1 agosto 2025
Contraddetti, siamo tentati di ripiegarci e difenderci. Incontrando rifiuto e indifferenza, siamo tentati di contrapporci con inimicizia al mondo o al contrario di isolarci e nasconderci.
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31 luglio 2025
Il quotidiano è la tavolozza alla quale il Cristo, narratore di parabole, attinge colori, forme, movimenti, personaggi per raccontare il Regno, come la rete a strascico dei pescatori o lo scriba chino sui suoi testi.
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30 luglio 2025
Gesù è creativo, e usa la sua immaginazione e la sua enorme capacità di osservazione nel lungo discorso all’interno del quale si trovano i versetti di oggi. Gesù sta cercando di farci comprendere ciò che lui è venuto ad annunciarci con la sua vita: il Regno dei cieli. Un uomo che semina, il lievito, un piccolo granello di senape, una rete. Immagini semplici, tratte dal vissuto quotidiano, comprensibili per gli uomini e le donne che lo ascoltavano.
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29 luglio 2025
“Tocca fare tutto a me in questa casa”, sarà stato uno dei possibili pensieri di Marta durante la visita di Gesù vedendo la sorella del tutto incurante dello sforzo che stava facendo per mettere a proprio agio l’ospite.
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28 luglio 2025
Gesù può essere visto e come seme e come campo e come colui che semina. La parabola è come un prisma con aspetti diversi e più prospettive affinché la luce del Regno possa scintillare ai nostri occhi.
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26 luglio 2025
Matteo ha fin qui presentato l’attività generosa e rassicurante del seminatore e l’accoglienza differenziata e problematica della “Parola del Regno” (v.19). Ora Gesù inizia a descrivere il Regno dei cieli e, con il primo di una serie di paragoni, continua a parlarci del campo in cui viviamo e che siamo, ma portando l’attenzione non tanto sul “dopo” quanto sul “prima”.
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25 luglio 2025
Giacomo, figlio di Zebedeo, del quale facciamo memoria oggi, è uno dei primi discepoli scelti da Gesù, insieme con Giovanni, suo fratello, e subito dopo Pietro e Andrea. Tutti e quattro erano pescatori, per cui la loro dimora era praticamente il lago di Tiberiade che gli evangelisti Marco e Matteo preferiscono chiamare “mare di Galilea”, cosa che permette di vedere nella loro chiamata una liberazione dalle potenze del male che in fondo al mare hanno il loro antro.
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24 luglio 2025
“Perché parli loro in parabole?” chiedono i discepoli a Gesù; perché non parli in modo chiaro, esplicito, senza simbolismi e analogie, in modo che tutti possano capire? E così potranno accogliere te e il messaggio che tu porti. È qui l’errore: pensare che in tal modo tutti possano capire, pensare che se Gesù non avesse usato le parabole per raccontare il regno di Dio tutti avrebbero capito senz’altro il suo messaggio e allora lo avrebbero accolto.
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23 luglio 2025
Il modo di coltivare tipico del medio oriente al tempo di Gesù è molto diverso da quello di oggi, in particolare in occidente. Oggi si cerca la sicurezza che là dove cade il seme il terreno sia fertile perché possa rendere al massimo; nella parabola di Gesù, al contrario, il seme viene sparso ovunque anche in punti in cui è evidente che non potrà crescere niente.
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22 luglio 2025
Facciamo memoria oggi di Maria Maddalena, la “apostola degli apostoli”, come la definisce San Tommaso d’Aquino. A lei per prima, infatti, è apparso il Signore Risorto, e lei per prima è inviata a portare agli apostoli l’annuncio: “Ho visto il Signore” (v. 18).
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21 luglio 2025
L’annuncio di Gesù sull’imminenza del Regno dei Cieli, accompagnato da segni di guarigione, incontrava forti resistenze nella generazione in cui visse. In particolare, i responsabili religiosi del popolo — scribi, farisei e sadducei — lo osteggiavano apertamente e lo rifiutavano. Per questo motivo, troviamo in Gesù anche parole dure di giudizio, come quando rimprovera quella generazione, definendola “perversa e malvagia” (v. 39).
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19 luglio 2025
Il Vangelo di oggi consiste nella più lunga citazione dell’Antico Testamento che si legga in Matteo. La citazione è tratta da Isaia, e in particolare da quello che viene impropriamente considerato come il primo “canto del Servo” (Is 42,1-4), benché non si tratti di una confessione personale, ma della presentazione profetica di una figura regale senza nome, che già secondo l’antica esegesi targumica è il Messia: “Ecco, il mio servo”.
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18 luglio 2025
Nel racconto evangelico di Matteo troviamo spesso delle citazioni dell’Antico testamento per far vedere come si compiano nel Nuovo testamento con la venuta di Gesù di Nazareth.
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17 luglio 2025
Gesù comprende e ci consegna queste parole proprio nel momento del suo fallimento. Ecco il nuovo sguardo che oggi il vangelo ci dona: i fallimenti possono riportarci alla nostra verità e piccolezza amata da Dio, mentre i successi ci mentono.
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