8 gennaio

Giorgio di Choziba (VII sec.)
monaco

Nel deserto di Giuda, nel VII secolo, visse la sua travagliata e feconda esperienza monastica Giorgio di Choziba. Originario di Cipro, Giorgio aveva un fratello maggiore, Eraclide, che aveva lasciato prima di lui l'isola per darsi alla vita anacoretica nel deserto palestinese. Alla morte dei genitori, Giorgio decise di seguire lo stesso cammino di Eraclide e lo raggiunse alla laura di Calamon, sulle rive del Giordano. Ma il giovane cipriota non riuscì a sostenere il duro regime della lavra, e il fratello decise di inviarlo nella comunità cenobitica di Choziba, nella gola del Wadi al-Kelt che conduce da Gerico a Gerusalemme, perché si preparasse alle grandi difficoltà del deserto. Ma neanche a Choziba Giorgio riuscì a resistere. Umiliato a più riprese dall'igumeno, finì per fuggire e per fare ritorno a Calamon. Egli seppe tuttavia far tesoro delle umiliazioni patite e divenne un uomo spirituale capace di sostenere spiritualmente i fratelli, con dolcezza e saldezza d'animo. All'arrivo degli invasori arabi e persiani, avvenuto agli inizi del VII secolo, Giorgio fu l'ultimo ad abbandonare il proprio monastero, e fu tra i primi a fare ritorno a Choziba, dove trascorse, ormai ricercato da molti per i suoi doni spirituali, gli ultimi giorni della sua parabola terrena. La laura di Choziba, tuttora esistente, sebbene fondata da un monaco di nome Giovanni, assumerà col tempo il nome di «monastero di San Giorgio», in memoria del monaco cipriota che vi aveva consentito la prosecuzione della vita monastica in tempi avversi.


TRACCE DI LETTURA

Ditemi, fratelli: per quale ragione ci siamo ritirati dal mondo dove ci sono ricchezza, gloria e lusso, e siamo venuti in questo deserto dove queste cose non ci sono? Per i nostri peccati e le nostre passioni, in cerca del pentimento, oppure fuggendo i peccatori schiavi delle passioni, ritenendoci esenti dal peccato? Se la risposta è: «Per pentirci, come vittime delle passioni», in tal caso non siamo padroni e arbitri di noi stessi, così da considerarci liberi e ritenerci ormai purificati dalle passioni quando vogliamo noi, ma quando lo vuole il giusto giudice. Se invece siamo venuti qui immuni da passioni e giusti, per sfuggire ai peccatori, e ancora ci vantiamo e calpestiamo il prossimo, abbiamo un veemente accusatore nella figura del pubblicano, schernito dal superbo fariseo, ma giustificato da Dio che scruta i cuori degli uomini.
(Antonio di Choziba, Vita di Giorgio di Choziba 39)


PREGHIERA

Né la lunghezza del cammino,
né l'asprezza dei luoghi
hanno potuto attenuare, o santo,
l'ardore del tuo pellegrinaggio verso Dio.
Manifestando con le lacrime
l'intimo amore appassionato del tuo cuore,
nella tua compunzione, o glorioso, irroravi la terra.
Per Giorgio, che seminò nel pianto,
è giunto il tempo di mietere nel canto.
Per le sue sante preghiere,
Signore nostro Dio, abbi pietà di noi.


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
I santi innocenti, martiri (calendario mozarabico). Vedi anche al 28 dicembre.

COPTI ED ETIOPICI (29 kiyahk/tāḫśāś):
Natività gloriosa

LUTERANI:
Severino (+ 482), evangelizzatore in Baviera

MARONITI:
Carterio di Cesarea (III-IV sec.), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Giorgio di Choziba, monaco
Domnica di Costantinopoli (V sec.), igumena

SIRO-OCCIDENTALI:
Stefano, diacono e primo martire

7 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE1:
Raimondo de Peñafort (+ 1275), presbitero (calendario romano e ambrosiano)
Giuliano e Basilissa di Antinoe (III-IV sec.), martiri (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (28 kiyahk/tāḫśāś):
Vigilia della Natività gloriosa

LUTERANI:
Martiri dei Libri santi (+ 303-304), in Nordafrica
Jakob Andreä (+ 1590), teologo del Württemberg

MARONITI:
Elogio di Giovanni il Battista

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sinassi di Giovanni il Battista

SIRO-OCCIDENTALI:
Giovanni il Battista

SIRO-ORIENTALI:
Decollazione di Giovanni il Battista

1Le chiese appartenenti al patriarcato di Gerusalemme, di Mosca, di Serbia e di Georgia, e i monasteri del monte Athos, che seguono il calendario giuliano anche per le feste a data fissa, celebrano oggi la Nascita di Gesù Cristo.

