Bose, 13 outubro 2013
Entre os mais estimados e argutos teólogos católicos contemporâneos, o Pe. Theobald é um homem cujo pensamento é fecundado pelo Espírito e pela Palavra e, nestes dias que passou em Bose, disponibilizou-se para partilhar connosco o seu conhecimento e a sua sabedoria.

In questi giorni la comunità sta vivendo in uno spirito di gratitudine la presenza in mezzo ad essa del teologo gesuita Christoph Theobald. Tra i più stimati e acuti teologi cattolici contemporanei, padre Theobald è uomo dal pensiero fecondato dallo Spirito e dalla Parola. Redattore capo della rivista Recherches de science religieuse, membro del comitato scientifico della rivista internazionale di teologia Concilium, ha contribuito con fondamentali e originali lavori alla storia della teologia moderna, in particolare sul concilio Vaticano II e la sua recezione, alla teologia sistematica e pratica, all’estetica.

Di origine tedesca ma da molti anni in Francia, dove vive e insegna alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi, padre Theobald “unisce il rigore proprio della riflessione teologica tedesca al genio del pensiero francese”, come ha detto fratel Enzo presentandolo domenica alla giornata di confronto che ha tenuto a Bose sul tema “Il concilio Vaticano II: visione del futuro e domande nuove”.

In questo momento offerto agli ospiti della comunità come tappa conclusiva di un itinerario di riflessione sul concilio Vaticano II che si è avuto nell’arco di quest’anno a Bose, padre Theobald ha mostrato in che modo il concilio è stato un avvenimento storico e “profetico” che ha disegnato una precisa visione per il futuro della chiesa nell’era postcristiana, in cui diverse questioni attendono altri momenti e gesti “profetici” per restare fedeli e sviluppare le intuizioni elaborate dal concilio.

La comunità è poi fraternamente grata a padre Christoph perché in questi giorni di permanenza tra noi si è reso disponibile a condividere la sua sapienza tenendo tre incontri alla comunità sul tema del “Cristianesimo come stile”, in cui ha ripercorso le grandi linee di quell’approccio stilistico alla fede e alla tradizione cristiana da lui elaborato e che costituisce il suo contributo più originale alla ricerca teologica contemporanea, che cerca di rispondere con fecondità alle sfide ereditate dal concilio.