Grupo de trabalho teológico ortodoxo-católico em Bose
De 31 de outubro a 4 de novembro de 2012 teve lugar em Bose o nono Encontro anual do "Grupo de trabalho teológico misto ortodoxo-católico de Santo Ireneu”
Communicato ufficiale del Gruppo Sant’Ireneo Bose 2012
Dal 31 ottobre al 4 novembre 2012 si è tenuto a Bose il nono incontro annuale del “Gruppo di lavoro teologico misto cattolico-ortodosso Sant’Ireneo”, dedicato al tema: Primato e sinodalità come sono riflessi nelle decisioni del Concilio locale della Chiesa russa del 1917-1918 e nel Concilio Vaticano II.
Il Gruppo Sant’Ireneo è stato fondato nel 2004 per iniziativa del vescovo di Magdeburgo e dell’Istituto Johann-Adam-Möhler di Paderborn, al fine di coadiuvare, attraverso la propria ricerca teologica, il Dialogo ufficiale tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse.
Del Gruppo di lavoro fanno parte ventisei teologi da tutta Europa e dagli Stati Uniti, tredici cattolici e tredici ortodossi, che finora si sono regolarmente incontrati ogni anno.
I membri del gruppo Sant’Ireneo non hanno ricevuto un mandato ufficiale dalle loro Chiese, ma nella fedeltà alla propria tradizione intendono studiare insieme, in uno spirito di confronto fraterno e ascolto reciproco, i punti teologici che ancora costituiscono un ostacolo alla piena comunione tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica, ed esplorare possibili vie di avvicinamento.
I risultati delle discussioni del Gruppo Sant’Ireneo sono poi offerti alla ricerca teologica e al dialogo tra le Chiese.
Negli anni passati il Gruppo Sant’Ireneo si è riunito in Grecia (Atene), Belgio (Chevetogne), Serbia (Belgrado), Austria (Vienna), Ucraina (Kiev), Germania (Magdeburgo), e nel 2011 in Russia (San Pietroburgo). Sono state studiate le definizioni del Concilio Vaticano I sul primato del vescovo di Roma e le reazioni ortodosse a questo concilio nelle diverse regioni (Russia, Medio Oriente, Romania). Si è inoltre approfondita la comprensione del primato nella Chiesa ortodossa russa e si sono discusse le proposizioni di altri gruppi di lavoro, in vista di una convergenza su questo problema.
ccogliendo gli ospiti all’apertura dei lavori, il priore di Bose Enzo Bianchi ha espresso l’impegno della comunità ad accompagnare nella preghiera la loro riflessione su un tema come quello del primato che “resta come ostacolo ma anche come opportunità di conversione sul cammino verso la piena comunione tra le Chiese cattolica e ortodossa”. Il Concilio Vaticano II, “evento suscitato dallo Spirito santo”, “ha profondamente cambiato la nostra comprensione del mistero della Chiesa come comunione, aprendo la possibilità di un dialogo nell’amore con la Chiesa ortodossa”. Ora occorre percorrere “attraverso una pratica della comunione … il cammino verso la piena comunione”.
Nell’incontro di Bose, guidato dai due co-presidenti, il metropolita John Yazigi del patriarcato di Antiochia e mons. Gerhard Feige, vescovo di Magdeburgo, si è studiato il concilio di Mosca del 1917/18 e il suo modello di governo della chiesa, che combina in modo organico primato e sinodalità; ci si è poi soffermati sull’ecclesiologia del Concilio Vaticano II (il ruolo dei vescovi come complemento alle definizioni sul primato papale del Vaticano I; la sacramentalità del ministero episcopale e il significato della collegialità dell’episcopato; le attuali strutture sinodali della chiesa cattolica), e su come gli ortodossi valutano questa ecclesiologia e la sua realizzazione; si sono infine indicati i problemi aperti per entrambe le tradizioni per una piena attuazione di un’autentica comunione ecclesiale.
Il vescovo di Biella, mons. Gabriele Mana, ha salutato i membri del gruppo dopo il vespro della festa di Ognissanti, ringraziando i teologi riuniti per il loro lavoro e ricordando che, alla luce del Concilio Vaticano II, “il clima ecclesiale in cui vive la chiesa particolare è la comunione: con le chiese sorelle e con la chiesa di Roma”. Mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana, che ha generosamente contribuito alla realizzazione dell’incontro, nella sua lettera al co-presidente cattolico, mons. Gerhard Feige, si è felicitato dei temi scelti, che partono dal “consenso raggiunto fra Cattolici e ortodossi” nella “prospettiva dell’ecclesiologia eucaristica di comunione”. Mons. Bianchi si è poi augurato che “il lavoro dell’incontro del Gruppo di lavoro possa contribuire al confronto in corso, facendo fare alla sintonia tra le nostre Chiese un ulteriore passo avanti: quel che conta in questo momento è che il dialogo prosegua e che, accanto al dialogo teologico, crescano fiducia, stima, amicizia, che insomma si sviluppi un ecumenismo del cuore; questo ecumenismo è fatto di gesti e di incontri fraterni, e amorevolmente incalza il lavoro dei teologi”.
Il lavoro teologico si è svolto in un clima di preghiera e di condivisione con la comunità. Prima di terminare i loro lavori, i membri del gruppo hanno avuto la possibilità di una collatio con fr. Enzo sul senso di una vita monastica tra cristiani appartenenti a diverse confessioni.
Oltre ai due co-presidenti, il gruppo si compone di dodici membri ortodossi: il co-segretario p. Nikolaos Loudovikos (Chiesa ortodossa di Grecia); l’archimandrita Job Getcha, l’archimandrita Grigorios Papathomas (Patriarcato ecumenico); Assaad Elias Kattan (Patriarcato di Antiochia); l’archimandrita Cyril Hovorun, p. Vladimir Khoulap, p. Vladimir Shmaliy (Patriarcato di Mosca); p. Mihai Sasaujan e p. Daniel Benga (Chiesa ortodossa romena); Paul Meyendorff (Chiesa ortodossa d’America); p. Vladan Periši? (Chiesa ortodossa serba); Mariyan Stoyadinov (Chiesa ortodossa bulgara); e di dodici membri cattolici: il co-segretario Johannes Oeldemann, dell’Istituto Johann-Adam-Möhler di Paderborn; Thomas Bremer (Münster); p. Hyacinthe Destivelle op (San Pietroburgo); p. Edward G. Farrugia sj (Roma); Zygfryd Glaeser (Opole, Polonia); Basilius J. Groen (Graz); Pieter Kohnen (Dipartimento per gli affari ecumenici della Conferenza episcopale olandese); fr. Adalberto Mainardi (Monastero di Bose); p. Hervé Legrand op (Paris); p. Rudolf Prokschi (Vienna); p. Ronald G. Roberson csp (Segretariato affari ecumenici della Conferenza episcopale americana); Wolfgang Thönissen (Paderborn).