6 gennaio

Epifania del Signore

Epifania in greco significa manifestazione. La solennità odierna, chiamata sia in oriente che in occidente con questo nome o con quello molto simile di Teofanie, ha origini probabilmente più antiche di quelle del Natale.

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5 gennaio

Sincletica (IV sec.)
monaca

Nel IV secolo, tra i numerosi cristiani che si spinsero nel deserto egiziano in cerca di una vita radicalmente evangelica, vi furono anche diverse donne. La più celebre di loro è senz'altro Sincletica, di cui ci è giunta una Vita posta sotto il nome di Atanasio.
Nata in una famiglia della nobiltà alessandrina, ma di origine macedone, Sincletica decise alla morte dei suoi genitori di condurre una vita appartata e di preghiera. Si inoltrò quindi nel deserto assieme alla sorella non vedente, per vivere nel nascondimento. La sua fama crebbe tuttavia a tal punto che si radunarono attorno a lei molte giovani desiderose di essere guidate nella lotta spirituale e nell'ascesi monastica. Sincletica, dopo un'iniziale contrarietà, diede vita assieme a loro a una forma di vita quasi cenobitica, nella quale il riferimento centrale era l'obbedienza, che essa riteneva via più sicura per acquisire la povertà del cuore rispetto alla purificazione consentita dalla mera ascesi anacoretica.
Sulle tracce di Gesù, mite e umile di cuore, Sincletica visse e condusse molte discepole alla gioia profonda che è accessibile nella vita cristiana a chi accetta di vivere un cammino di abbassamento per amore. Sincletica morì dopo una lunga e tragica malattia, che ne sfigurò il viso e che la rese muta e cieca, senza peraltro impedirle di rimanere con la propria vita, sino alla fine dei suoi giorni, testimone eloquente della buona notizia dell'Evangelo.


TRACCE DI LETTURA

Come è impossibile costruire una nave senza chiodi, così è impossibile raggiungere la salvezza senza l'umiltà. Poiché è per natura buona e portatrice di salvezza, il Signore se ne è rivestito quando ha compiuto l'economia verso gli uomini. Principio e fine delle virtù è che tu sia povero. Dice infatti il Signore: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore». Presta attenzione a chi parla così, diventa suo perfetto discepolo. Dice povero il modo di pensare, non solo l'apparenza, accenna velatamente all'intimo dell'uomo: infatti, anche l'esterno si conforma ad esso. L'umiltà viene esercitata in mezzo alle violenze, tra le piaghe; affinché ascoltino lo stolto e l'insipiente, il povero e il misero, il malato e l'invalido, lo sbadato nell'agire, chi fa proposte irragionevoli, chi ha un aspetto disprezzabile, il debole di forza. Questi sono i nervi dell'umiltà. Di queste cose è stato accusato e ha sofferto il nostro Signore: dobbiamo perciò imitare la sua efficace umiltà.
(Vita di Sincletica 56-59)


PREGHIERA

Saggiamente hai guidato la vita comune
consigliando alle tue compagne
di dimorare stabilmente in un luogo.
Con le tue parole e il tuo esempio,
non hai temuto di rendere alle monache
questo servizio nella verità.
Per la sua preghiera, Dio nostro,
abbi pietà di noi e salvaci.


LE CHIESE RICORDANO...

ARMENI:
Vigilia delle Teofanie

COPTI ED ETIOPICI (26 kiyahk/tāḫśāś):
Anastasia la Farmacolitria ("Colei che porta medicine ai cristiani in catene") (III-IV sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Teofane (+ 1894), monaco e padre spirituale in Russia

MARONITI:
Paolo di Tebe (+ ca 341), primo eremita

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Vigilia delle Teofanie
Teopempto e Teonas di Nicomedia (III sec.), martiri
Sincletica, monaca
Nahum di Ocrida (IX sec.), monaco (Chiesa serba)

