6 aprile

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Pietro di Verona (+ 1252), presbitero e martire (calendario ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (28 baramhāt/maggābit):
Costantino (+ 337), imperatore (Chiesa copta)

LUTERANI:
Notkero il Balbuziente (+ 912), monaco e innografo a San Gallo

MARONITI:
Eutichio di Costantinopoli (+ 582)
Flaviano, patriarca di Alessandria, martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Eutichio, patriarca di Costantinopoli
Gregorio Sinaita (+ 1347), monaco (Chiesa greca)
Ireneo di Sirmio (IV sec.), vescovo e martire (Chiesa romena)

VETEROCATTOLICI:
Notkero il Balbuziente, monaco

5 aprile

Macario il Grande (ca 300-390)
monaco

La chiesa copta celebra oggi la memoria di Macario il Grande, iniziatore della vita monastica nel deserto di Scete. Assieme ad Antonio, Macario è senz'altro il padre monastico più venerato in oriente. Nato attorno all'anno 300 in una famiglia di modeste condizioni, egli esercitava la professione di cammelliere nella «valle del salnitro», l'odierna Wādī al-Natrūn. Accusato ingiustamente di aver disonorato una ragazza, egli accettò di mantenerla, finché non fu rivelata la sua innocenza. Allora Macario fuggì nel deserto di Scete, spingendosi progressivamente verso luoghi di sempre maggiore solitudine. Raggiunto dai primi fratelli, egli riuscì ad armonizzare vita comunitaria e vita eremitica, dando vita a un insediamento monastico che raggiunse proporzioni ragguardevoli, e che ancor oggi conosce una notevole fioritura. Macario fu un uomo capace di coniugare nella propria vita estrema austerità e grande dolcezza, rigore con se stesso e misericordia verso gli uomini, sino a farsi trasparenza della misericordia stessa di Dio; è a lui che si ispireranno Evagrio e i monaci di Gaza per sviluppare l'insegnamento sull'inammissibilità della collera e l'importanza della mitezza per ogni cristiano, e in particolare per chi è chiamato alla vita monastica. Oltre a Evagrio, Macario conobbe Antonio il Grande, Palladio e Cassiano. È soprattutto grazie alle loro testimonianze, oltre che ai Detti dei padri del deserto, che la sua figura è giunta fino a noi in tutta la sua ricchezza umana e spirituale. Macario morì nel suo ritiro di Scete nel 390, dove era sempre vissuto, eccezion fatta per un breve periodo di esilio all'epoca delle persecuzioni ariane.


TRACCE DI LETTURA

Un fratello si recò dal padre Macario e gli chiese: «Padre, dimmi una parola, come posso salvarmi?». Gli dice l'anziano: «Va' al cimitero e insulta i morti». Il fratello vi andò, li insultò e li prese a sassate. Quindi ritornò a dirlo all'anziano e questi gli disse: «Non ti hanno detto nulla?». Ed egli: «No». Gli dice l'anziano: «Ritorna domani e lodali». Il fratello vi andò e li lodò chiamandoli apostoli santi e giusti. Quindi ritornò dall'anziano e gli disse: «Li ho lodati». Ed egli: «Non ti hanno risposto nulla?». «No». «Tu sai quanto li hai insultati - dice l'anziano - e non hanno risposto nulla, e quanto li hai lodati, e non ti hanno detto nulla; diventa anche tu morto in questo modo, se vuoi salvarti. Non far conto né dell'ingiuria né della lode degli uomini, come i morti; e potrai salvarti».

Dicevano del padre Macario il Grande che diventò, come sta scritto, un dio sulla terra. Infatti, come Dio copre il mondo con la sua protezione, così il padre Macario copriva le debolezze che vedeva come se non le vedesse, quelle che udiva come se non le udisse.

(Detti dei padri del deserto, Serie alfabetica, Macario 23 e 32)


PREGHIERA

Salve, o grande abba Macario,
lume del monachesimo,
divenuto un luminare d'oro che rischiara più del sole.
Noi crediamo che sei con noi,
anima, corpo e spirito, e sei per noi un consolatore,
e un consolatore delle nostre anime.
I monaci di ogni nazione
lodano e benedicono Dio per la tua venuta tra noi,
o nostro santo abba Macario.
Per questo noi ti chiediamo,
quali figli delle tue preghiere:
chiedi al Signore per noi
di essere misericordioso con le nostre anime.


