Insieme ( , ) speriamo

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 77 - Natale 2024

Queste righe vi raggiungono al cuore dell’Avvento, alba di un nuovo anno liturgico e tramonto di un anno civile. Se la scansione del tempo sociale porta sempre più – e con sempre più ansia – a chiederci “che futuro ci attende?”, il tempo della chiesa riporta i cristiani a una domanda ribaltata: “Ma noi, attendiamo davvero il ritorno del Signore risorto?” e a quella conseguente: “Che ne facciamo di questa attesa? Cosa facciamo in questa attesa?”. È alla luce di questa consapevolezza che vorremmo leggere assieme a voi alcune connotazioni che l’attesa cristiana assume nell’anno civile che si sta aprendo.

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Uno sguardo rinnovato

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 76 - Trasfigurazione 2024

“Fu trasfigurato davanti a loro” (Mt 17,2). La festa della Trasfigurazione ci pone davanti a questo evento di luce: l’uomo Gesù muta di aspetto al cospetto di tre suoi discepoli e la natura divina che lo abita risplende in tutta la sua pienezza di fronte a esseri umani creati a immagine e somiglianza di Dio. Così è lo sguardo stesso dei discepoli a essere trasfigurato, beneficiando di una luce nuova nella quale contemplare il Figlio dell’Uomo. Uno sguardo nuovo – quello di Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor e quello di ciascuno e ciascuna di noi quando lo alziamo verso il Signore trasfigurato – che abilita a un discernimento altro sulle realtà che ritroviamo ai piedi della montagna, nel nostro quotidiano pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste. Uno sguardo rinnovato e reso chiaroveggente dalla frequentazione della Legge e dei Profeti – presenti attraverso Mosè ed Elia – e dall’ascolto del Figlio amato, come chiede di fare la voce del Padre risuonata sul Tabor.

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Notizie dalla comunità

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 76 - Trasfigurazione 2024

Pochi giorni prima del nostro ritiro comunitario – predicato da m. Michela Porcellato, priora del monastero camaldolese di Sant’Antonio a Roma – e del nostro capitolo annuale, il priore fr. Sabino ha incontrato papa Francesco in udienza privata. Con cordialità e atteggiamento paterno, il papa si è informato circa il cammino della comunità, alla quale in questo tempo è restato sempre vicino. Ha affidato al priore la sua parola di incoraggiamento e la sua benedizione per ciascun fratello e sorella, e la sua esortazione a continuare a camminare con fiducia dietro al Signore, nella fedeltà alla sua chiamata.

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Un dono di Dio

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 75 - Avvento 2023

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” (Lc 2,1-7).

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Notizie dalla comunità

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Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 75 - Avvento 2023

Nella notte della Trasfigurazione del Signore, tra il 5 e il 6 agosto scorsi, fr. Federico e fr. Paolo, giunti al termine del tempo di probandato, hanno emesso la loro professione monastica definitiva, impegnandosi a vivere radicalmente il Vangelo nel celibato e in una vita comune di obbedienza e condivisione dei beni, fissando nella nostra forma vitae la loro vocazione battesimale.

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