4 gennaio

Angela da Foligno (ca 1248-1309)
testimone

Il 4 gennaio del 1309, attorniata dai propri discepoli, muore Angela da Foligno, terziaria francescana.
Angela era nata a Foligno nel 1248, in un periodo di ricchissimi fermenti spirituali, ben espressi dalla compresenza nella cittadina umbra di case religiose appartenenti a tutti gli ordini mendicanti che da poco erano sorti nel sud dell'Europa: francescani, domenicani, agostiniani e servi di Maria.
Sposa e madre di famiglia, Angela viveva una vita lontana dal ricordo di Dio. Poi, toccata misteriosamente nel profondo dal clima penitenziale dell'epoca, scivolò lentamente nella disperazione di fronte alla scoperta dei propri peccati e si consacrò a una vita di penitenza.
In questo suo tormentato cammino, Angela fu inoltre provata nell'arco di pochi mesi dalla perdita del marito, della madre e dei figli.
Di fronte alla tragedia, dopo un ulteriore incremento delle proprie penitenze, essa ritrovò la vera pace scoprendo la presenza del Signore mite e misericordioso in mezzo ai lebbrosi di Foligno.
Fu così che Angela vendette tutti i suoi beni, convinta che solo l'estrema povertà avrebbe potuto identificarla con il Dio povero rivelatosi in Cristo, il «Dio-uomo passionato», come lo chiama nel suo Libro dell'esperienza, capolavoro letterario della mistica medievale; è la passione di Cristo, per Angela, l'unica via di senso di fronte al male presente tra gli uomini.
Emessi i voti da terziaria francescana, Angela visse a Foligno, quasi da reclusa, il resto della sua vita, insieme a una compagna di cui si conosce solo il nome: Masazuola. Alla sua morte, si era ormai formato attorno a lei un piccolo cenacolo, comprendente le più grandi figure di spirituali francescani del tempo.


TRACCE DI LETTURA

Il giovedì santo dissi alla mia compagna di mettersi alla ricerca di Cristo. E dissi: «Andiamo all'ospedale e forse troveremo Cristo tra quei poveri, addolorati e afflitti». Prendemmo con noi i copricapi che potemmo trovare in casa; non avevamo null'altro da vendere. Dicemmo a Gigliola, serva dell'ospedale, di venderli per comprare qualche cibo per quelli dell'ospedale. Lei, benché molto resistesse dicendo che ci burlavamo di lei, tuttavia alla fine, dietro le nostre insistenze, accettò e vendette quei copricapo e comprò dei pesci. Noi aggiungemmo tutto il pane che ci era stato dato per nostro vitto. Dopo aver distribuito queste cose, lavammo i piedi alle donne e le mani agli uomini. In particolare quelle di un lebbroso che aveva le mani putrefatte, marce e quasi monche; e bevemmo di quella lavatura. Sentimmo tanta dolcezza che percorremmo la strada del ritorno immerse in una grande soavità, come se ci fossimo comunicate. E mi sembrava proprio di essermi comunicata, perché sentivo una gioia suprema, come quando mi comunico.
(Angela da Foligno, Libro dell'esperienza 1,7)


PREGHIERA

O Dio, che hai dato alla beata Angela
una profonda conoscenza dei misteri di tuo Figlio,
per il suo esempio e la sua intercessione
donaci di vivere in questo mondo nella verità del Cristo,
per giungere alla gioia della tua manifestazione nella gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Fili 3,8-14; Mt 11,25-30


LE CHIESE RICORDANO...

COPTI ED ETIOPICI (25 kiyahk/tāḫśāś):
Giovanni Kama (+ 858), monaco (Chiesa copto-ortodossa)
Cheremone, vescovo di Nilopoli, martire (+ 250) (Chiesa copto-cattolica)

LUTERANI:
Fritz von Bodelschwingh (+ 1946), testimone della fede in Westfalia

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Sinassi dei 72 santi e gloriosi apostoli
Teoctisto di Cucumio (VIII-IX sec.), igumeno

3 gennaio

LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Giuseppe, sposo della vergine Maria (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (24 kiyahk/tāḫśāś)
Ignazio (+ ca 110), patriarca di Antiochia, martire (Chiesa copta)
Natività di Takla Haymanot (+ 1313), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Gordio di Cesarea (III sec.), martire in Cappadocia

MARONITI:
Malachia (V sec. a.C.), profeta
Gordio di Cesarea, martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Malachia, profeta
Gordio di Cesarea, martire
Pietro (+ 1326), metropolita di Russia (Chiesa russa)
Macario Chachuleli (XI sec.), monaco (Chiesa georgiana)

