In principio fu il battistero

Il Battistero Qiqajon 2008, pp. 252 -  € 24,00IN PRINCIPIO FU IL BATTISTERO

Il Sole 24 Ore
17 agosto 2008
di GIANFRANCO RAVASI

Ha quasi il sapore di una filastrocca nell'originale ebraico, che suona così: hû' hammaqôm shel maqôm we'en lammaqôm meqomô. E la strofa di un inno medievale cabbalistico che di Dio dice: «Egli è il Luogo di ogni luogo e questo Luogo non ha luogo». Si tratta, perciò, di un modo simbolico per definire l'infinità di Dio: egli è l'orizzonte che ingloba in sé tutto lo spazio, eppure egli non è riducibile entro le frontiere dello spazio. C'è, dunque, un "non luogo' che però assume e assorbe in sé tutti i luoghi.

È questo il mistero della trascendenza divina a cui sono chiamati a partecipare i fedeli, come ammonisce la Lettera agli Ebrei: «Usciamo verso di lui fuori dall'accampamento, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura» (13, 13-14). Questo "non luogo" santo è, allora, la meta del cammino terreno dell'umanità tra i luoghi dello spazio. È illuminante al riguardo una "scoperta" che fa l'autore dell'Apocalisse quando contempla la mappa della nuova Gerusalemme celeste: «In essa non vidi alcun tempio, perché il Signore Dio, l'onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio» (21, 22). Si comprende, in questa luce, la notissima considerazione presente in uno degli scritti più originali dei primi secoli cristiani, la Lettera a Diogneto: «Per i cristiani ogni terra straniera è patria e ogni patria è terra straniera.., Trascorrono la loro vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo» (5,59).

Questo, però, non esclude che la religione biblica offra anche una forte connotazione "cosmica", a partire da quell'architettura suprema che è l'universo, sede di un coro possente di cui è guida e liturgo l'uomo (Salmo 148), per giungere poi alla Terra santa e al suo cuore che è il tempio di Sion. Dice un aforisma rabbinico: «Il mondo è come l'occhio: il bianco è il mare, l'iride è la terra, la pupilla è Gerusalemme e l'immagine che vi è riflessa è il tempio». In questa prospettiva si comprende il rilievo di certi spazi sacri.

[...] il battistero, l'incipit assoluto della vita cristiana. Esso è studiato nella sua spazialità e sacralità da più angolature, teologiche, storiche, architettoniche, pastorali negli atti di un convegno internazionale tenutosi nel monastero di Bose (Biella) lo scorso anno. La ricchezza, anche iconografica, di queste pagine permette di comprendere quanto sia rilevante la simbolica dello spazio per una religione com'è quella cristiana che pure ha privilegiato la storia (e quindi il tempo) come sede teofanica della grazia, della fede e della salvezza e che ha come meta il "non tempio" trascendente sopra evocato. E ci fa anche capire quanto sia necessario allestire una "grammatica" architettonica coerente per lo spazio liturgico. [...]

Gianfranco Ravasi

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