LETTURE BIBLICHE
Eb 11,17-31; Gc 1,12-21; At 19,11-20; Mt 4,23-5,16


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Vincenzo Ferrer (+ 1419), presbitero (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (27 baramhāt/maggābit):
Macario il Grande, monaco (Chiesa copta)
Madḫānē cālam (Il Salvatore del mondo), memoria della crocifissione (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Christian Scriver (+ 1693), poeta in Sassonia
Pandita Mary Ramabai (+ 1922), evangelizzatrice in India

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Claudiano di Corinto e compagni (+ 251 ca), martiri

VETEROCATTOLICI:
Isidoro di Siviglia (+ 636 ca), vescovo

4 aprile

Martin Luther King (1929-1968)
pastore battista e martire

Il 4 aprile del 1968, nella cittadina statunitense di Memphis, nel Tennessee, viene assassinato Martin Luther King, pastore battista e leader non violento dei neri americani. È la naturale conclusione di una vita totalmente spesa al servizio del vangelo e dei propri fratelli.
Martin Luther, figlio di un pastore battista, era nato nel 1929 ad Atlanta. Durante l'infanzia aveva imparato a conoscere la cattiveria umana e le discriminazioni costanti a cui erano sottoposti gli americani di origine africana.
Dotato di ottime capacità intellettuali, ma soprattutto di un'eccezionale presa sulle folle, King decise di seguire le orme del padre e al termine degli studi filosofici e teologici fu ordinato pastore. Si trovò a esercitare il suo ministero proprio mentre si riorganizzava il movimento per la liberazione dei neri d'America: Martin Luther scelse la via evangelica e gandhiana della nonviolenza, e cominciò a organizzare manifestazioni pacifiche, guidando attraverso la sua predicazione gran parte della sua gente lungo le vie del vangelo. Nel 1964 gli fu assegnato il premio Nobel per la pace.
Appoggiato dal presidente Kennedy e dal riconoscimento internazionale, egli ottenne importanti cambiamenti nella legislazione americana. Ma non poté né volle evitare di scontrarsi con l'odio per la sua fede e la sua mitezza, che lo condurranno al martirio.
La sua testimonianza umana e cristiana e il suo impegno per la libertà e la fraternità tra gli uomini ne hanno fatto una delle figure più amate del XX secolo.


TRACCE DI LETTURA

Oggi ho fatto un sogno. Ho sognato che i miei quattro bambini, un giorno, vivranno in una nazione in cui non saranno giudicati dal colore della pelle, ma per le loro doti personali.
Ho fatto un sogno, oggi. Ho sognato che, un giorno, ogni valle sarà innalzata, ogni monte sarà abbassato, i luoghi scabri diverranno pianure, le vie tortuose saranno raddrizzate e la gloria del Signore sarà rivelata e ogni carne la vedrà.
Questa è la nostra speranza. Questa è la fede con cui ritornerò al Sud. Con questa fede saremo in grado di estrarre dalla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede potremo trasformare le note discordanti del nostro paese in una bella sinfonia di fratellanza. Con questa fede potremo lavorare insieme, pregare insieme, lottare insieme, essere incarcerati insieme, combattere per la libertà insieme, nella certezza che un giorno saremo liberi.