SIRO-ORIENTALI:
Simeone di Harran (+ 734), vescovo (Chiesa assira)
Kuriakose Elias Chavara (+ 1871), religioso (Chiesa malabarese)

1 gennaio

Circoncisione, Santo Nome di Gesù,
Divina maternità di Maria

Nella primitiva liturgia romana in questo giorno veniva celebrata la memoria della nascita e della maternità divina di Maria, come testimonia la statio solenne di «Santa Maria ad martyres» del 1° gennaio.
Nell'oriente bizantino, invece, la Sinassi della santissima Madre di Dio viene celebrata all'indomani della solennità del Natale, il 26 dicembre.
Su influsso gallicano, e a seguito dell'introduzione da parte di papa Sergio nel corso del VII secolo di diverse festività mariane provenienti dall'oriente, alla memoria di Maria subentrò la festa della Circoncisione del Signore, volta a storicizzare la celebrazione del mistero dell'incarnazione attraverso la separazione simbolica dei momenti cruciali dell'economia salvifica del Verbo.
In epoca medievale, infine, per influsso di Beda il Venerabile, di Bernardo di Clairvaux e di Francesco di Assisi, si diffuse in occidente la devozione per il Nome di Gesù, che fu prescritta nel 1721 come festa obbligatoria per tutta la chiesa da celebrarsi la domenica tra il 1° gennaio e l'Epifania.
La compresenza di diversi influssi accolti e ordinati in un'unica solennità consente oggi alla chiesa d'occidente di sintetizzare nell'Ottava del Natale il significato fondamentale dell'incarnazione, che è la condiscendenza del Verbo, il quale volle assumere pienamente la nostra natura umana nascendo nella carne dalla vergine Maria e sottomettendosi alla Legge attraverso la circoncisione.
E mentre contempla l'abbassamento del Figlio, la chiesa glorifica il Nome di Gesù, che significa «il Signore salva», impostogli nel giorno della sua circoncisione, cogliendo così in pienezza il senso dell'incarnazione e volgendosi alla celebrazione dell'Epifania del Signore al popolo di Israele, alla chiesa e al mondo intero.


TRACCE DI LETTURA

Tu solo sei veramente il Signore.
Per te dominare su di noi equivale a salvarci; per noi invece servire te non è altro che lasciarci salvare da te.
Proprio così: perché in che cosa consiste la salvezza che viene da te, Signore da cui discende la salvezza e sul cui popolo è la tua benedizione, se non nel fatto che riceviamo da te il dono di amarti, o piuttosto di essere amati da te?
Per questo, Signore, tu hai voluto che il figlio della tua destra, l'uomo che per te hai reso forte, fosse chiamato Gesù, cioè "salvatore": egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Non c'è altro nessun altro in cui vi sia salvezza. Egli ci ha insegnato ad amarlo quando ci ha amato per primo fino alla morte di croce; e con il suo amore e la sua dilezione ci ha risvegliato all'amore di lui, che per primo ci ha amati fino alla fine.
(Guglielmo di Saint-Thierry, Sulla contemplazione di Dio 10,1)


PREGHIERA

Padre della luce,
tuo Figlio ha abitato in mezzo a noi
nascendo dalla vergine Maria,
sottomettendosi alla tua Legge
e ricevendo da te il santo Nome di Gesù;
concedici di trovare in lui la nostra pace
e di confessarlo quale tua benedizione per tutta l'umanità.


LETTURE BIBLICHE
Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Nome e Circoncisione di Gesù

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Ottava di Natale
Maria Madre di Dio (calendario romano)
Circoncisione di Gesù (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (22 kiyahk/tāḫśāś):
Gabriele, arcangelo
Bacala Daqsyos (Apparizione della Vergine a Ildefonso di Toledo) (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Nome e Circoncisione di Gesù
Capodanno

MARONITI:
Circoncisione di Gesù
Basilio e Gregorio di Nazianzo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Circoncisione di nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo
Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea
Giorgio lo Scrittore e Saba di Chachuli (X-XI sec.), monaci (Chiesa georgiana)

SIRO-OCCIDENTALI:
Circoncisione di Gesù
Basilio il Grande e Gregorio di Nissa, padri della chiesa

SIRO-ORIENTALI:
Circoncisione di Gesù

VETEROCATTOLICI:
Nome di Gesù (Ottava di Natale)
Capodanno