In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Anna, la profetessa che riconosce Gesù

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30 dicembre 2025

Luca nel suo vangelo narra molto più degli altri sinottici storie di donne. Qualcuno ha notato che è caro a Luca presentare figure parallele di uomini e donne. Per esempio accanto al pastore che perde una pecora (15,4), c’è una donna che perde una dracma (15,8). Anche nell’episodio della presentazione al tempio di Gesù, accanto alla figura dell’anziano Simeone, ecco che troviamo l’anziana profetessa Anna.

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“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”

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29 dicembre 2025

Luca fa precedere il racconto del ministero di Gesù da due capitoli che narrano la sua nascita e infanzia, fornendo già un’interpretazione teologica della sua venuta nel mondo e della sua missione. Gioia, esultanza, consolazione, salvezza e redenzione sono i termini che percorrono questi capitoli, proiettando la luce dell’annuncio pasquale già nella venuta nel mondo di Gesù, il Salvatore. Questi capitoli sono stati visti come un ponte tra l’Antico Testamento e il ministero di Gesù, mostrando come tutta l’attesa di Israele trova un compimento nella nascita di Gesù e svelando anche le dimensioni di questa attesa: la salvezza di Dio riguarda tutte le genti, la messianicità di Gesù ha una portata universale

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Testimoni diversi dell’unico Signore

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27 dicembre 2025

Il Vangelo odierno è l’ultima pagina del testo giovanneo che si conclude accostando gli apostoli Pietro e Giovanni per riconoscere a entrambi un ruolo d’autorità all’interno della comunità dei seguaci di Gesù.
L’episodio avviene là dove aveva avuto origine la prima narrazione dell’eucaristia con il segno della moltiplicazione dei pani sul lago di Tiberiade. Allora, in una sequenza cadenzata da gesti silenziosi i discepoli erano stati testimoni della potenza di vita racchiusa nella Parola di Gesù.

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Benedictus: il racconto della storia della salvezza

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24 dicembre 2025

Il Benedictus è il canto di Zaccaria, che ritrova la voce della fede dopo il lungo silenzio dell’incredulità. Pieno di Spirito Santo (cf. v. 67), egli trasforma la propria esperienza in poesia, narrando con gratitudine la storia della salvezza. Zaccaria è immagine di ogni credente che, dopo il dubbio, toccato dalla grazia, riprende la parola per lodare: la fede, quando rinasce, si fa canto di riconoscenza e testimonianza.

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“Che sarà mai questo bambino?”

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23 dicembre 2025

Giovanni il Battista, cammina davanti a Gesù, per nascita, per vita, per morte. Dalla danza nel grembo di sua madre Elisabetta all’arrivo di Maria che porta nel grembo Gesù, fino all’incontro al Giordano, le strade di Giovanni e Gesù si susseguono e si intrecciano in un reciproco riconoscimento l’uno dell’altro. Non a caso la liturgia pone questo vangelo che ne narra la nascita appena prima della festa del giorno Natale di Gesù.

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Allora Maria disse…

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22 dicembre 2025

“Allora Maria disse”: così si apre il nostro testo, con evidente aggancio a ciò che precede. L’incontro con Elisabetta, con tutto ciò che ha significato per le due donne, libera la parola di Maria, fa cantare il suo silenzio. Il Magnificat diventa così una “meditazione lirica sul significato dell’evento dell’annunciazione” (J. Dupont) e un canto sgorgato dall’incontro della visitazione.

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Donando futuro

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19 dicembre 2025

Immersi nella novena del Natale la liturgia ci invita a ripercorrere la vicenda terrena di Gesù, il suo farsi uomo tra gli uomini. Dopo l’annuncio a Giuseppe, oggi il brano del Vangelo ci ricorda l’annuncio a Zaccaria, colui che sarà il padre di Giovanni il battista.

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“Giuseppe, non temere!”

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18 dicembre 2025

Nei giorni delle Ferie Maggiori del tempo di Avvento, iniziate ieri, le letture che ascoltiamo ci preparano all’evento dell’incarnazione. Oggi come ieri il vangelo è tratto dall’inizio del racconto di Matteo. L’evangelista desidera chiarire l’origine di Gesù, la sua “genesi”e presenta la concatenazione di eventi che l’hanno resa possibile, attraverso la lista dei “padri” che hanno preceduto “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale fu generato Gesù chiamato Cristo” (v.16) e poi, nel testo odierno, vuole spiegare come “fu generato” Gesù Cristo (v.17).

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La “catena delle generazioni” del Messia

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17 dicembre 2025

All’inizio delle cossidette Ferie maggiori di Avvento, la genealogia che apre il Vangelo secondo Matteo può aiutarci ad abbracciare in un unico sguardo l’intera storia d’Israele, come storia di profezia e di attesa, che nella “catena delle generazioni” e nella trasmissione delle promesse, arriva a “generare” il Messia-Gesù. Tutte le Scritture e la storia d’Israele in questa nascita trovano un compimento. 

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L’autorità di “nutrire” gli altri

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16 dicembre 2025

“La parabola del servo che può vivere la fedeltà ma anche l’infedeltà”: questo il titolo della pericope odierna. Infatti è la stessa persona, lo stesso servo (“questo servo”: v. 48) che sa vivere la fedeltà ma anche l’infedeltà, che sa essere misurato e umano, ma può anche divenire arrogante, prepotente e violento. Non siamo di fronte alla personificazione di fedeltà e infedeltà in due personaggi differenti, ma alla possibilità di bene e di male da parte della stessa persona. A rivelare quella duplicità che è potenzialità di ciascuno di noi. 

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Il Signore verrà e farà nuove tutte le cose

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13 dicembre 2025

In questi giorni siamo immersi nella lettura-ascolto del discorso escatologico secondo la versione di Matteo, nei capitoli 24-25 del suo vangelo e i versetti di oggi ci mettono in guardia dai “falsi profeti” che sorgono sempre, in ogni epoca della storia, i quali presumono di sapere e di conseguenza pretendono di stabilire il quando della venuta del Figlio dell’uomo attraverso l’identificazione del dove: “Ecco è nel deserto… ecco è in casa”.

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La grande tribolazione

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12 dicembre 2025

“Seduto sul monte degli ulivi” (cf. Mt 24,3) Gesù annuncia ai discepoli: “Vi sarà allora una tribolazione grande…” (v. 21).
“Sull’ala del tempio porrà l’abominio devastante” (cf. v. 15; Dn 9,27), Gesù aveva ascoltato e ora “ri-legge” e invita a “comprendere” nel rotolo di Daniele il segno dell’arrivo di questa tribolazione: un idolo (Antioco Epifane) al posto di Dio.

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