(M. L. King, Discorso dell'agosto 1963 )


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Isidoro (+ 636 ca), vescovo e dottore della chiesa (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (26 baramhāt/maggābit)
Prassede (II sec.), vergine (Chiesa copta)

LUTERANI:
Ambrogio di Milano (+ 397), vescovo e dottore della chiesa
Martin Luther King, riformatore sociale negli Stati Uniti d'America

MARONITI:
Agatopo e Teodulo di Tessalonica (+ 303 ca), martiri
Aniceto (+ 175 ca), papa

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giorgio del Maleone (IX sec.), monaco
Teodulo e Agatopo, martiri
Giuseppe l'Innografo (+ 883), monaco

VETEROCATTOLICI:
Ambrogio, vescovo e dottore della chiesa

3 aprile

Gerhard Tersteegen (1697-1769)
testimone

La notte tra il 2 e il 3 aprile del 1769 muore nella solitudine volontaria Gerhard Tersteegen, testimone del vangelo. Gerhard era nato a Moers, in Renania, in una famiglia di tradizione riformata. A vent'anni cominciò ad avvertire una vocazione alla vita ritirata, ai margini del mondo, e molto presto sentì di dover colmare questo vuoto che si era creato nella sua esistenza con un'intensa vita spirituale. Influenzato da un lato dal radicamento biblico proprio della sua cultura protestante, dall'altro dalla lettura dei mistici medievali, Tersteegen avviò un'esperienza per molti aspetti assimilabile al monachesimo. Munito di una piccola regola che disciplinava il suo lavoro di tessitore, lo studio e la preghiera, accolse un amico desideroso di vivere da celibe in fraternità con lui. Tersteegen vedeva nella vita fraterna una forma di nascondimento in Cristo conforme all'insegnamento neotestamentario sulla vita cristiana. Con gli anni il suo affinato discernimento divenne un patrimonio condiviso con moltissime persone, che gli scrivevano o andavano a trovarlo per ricevere consigli spirituali. Consapevole dell'esigenza di risveglio religioso che emergeva ormai in tutta la Germania e nei Paesi Bassi, Gerhard accettò di alternare alla propria solitudine un servizio itinerante di predicazione. Egli visse in tal modo fino alla fine dei suoi giorni, aiutando coloro che volevano stabilire delle «case di pellegrini», come amava chiamare i piccoli focolari di lavoro e di preghiera simili a quello cui lui stesso aveva dato vita. Alla purezza evangelica della sua teologia esperienziale e delle sue predicazioni si riferiranno Kierkegaard, Bultmann e Barth, mentre Bonhoeffer troverà grande conforto nelle sue poesie.


TRACCE DI LETTURA

Tersteegen commenta in modo eccellente nel brano evangelico dei magi: «I dottori della Legge seppero indicare il luogo dove doveva esser nato il Messia, ma essi rimasero pacificamente in Gerusalemme, non lo andarono a cercare. Ahimè, a questo modo si può conoscere tutto il cristianesimo, ma senza che muova alcuno. Quel potere che muoveva cielo e terra, non mosse neppure uno di loro».
Tersteegen è sempre incomparabile. Io trovo in lui pietà vera e nobile e una sapienza semplice.
Dove c'è allora più verità: nei tre re che corrono dietro a un vago indizio, o nei dottori della Legge che con tutto il loro sapere se ne stanno fermi?

(S. Kierkegaard, Diario 3035)

Un giorno dice all'altro:
«La mia vita è un errare
verso la grande eternità».
O eternità, così bella,
abitua il mio cuore a te;
la mia patria non è di questo tempo.

(G. Tersteegen)


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (25 baramhāt/maggābit):
Onesiforo (I sec.), uno dei 70 discepoli (Chiesa copta)

LUTERANI:
Gerhard Tersteegen, testimone della fede in Renania

MARONITI:
Sisto I (II sec.), papa

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Niceta del Medikion (+ 824), igumeno e confessore

