Benedetta debolezza!
Avanziamo in fila indiana sullo strettissimo sentiero che sale zigzagando l’arida montagna. Sono ormai invisibili la fertile vallata disegnata dal fiume Karun prima di tuffarsi nel Golfo persico e la cittadina di Shushtar, da cui siamo partiti. Eppure, si ode ancora l’eco lontana del muezzin che saluta gli ultimi luminosi ricordi del sole ormai tramontato. O forse è solo suggestione?


