Attesa della resurrezione
1 aprile 2023
Lo scorso 1° aprile, “Sabato di Lazzaro” – come la tradizione ortodossa chiama la vigilia della Domenica della Palme, facendo memoria della resurrezione di Lazzaro – si è svolta sulla collina sovrastante Bose, la celebrazione ecumenica per la benedizione del cimitero della Comunità e la traslazione delle spoglie di fr. Edoardo e di Umberto, un girovago che ha vissuto gli ultimi anni della sua vita con i fratelli e le sorelle di Bose.
Nel corso di molti anni la Comunità aveva dapprima ipotizzato, poi progettato e infine realizzato un luogo dove i corpi mortali dei fratelli e delle sorelle potessero riposare in attesa del giorno glorioso del Signore. Un luogo semplice, immerso nella natura, da dove la vista spazia verso i monti e la pianura, non lontano dall’eremo destinato alle giornate personali di deserto.
Hanno guidato la liturgia ecumenica ministri delle tre confessioni cristiane cui appartengono i membri della Comunità, cattolici, riformati e ortodossi. Per la parte cattolica era presente il vescovo di Biella + Roberto Farinella, che ha officiato insieme a un nostro presbitero, fr. Raffaele. In rappresentanza della Chiesa ortodossa, era presente l’igumeno del monastero del S. Salvatore di Arona, cui ci lega una bella amicizia, accompagnato dal metropolita +Jean di Doubna – arcivescovo delle Chiese ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale – che in questi giorni era ad Arona per la benedizione della nuova iconostasi del monastero. Per le Chiese della Riforma, ha presieduto il nostro fratello Daniel, pastore della Chiesa riformata della Svizzera.
Nella radiosa sobrietà della celebrazione, fr. Daniel, commentando il brano evangelico della resurrezione di Lazzaro, ha riaffermato la comune fede nella resurrezione.
Quindi al canto del Suscipe me, Domine e del tropario della resurrezione, le spoglie di fr. Edoardo e di Umberto sono state asperse, incensate e affidate alla terra in attesa del giorno in cui Cristo, primogenito dei morti che risorgono, trasformerà il nostro corpo mortale a immagine del suo corpo glorioso.
Il priore fr. Sabino ha infine ringraziato i presenti – parenti di fr. Edoardo, amici della Comunità e abitanti di Magnano – facendo sue le parole di san Paolo ai cristiani di Tessalonica: “Non vogliamo, fratelli e sorelle lasciarvi nell'ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole”.
La benedizione impartita congiuntamente dal vescovo +Roberto, dal metropolita +Jean e da fr. Daniel ha congedato i partecipanti, alla soglia della Settimana santa.