione di sorta, dando luogo a una vera e propria vita comune, ben prima di noi. Noi diciamo al Vescovo Alberto di non attendersi molto da noi: siamo piccoli, siamo semplici monaci, ma vorremmo donare il poco che abbiamo in lealtà, semplicità e letizia, vivere in comunione con questa Chiesa, cercando di rinnovare l’agápe, l’amore, il grande, ultimo e definitivo comandamento lasciatoci da Gesù. Ricolmi di uno spirito di ringraziamento vi chiediamo perciò soprattutto di pregare il Signore affinché da monaci anche a Cellole cerchiamo di vivere il vangelo nella comunione con tutti i cristiani e nella compagnia degli uomini. Grazie!
Fr. Enzo Bianchi, priore di Bose