In questa rubrica giornaliera vi proponiamo la meditazione del Vangelo del giorno preparata da un fratello o una sorella di Bose. Il nostro desiderio è di spezzare il pane quotidiano della parola di Dio, condividendo la lectio divina fatta nella solitudine della cella monastica. Per tutti il fine è quello indicato da Ignazio d’Antiochia, “rifugiarmi nel Vangelo come nella carne di Gesù” (Lettera ai Filadelfiesi).

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

Signore, insegnaci a pregare

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8 ottobre 2025

Il vangelo di Luca è particolarmente attento a presentare Gesù in preghiera. Lo fa non solo in riferimento a momenti decisivi della sua vicenda – pensiamo al Battesimo, alla Trasfigurazione o durante la sua Passione –, ma anche nello scorrere dei giorni, ritraendolo in luoghi appartati, di buon mattino. Una preghiera che si esprime come lode nei confronti del Padre, accettazione della sua volontà, richiesta di perdono, fiducioso abbandono nelle sue mani. Gesù aveva un modo tutto suo di rivolgersi a Dio, che chiamava “Abbà”, con un’espressione di confidenza e abbandono che deve avere interrogato chi viveva accanto a lui.

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Custodire l'essenziale

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7 ottobre 2025

Gesù mentre è in cammino sosta in un villaggio, Betania, il nome lo sappiamo dall’evangelista Giovanni (Gv 11,1) che ci narra anche che “Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella Maria e a Lazzaro” (Gv 11,5). La casa in cui si ferma Gesù è una casa di amici. Nel camminare annunciando l’evangelo, Gesù si concede tempo per l’amicizia, la gratuità, il ristoro che viene dall’affetto. 

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La nostra umanità in un semplice gesto

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6 ottobre 2025

Il titolo tradizionale di questa celebre parabola di Gesù può essere fuorviante. È infatti utile comprendere che nel contesto biblico l’espressione “buon samaritano” è un ossimoro. I samaritani non erano ritenuti buoni, erano persone diverse dal punto di vista etnico e religioso. I vangeli testimoniano in più occasioni l’astio dei figli di Israele per i samaritani, i quali non accoglievano volentieri o non accoglievano del tutto quei Galilei che andavano regolarmente al tempio di Gerusalemme quando passavano per il loro territorio.

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Troverete ristoro per la vostra vita

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4 ottobre 2025

Lode, rivelazione ai piccoli, reciproca conoscenza tra Gesù e il Padre, un duplice invito: venite a me e prendete il mio giogo. Questi gli snodi, o i detti di Gesù, raccolti nel brano odierno di Matteo: si tratta di un testo importante e difficile. Ha un parallelo in Luca 10,21-22 per quanto riguarda la preghiera di lode (esultanza nello Spirito) e l’affermazione sulla conoscenza tra il Padre e il Figlio. In Luca tuttavia il contesto è diverso e mancano gli inviti ad andare a Gesù e prendere il suo giogo, entrambi legati alla promessa del “ristoro”, della cessazione del lavoro e della fatica.

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Il giudizio della croce

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3 ottobre 2025

Il brano del Vangelo odierno è una breve sintesi a conclusione del viaggio itinerante dei discepoli e Gesù tra le città del lago di Galilea, esperienza che sembra risolversi in un fallimento. Nonostante le guarigioni e i segni là compiuti questo brano di Luca termina cioè in maniera brusca, quasi fosse un ripensamento. Il lettore è quindi invitato a considerare il viaggio svolto finora da un’altra prospettiva, per discernere l’importanza dei gesti compiuti come delle parole proclamate. È come se le ultime parole affidate ai settantadue discepoli fossero un invito a spingersi alla ricerca dei presupposti del loro stesso camminare insieme: “La messe è molta ma gli operai sono pochi”.

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Annunciare pace

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2 ottobre 2025

In cammino verso Gerusalemme Gesù rivela ai suoi discepoli e a noi tutti le dure esigenze della sequela. Il cammino stesso è annuncio del regno di Dio, è urgenza, scopo primario del suo passare in mezzo all’umanità facendo del bene e guarendo. Per questa urgenza invia altri settantadue discepoli in missione. Questo secondo invio è raccontato solo da Luca. Il numero settantadue indica che l’annuncio è per tutte le genti e non solo per le pecore perdute della casa di Israele. 

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La libertà ci aspetta

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1 ottobre 2025

ll brano odierno presenta tre incontri che rivelano il cuore pulsante della sequela cristiana: la libertà radicale come condizione esistenziale per seguire Cristo. Non sono racconti casuali, ma una progressione pedagogica che svela la natura trasformante dell'adesione al vangelo. Gesù "indurisce il volto" (Lc 9,51) per andare a Gerusalemme: la strada che porta alla Pasqua diventa così metafora del cammino di ogni discepolo.

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"Vedrai"

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29 settembre 2025

Natanaele sembra un uomo del nostro tempo, assomiglia a ciascuno di noi nella nostra pretesa di poter vedere tutto in maniera trasparente. Pensa di riconoscere chi sia davvero la persona che stava davanti a lui: “Maestro, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele” (v. 49). Si poteva dire qualcosa di più su Gesù? È come se per lui la verità di colui che incontra sia divenuta trasparente, nonostante non fosse ancora arrivata l’ora della rivelazione del Cristo (cf. Gv 2,4). Con tutta la sua dimestichezza della Scrittura, la sua conoscenza del bene e del male (secondo la letteratura rabbinica, questo indica il riferimento all’albero di fichi: cf. v. 48), Natanaele sembra poter dischiudere e scrutare il mistero stesso dell’Innominabile.

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Via della croce, via della salvezza

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26 settembre 2025

Il brano che ascoltiamo oggi segue la moltiplicazione dei pani, il miracolo a cui hanno partecipato le folle e ora Gesù inizia la sua salita a Gerusalemme. Gesù inizia il suo cammino verso il compimento della sua vita, si ritira in preghiera, in un luogo solitario, in un luogo-tempo di intimità con il Padre, e i suoi discepoli lo accompagnano.

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Solo gli umili accolgono l’Umile

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24 settembre 2025

«In quel tempo Gesù disse: Ti rendo lode…». A leggere con attenzione il testo greco scopriamo che nella traduzione CEI è stata omessa una piccola parola apparentemente insignificante, che però a ben vedere insignificante non lo è affatto. Il testo originale dice: “In quel tempo Gesù, rispondendo, disse...”. Poiché prima non c’è alcuna domanda, il verbo “rispondendo” sembra fuori luogo, ed ecco che si è pensato bene di eliminarlo! Sappiamo però che non ci sono solo domande formulate a parole, ci sono anche quelle che emergono silenziosamente dalle situazioni di vita in cui veniamo a trovarci continuamente. E spesso sono proprio queste le domande a cui è più difficile dare una risposta adeguata. A quale situazione risponde dunque Gesù?

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Cosa significa essere cristiani?

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23 settembre 2025

Che cosa significa essere cristiani? Andare a messa la domenica? Partecipare ad alcuni atti di culto e, forse, dedicare qualche ora alla settimana ad “opere religiose” (opere di carità, catechesi, ecc.)? Poi, per il resto la nostra vita scorre come quella di tutti gli altri esseri umani. Ѐ tutto qui? 

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Ricevere luce per dare luce

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22 settembre 2025

“Voi siete luce nel Signore, camminate come figli della luce”: questa affermazione che è anche una esortazione di Paolo ai cristiani di Efeso (EF 5,8) può essere un buon commento al breve brano evangelico di oggi, brano costituito dalle ultime parole di Gesù nel discorso in parabole secondo Luca.

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