2 aprile

Francesco da Paola (1416-1507)
monaco

La chiesa cattolica ricorda oggi Francesco da Paola, eremita e fondatore dell'Ordine dei minini.
Nato nella cittadina calabrese di Paola, Francesco Martotilla era figlio di una famiglia di forte ispirazione francescana. Dopo un anno passato da ragazzo presso il convento di San Marco Argentano, Francesco proseguì la sua ricerca vocazionale attraverso viaggi e pellegrinaggi ad Assisi, a Montecassino, a Roma e presso diversi romitori dell'Italia centrale. Colpito dalla vita povera ed evangelica degli eremiti, decise, ancora giovanissimo, di vivere una vita di grande solitudine e preghiera. Ritiratosi nella campagna calabrese, egli divenne molto presto un padre spirituale ricercato, e dovette accogliere molti compagni che chiedevano di vivere la sua stessa vita. Per essi egli fonderà eremi, scriverà regole di vita e, prima di morire, assicurerà il loro riconoscimento da parte dell'autorità della chiesa. Fedele alla propria vocazione eremitica, ma convinto del primato dell'amore nella vita del cristiano, Francesco lottò tutta la vita per compaginare il proprio desiderio di solitudine con il comandamento dell'amore verso tutti i fratelli che non smisero mai di cercarlo.
La sua fama fu tale che su ordine del papa di Roma si recò al capezzale del re di Francia Luigi XI, e finì per vivere l'ultima parte della sua vita presso la corte francese, conservando intatta la propria totale povertà e semplicità evangelica. A piedi nudi, rimanendo un semplice laico e conducendo un'ascesi rigorosa, Francesco non risparmiò ai potenti la parola esigente del vangelo, e si prodigò per difendere i poveri e i perseguitati a causa della giustizia. Francesco si spense a 91 anni, il 2 aprile del 1507, a Tours.


TRACCE DI LETTURA

O buon Gesù,
pastore misericordioso,
conserva i giusti,
santifica i peccatori,
abbi pietà di tutti i credenti,
dei vivi e dei morti,
e sii propizio a un peccatore come me.

(Ultime parole di Francesco da Paola)


PREGHIERA

O Dio, grandezza degli umili,
che hai scelto san Francesco da Paola,
minimo tra i fratelli,
per innalzarlo ai vertici della santità,
e lo hai proposto al tuo popolo
come modello e protettore,
donaci di seguire il suo esempio,
per condividere con lui
l'eredità promessa ai miti e umili di cuore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Sir 3,17-24; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Francesco da Paola, eremita (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (24 baramhāt/maggābit):
Macario I (+ 953), 59° patriarca di Alessandria (Chiesa copto-ortodossa)

LUTERANI:
Friedrich von Bodelschwingh (+ 1910), benefattore in Vestfalia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Tito il Taumaturgo (IX sec.), igumeno

1 aprile

Melitone di Sardi (II sec.)
pastore

Alcuni antichi calendari sia occidentali sia orientali ricordano in questo giorno Melitone, vescovo di Sardi. Le notizie riguardanti la sua vita sono molto scarne. Melitone è definito da Policrate di Efeso «un eunuco che viveva interamente nello Spirito santo», a sottolineare il suo celibato volontario, molto raro nel II secolo. Secondo Eusebio, Melitone fu vescovo di Sardi e visitò la Terra Santa per raccogliere informazioni precise riguardo al canone delle Scritture ebraiche. Assertore degli usi quartodecimani, cioè della necessità di continuare a celebrare la pasqua cristiana il 14 di nisan, Melitone è famoso soprattutto per le sue omelie Sulla Pasqua, che eserciteranno un grande influsso sulle liturgie posteriori. In esse, servendosi largamente dell'esegesi tipologica, Melitone ripercorre la storia della salvezza, riconoscendo nel mistero pasquale di Cristo, agnello immolato per la salvezza dei credenti, il culmine e il centro della vicenda umana e cosmica. In un alternarsi di toni poetici e profetici da un lato e di una soprendente profondità teologica dall'altro, Melitone rimanda con vigore e trasporto tutti gli uomini al Cristo, nella cui pasqua è avvenuta la pasqua dei credenti, il loro passaggio dalla morte alla vita.
Alle sue omelie - purtroppo segnate dalla polemica, molto viva nel II secolo, tra chiesa e sinagoga - sono ispirati diversi kontakia bizantini, nonché gli Improperi del Venerdì santo e l'Exsultet pasquale della chiesa latina.


TRACCE DI LETTURA

Egli è colui che ci ha fatti passare
dalla schiavitù alla libertà,
dalle tenebre alla luce,
dalla morte alla vita,
dalla tirannide al regno eterno,
facendo di noi un sacerdozio nuovo,
un popolo eletto in eterno.

