"Io, preghiera"
In arabo la parola “preghiera” (ṣalāh) è strettamente connessa con la parola “relazione” (ṣila). È per questo che parlare di preghiera è un compito arduo perché significa mettere a nudo una relazione. A maggior ragione se la preghiera di cui si vuole parlare riguarda un altro. Nel cristianesimo tutto è ancora più delicato perché si tratta di una relazione di amore. Non è possibile, infatti, fare un discorso sull’amore senza correre il rischio di annacquarne l’intensità e di svilirne la forza. Nel caso di padre Matta el Meskin la questione si complica ulteriormente. Non c’è, infatti, niente che ha impegnato la vita e la riflessione di padre Matta più della preghiera. Si può dire che Matta el Meskin e la preghiera sono stati una sola cosa: la preghiera ha talmente formato e trasformato l’uomo che egli stesso è diventato preghiera.