Un ritmo lento, di ascolto, di attesa

Un ritmo lento

Cesena, 2014

Cara Chandra,

è vero! Ero tutta presa dai miei problemi e camminavo senza vedere niente. Poi ho alzato la testa ed erano lì, immense e magnifiche e non più viste dall'anno passato, le ginestre. Forse le ho viste come Bobin guarda i suoi vasi di fiori. Sempre più mi sembra che suo compito, o forse sua legge, sia quello, quella, di custodire il vuoto, la sovranità del vuoto, appunto. È un compito altissimo ora, nell'ammasso del mondo, come una nuotata controcorrente fatta per soccorrere molti. Bobin è fra coloro che hanno il compito di portare in salvo due entità così vessate: la lingua e quella che potremmo chiamare la salute ritmica del mondo, attaccata da quella misteriosa forza che ci impone oggi una generale corsa, una generale fretta e una conseguente mancanza di cura, di profondità, di compassione, di ispirazione - tutte entità che richiedono una ritmica lenta, di ascolto, di attesa, di rivelazione.

Per questo mi rinfresca leggere Bobin: ho sempre l'impressione di una bolla di terra ferma e assolata, ombreggiata, stellata, nel bel mezzo di un prepotente sgambettare di tutto. E questa bolla ha anche la bellezza acustica del silenzio, anch’esso minacciato, o addirittura già perduto in grandissima parte. Grazie Chandra di avermi fatto conoscere i suoi libri. La sua scrittura è certamente poesia, perché è colma di silenzio, perché ha al proprio centro il silenzio: lo suscita, lo impone alla lettura, come respiro obbligato, come passo di forte e lento; camminatore. Non lo si può leggere di corsa. La lentezza che egli persegue contagia il lettore lo sistema in quel verbo di cui Bobin è maestro, l'ascoltare, cosicché da lettori si diventa ascoltatori, da corridori distratti a meditanti, da divoratori onnivori ad attenti.

Bobin dunque ci conduce fuori dall'ordinario, ci educa. Siamo poco educati, non trovi? Sono poche le esperienze che ci conducono verso la meraviglia.

Mariangela


Tratto da “In punta di piedi”, corrispondenza tra Mariangela Gualtieri e Chandra Livia Candiani, in Christian Bobin, Sovranità del vuoto, AnimaMundi Edizioni, Otranto 2014.


CHRISTIAN BOBIN (Le Creusot, 1951), poeta e scrittore molto diffuso in Francia, per la sua scrittura intensa e efficace, che porta alla luce un sentire profondo, condivisibile intorno all'uomo e al suo contesto fatto di materia "vita". È uno di quelli scrittori di cui in Italia non si saprebbe trovare l'equivalente, che vive in una sospensione vigile, di attesa silenziosa che la vita prenda forma a partire dal fondo di sé. Che diventi parola. Nella sua scrittura la vita è appesa alle piccole cose quotidiane, a cose esili e fragili. Per restituire la vita nella sua essenza, la sua scrittura si fa altrettanto pura, altrettanto semplice, altrettanto vera, altrettanto essenziale. Di questo autore della grazia e della levità, di aforismi e testi poetici, in italiano sono apparsi molti testi.

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BIBLIOGRAFIA

BIOGRAFIA (in francese)

MARIANGELA GUALTIERI (Cesena, 1951) è una poetessa e scrittrice italiana. Ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca negli anni ottanta. La sua attività spazia da laboratori di scrittura, letture di versi, teatro, poesie.

TEATRO VALDOCA