Ringraziamenti di Enzo Bianchi
XXIII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
MISERICORDIA E PERDONO
Bose, 9-12 settembre 2015
in collaborazione con le Chiese Ortodosse
RINGRAZIAMENTI FINALI DI ENZO BIANCHI
Cari fratelli e care sorelle, per concludere questo 23° convegno voglio esprimere un grande ringraziamento al Signore nostro Gesù Cristo. È il Signore, soltanto il Signore, che ci accompagna sempre in questi convegni, è il Signore che sta in mezzo a noi con la sua misericordia e il suo amore. È il Signore che ci permette di incontrarci, di ascoltarci a vicenda, di scambiare tra di noi i doni che vengono da lui. Questo ringraziamento lo abbiamo espresso e lo esprimeremo ancora nella preghiera, ma è anche un sentimento che sale dal cuore di ciascuno di noi, un ringraziamento che dobbiamo riconoscere al termine dei nostri incontri.
E questi nostri convegni, che fin dall’inizio hanno avuto la benedizione del Patriarcato Ecumenico e del Patriarcato di Mosca che ci hanno sempre sostenuto e incoraggiato, e da qualche anno anche delle altre Chiese ortodosse, vorrebbero essere proprio una occasione di amicizia sincera, e il clima fraterno vissuto in questi giorni lo testimonia.
Ecco perché sento il dovere di ringraziare:
Il Patriarca di Costantinopoli Bartholomeos, l’arcivescovo di Creta Irineos, il Metropolita Maximos di Silyvrìa, il Metropolita di Diokleia Kallistos, l’archimandrita Nifon di Hiraklion, senza dimenticare l’archimandrita del Trono Ecumenico Athenagoras, che ringraziamo anche per la celebrazione dei Vespri panortodossi ieri sera.
Il Patriarca di Mosca Kiril I, il vescovo Mitrofan di Severomorsk capo delegazione, con p. Arsenij Černikin, p. Maksim Korban, della diocesi di Brjansk, e l’igumeno Arsenij Sokolov; il vescovo Filaret di Lviv e Galizia, delegato del metropolita Onufrij della chiesa ortodossa ucraina; i monaci della laura delle grotte; il vescovo Stefan di Gòmel e Zlobin, dell’Esarcato di Bielorussia.
Vogliamo anche ringraziare poi, tra tanti, quelli la cui presenza per noi è sempre un segno della misericordia di Dio: il cardinale Walter Kasper, l’Arcivescovo Antonio Mennini, Nunzio apostolico in Gran Bretagna, fedele amico, Marco Arnolfo arcivescovo di Vercelli, Gabriele Mana vescovo di Biella, Mansueto Bianchi e Piergiorgio De Bernardi di Pinerolo; don Andrea Palmieri, delegato del Pontificio consiglio per l’Unità dei cristiani e don Cristiano Bettega, nuovo direttore dell’Ufficio Nazionale CEI per l’ecumenismo e il dialogo; il metropolita Seraphim di Zimbabwe del patriarcato greco-ortodosso di Alessandria, rappresentante del patriarca Theòdoros II; p. Bassam Nassif di Balamand, rappresentante del patriarca greco ortodosso di Antiochia Yuhanna X, Il vescovo Andrej di Austria, grande amico della nostra comunità, delegato del patriarca Irinej di Serbia; Padre Atanasie Rusnac, latore del messaggio di Sua Santità Daniel di Romania; il vescovo Grigorios di Mesaorias rappresentante della chiesa ortodossa di Cipro e il Metropolita Ioannis di Thermopyli delegato della chiesa ortodossa di Grecia, le delegazioni delle numerose diocesi greche, insieme ai monaci di Kardìtsa e ai professori di Atene e Tessalonica; Melchìsedek vescovo di Pittsburgh della Orthodox Church of America, oltre a p. John Behr, decano dell’Istituto teologico di St. Vladimir a New York. Vogliamo anche ringraziare il vescovo Epifanios, Igumeno di san Macario a Wadi el Natrun, una comunità monastica da noi più volte visitata e che resta per noi un vero e proprio riferimento, una memoria perenne della chiesa degli antichi padri del deserto; p. Makaryan rappresentante della Chiesa Apostolica Armena, il vescovo John Stroyan rappresentante dell’Arcivescovo di Canterbury, il vescovo Jonathan Goodall, il canonico Hugh Wybrew e Michel Nseir delegato del Consiglio Ecumenico delle Chiese
I relatori, che ci hanno offerto interventi di grande qualità spirituale e passione intellettuale e che hanno saputo tenere viva l’attenzione di un’assemblea di oltre 250 persone durante tutti questi giorni.
I monaci e le monache dei monasteri d’oriente e d’occidente, con cui viviamo una comunione sincera nell’unica perseveranza dietro al Signore.
Gli interpreti e i tecnici di sala. Gli amici che fedelmente ritornano, sostengono e accompagnano con la preghiera i nostri convegni, tutti i partecipanti.
Sono usciti come ogni anno gli atti anche del XXII convegno dello scorso anno sul tema “Beati i pacifici”, sono a disposizione perché si possa tornare sui temi trattati.
Il Signore certamente ci conduce con fedeltà sui nostri cammini e vuole che noi restiamo ancora estremamente umili e fedeli sulle sue tracce. Continueremo su questi cammini.Per discernere il tema del prossimo convegno e la scelta dei relatori il Comitato Scientifico si riunirà molto presto. Non sarà facile: da un lato vorremmo che il prossimo convegno potesse essere un’eco del Santo Sinodo pan-ortodosso, d’altro lato il Sinodo si svolgerà a Pentecoste e noi dobbiamo programmare prima, però un’eco certamente vogliamo che ci sia; tutta la comunità e tutti noi vogliamo pregare per questo Sinodo, perché sarà un’epifania della koinonia delle chiese ortodosse di cui il mondo ha tanto bisogno ma anche le altre chiese hanno bisogno, perché se appare l’epifania della koinonia delle chiese ortodosse c’è un passo in avanti verso la comunione di tutte. Sarà un’epiclesi fatta dalle chiese ortodosse allo Spirito Santo perché venga al più presto il giorno della reintegrazione nell’unità voluta dal Signore.
Le date: manterremo questo periodo di inizio settembre, dal mercoledì 7 al sabato 10.
Pregheremo per ciascuno di voi. A voi chiediamo di pregare per la nostra comunità, la quale fa queste grandi iniziative che ci trascendono. La nostra comunità vivrebbe anche senza queste iniziative come è vissuta per anni. Quando abbiamo iniziato questi convegni l’abbiamo fatto perché ci è stato chiesto come un servizio che noi speriamo di compiere umilmente alla chiesa. Il nostro contributo è solo prestare un luogo di confronto e pregare, e pregare. Questo è il nostro compito monastico, tutto il resto appartiene alla chiesa. Grazie, e pregate per noi perché siamo una comunità fedele al Signore. Noi pregheremo per voi. Grazie.