Questi è l'agnello senza voce.
Questi è l'agnello trucidato.
Questi è colui che fu partorito da Maria, la buona agnella.
Questi è colui che dal gregge fu prelevato,
e al macello trascinato,
e di sera fu immolato
e di notte seppellito;
colui che sul legno non fu spezzato,
che in terrà non andò dissolto,
che dai morti è risuscitato
e ha risollevato l'uomo dal profondo della tomba.

(Melitone di Sardi, Sulla Pasqua 68.71)


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Frederick Denison Maurice (+ 1872), presbitero, maestro della fede

COPTI ED ETIOPICI (23 baramhāt/maggābit):
Daniele (VI sec. a.C.), profeta

LUTERANI:
Amalie Sieveking (+ 1859), benefattrice ad Amburgo

MARONITI:
Maria Egiziaca (+ 522)

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Maria Egiziaca, monaca
Abramo di Kazan (+ 1229), martire (Chiesa bulgara)

31 maggio

Visitazione della beata vergine Maria

La chiesa cattolica e la chiesa anglicana ricordano oggi la Visitazione della beata vergine Maria.
Secondo il Vangelo di Luca, Maria dopo aver ricevuto l'annuncio dall'angelo si mise in viaggio verso i monti della Giudea per rendere visita alla cugina Elisabetta, anch'essa in attesa di un figlio che sarà il Precursore del Messia.
Abitata dalla presenza di Dio, Maria porta «con l'esultanza del desiderio e nella fretta della sua gioia», come commenta Ambrogio, tale presenza al mondo, e in Giovanni, che trasale di gioia nel grembo di sua madre, riceve il riconoscimento dei profeti di Israele.
Una memoria della Visitazione ricorreva fin dal VI secolo nella chiesa latina alla terza domenica di Avvento. Come festa vera e propria essa fu dapprima introdotta dai francescani nel 1263, e poi estesa a tutta la chiesa d'occidente da papa Bonifacio IX nel 1389. In tale occasione, fu spostata al 2 luglio, ottava della nascita del Battista, per impetrare la fine del grande scisma d'occidente.
La data odierna, collocata fra l'Annunciazione e la nascita di Giovanni, è stata scelta dal nuovo calendario cattolico per segnare tra l'altro la conclusione del tradizionale mese mariano. Per le sue evidenti motivazioni bibliche, essa è stata adottata anche dalla Chiesa d'Inghilterra.


TRACCE DI LETTURA

Ancora le era facile l'andare, al principio,
ma nella salita a volte lo avvertiva
il suo corpo miracoloso -
e si fermava, allora, respirando, sugli alti

monti di Giuda. Non la terra, ma per lei
la sua pienezza intorno era distesa;
andando lo sentì: questa grandezza
mai sarà varcata - questa, che ora percepiva.

E la spingeva a posare la mano
sul grembo dell'altra, già più largo.
E barcollarono le donne l'una verso l'altra,
e capelli e vesti si toccarono.

Ciascuna, colma del suo tempio,
nella compagna sua si riparava.
Ah, il Salvatore in lei - ancora un fiore;
ma il Battista in grembo alla cugina
ruppe la sua gioia dando guizzi.

(Rainer Maria Rilke, Visitazione di Maria)


PREGHIERA

Signore Dio,
prima di venire alla luce
Giovanni il profeta nel seno di sua madre
ha ricevuto la grazia di riconoscere tuo Figlio
nel seno di Maria:
accorda a quelli che ti cercano senza conoscerti
di accogliere la tua parola
e di esultare di gioia
nell'attesa della luce promessa:
Gesù Cristo, nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE
Sof 3,14-18 (vigilia); 2Sam 6,1-15; Rm 12,9-16; Lc 1,39-45


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Visita della beata vergine Maria a Elisabetta

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Visitazione della beata vergine Maria (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (23 bašans/genbot):
Giunia (I sec.), compagna di Andronico (Chiesa copta)

LUTERANI:
Joachim Neander (+ 1680), poeta a Brema
Johann Friedrich Flattich (+ 1797), teologo nel Württemberg

MARONITI:
Ermia di Comana (II sec.), martire
Petronilla (II-IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Ermia di Comana, martire