A visita de Madre Cristiana Piccardo
De 13 a 15 de Outubro de 2011, acompanhada pela Ir. Fabiola de Vitorchiano e pela Ir. Sonia de Humocaro, visitou-nos a Madre Cristiana Piccardo que, durante 24 anos, até 1988, foi Abadessa do Mosteiro Trapista de Vitorchiano e depois Abadessa do Mosteiro de Nossa Senhora de Coromoto em Humocaro, no sopé dos Andes, zona muito pobre da Venezuela.
Dal 13 al 15 ottobre, accompagnata da sr. Fabiola di Vitorchiano e sr. Sonia di Humocaro, ci ha visitato madre Cristiana Piccardo, per 24 anni, fino al 1988, abbadessa del monastero trappista di Vitorchiano, poi abbadessa del monastero di Nuestra Señora de Coromoto a Humocaro, ai piedi della cordigliera andina, zona prevalentemente molto povera, in Venezuela.
Durante il suo abbaziato Vitorchiano ha conosciuto un grande irradiamento, con fondazioni in Italia, Argentina, Venezuela, Cile, Indonesia, Cameroun…alcune a loro volta origine di altre fondazioni.
Fratel Enzo aveva conosciuto madre Cristiana a Vitorchiano nel 1972, e dagli anni ’80 era iniziata un’amicizia con alcune sorelle; alla nostra comunità era nota per i suoi libri penetranti e ricchi di intuizioni sulla vita monastica – specie su alcuni aspetti centrali della vita comunitaria – la cui lettura aveva accompagnato e sostenuto la nostra storia.
Questa visita è stata un’autentica occasione di ricevere la misericordia del Signore in mezzo al suo tempio (come la regola di Benedetto definisce l’accoglienza dell’ospite), davvero un grande dono che ci incoraggia a guardare in avanti con serenità, sostenuti dall’esempio di chi con la sua lunga vita testimonia che vale la pena di vivere e morire per il Signore e per i fratelli e le sorelle.
Vedere ed ascoltare un’anziana madre spirituale raccontare con realismo ed entusiasmo la propria vita vissuta a servizio delle sorelle, e insistere sulla necessità di non temere il rischio, la libertà, l’anzianità; sentirla confessare il suo amore per la vita monastica con la freschezza del primo incontro, il suo desiderio di godere di questa vita così bella in quella sua parlata franca, concreta, capace di trovare senso nelle cose più piccole facendone motivo di speranza; riscontrare consonanze e punti di vista comuni: è stata un’esperienza che ci ha profondamente toccato e da cui ci siamo sentiti confermati.
Prima della sua partenza abbiamo avuto un’intensa collatio monastica con madre Cristiana e, al termine del vespro, Enzo ha chiesto a lei di impartire la benedizione finale su tutti i presenti.
A lei lasciamo ora la parola, limitandoci a raccogliere alcune sue perle:Chi educa è la comunità e la sua esperienza quotidiana concreta, più di qualsiasi strumento psicologico…Bisogna credere nei giovani, dare loro la speranza di una umanità completa, si sentano accolti e voluti bene e nella loro paura di essere amati, paura dell’amore, percepiscano che c’è fiducia in loro...Della vita monastica sono innamorata, me la godo, finalmente, anche grazie ad una maggior solitudine, deposto l’incarico di abbadessa. Sono felice, libera…Crescere nella misericordia è crescere nella mentalità evangelica, che supera tutti i conflitti, e conduce a una vera e propria “esultanza”...La scuola è sempre il vangelo, guardare Gesù. Più leggi il vangelo, più cresce la misericordia!
Non ci resta che ringraziare il Signore per la vita di madre Cristiana e per la sua grande umanità che ancora spande attorno a sé fiducia, convinzione e gioia. Assicuriamo la nostra preghiera per lei, per le sorelle di Vitorchiano, per la sua e per le altre comunità, chiedendo a nostra volta la sua e la loro intercessione per noi, oggi e domani!