“Non vi lascerò orfani”: la presenza di Dio che attraversa la storia

Giovanni Frangi
Giovanni Frangi

20 agosto 2025

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 14,15-21 (Lezionario di Bose)

Prima di passare da questo mondo al padre, Gesù disse ai suoi discepoli:"15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.  21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».


Nel cuore del discorso di addio di Gesù ai suoi discepoli emerge la promessa: “Non vi lascerò orfani: verrò da voi” (v. 18).

La Scrittura intera è la storia della compagnia di Dio nel cammino del suo popolo. Nell’Antico Testamento, Israele conosce un Dio che si manifesta nella nube e nel fuoco, che abita il tabernacolo e poi il tempio (cf. Es 40,34; 1Re 8,10-11). Ma sempre in una dimensione di distanza: “L’uomo non può vedere Dio e restare vivo” (Es 33,20). Tuttavia, i profeti annunciano una novità: “Porrò il mio Spirito dentro di voi” (Ez 36,27). La Legge prima scritta sulla pietra ora diventa legge iscritta nel cuore (cf. Ger 31,33).

Con l’incarnazione, il Dio invisibile si rende visibile: “Il Verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi” (Gv 1,14). Gesù è l’Emmanuele, il “Dio-con-noi” (Is 7,14; Mt 1,23). Non insegna soltanto, ma condivide la vita, porta l’amore del Padre nei suoi gesti quotidiani. Amore che suscita una risposta da parte nostra: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (v. 15).

Ma Gesù prima della sua passione prepara i discepoli a una presenza diversa, più profonda e duratura, attraverso “un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre” (v. 16). Paraclito significa colui che è chiamato a stare accanto (consolatore, guida, difensore) e nell’intimo dei credenti: “Egli rimane presso di voi e sarà in voi” (v. 17). Così, l’uomo diventa dimora di Dio (cf. 1Cor 6,19).

Questa presenza, per diventare vitale ed efficace, ha bisogno di essere accolta mediante l’amore vissuto. “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio, e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (v. 21). Amare non è un sentimento indefinito, ma una scelta concreta, una perseveranza nella vita quotidiana. Significa entrare in relazione viva con Dio, come Gesù stesso promette: “In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre, voi in me e io in voi” (v. 20). In fondo, solo chi ama conosce davvero Dio, perché “Dio è amore” (1Gv 4,8).

La promessa si compie a Pentecoste: lo Spirito non è più riservato a pochi, ma viene donato a tutti. “Effonderò il mio spirito sopra ogni carne” (Gl 3,1; At 2,17). È una trasformazione profonda: da orfani a figli, chiamati a farsi segni di amore per gli altri.

Anche oggi, in un tempo segnato da solitudine, crisi di senso e fragilità dei legami, la promessa di Gesù resta attuale: non siamo soli. L’assenza di radici o il vuoto interiore – forme di “orfanità spirituale” – è diffusa, ma lo Spirito ci rinnova dall’interno, rendendoci capaci di scelte semplici e di gesti di cura che testimoniano la presenza fedele di Dio nella storia della salvezza.

Nella memoria liturgica di san Bernardo di Chiaravalle, questa parola si fa vita. Egli ha fatto della ricerca appassionata di Cristo la sua via, lasciandosi abitare da questa Presenza fino a diventare luce per altri. In lui vediamo un credente trasformato dall’amore, capace di indicare a tutti la strada della comunione con Dio.

Grazie allo Spirito che abita nei nostri cuori e fortifica le nostre fragilità, lasciamoci plasmare dall’amore per diventare luogo in cui Dio prende dimora e si rende visibile nel mondo!

sorella Monica