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11 agosto

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Tempera all’uovo su tavola lignea telata e gessata cm 40x40 (particolare dell¹icona monaci d’oriente e d’occidente)
LE ICONE DI BOSE, Chiara di Assisi

Chiara di Assisi (1193-1253)
monaca

Nel 1253 muore ad Assisi Chiara, monaca nel monastero di San Damiano. Consegnando a Dio la propria vita, lo benedice e lo ringrazia di averla creata. Nata nel 1193 e cresciuta nella nobile famiglia assisana dei Favarone, Chiara si sentì chiamata a operare una radicale conversione grazie all'incontro con quel vangelo vivente che era Francesco di Assisi. La notte tra la domenica delle Palme e il lunedì santo del 1212, essa decise di abbandonare tutto e di recarsi alla Porziuncola per consegnarsi interamente al Signore davanti ai primi frati minori. Iniziava così per Chiara un itinerario di sequela, nella povertà e nell'abbassamento, di Colui che da ricco si è fatto povero per gli uomini. Raggiunta dalla sorella Caterina, Chiara si stabilì a San Damiano su consiglio di Francesco, ricevendo da lui «una forma di vita e l'ammonizione a perseverare nella santa povertà». Chiara dovette lottare a lungo, contro le autorità della chiesa e contro gli stessi frati minori, per rimanere fedele alla forma vitae ricevuta e per poter conservare la povertà radicale sia individuale che comunitaria a cui si era votata. Esempio di radicalismo evangelico, fautrice di una chiesa di poveri, Chiara servì fino alla fine le compagne come «minore tra le minori», favorendone la comunione e rispettando la coscienza di ognuna di esse; era infatti consapevole, anche quando fu imposta la clausura alla comunità di San Damiano, che il vero chiostro in cui bisogna dimorare è quello del cuore, dove può maturare l'obbedienza al vangelo nella libertà e per amore. La Regola, la prima scritta da una donna per le proprie compagne, sarà approvata il 9 agosto 1253, due giorni prima della morte di Chiara.


TRACCE DI LETTURA

Sorella carissima, rafforzati nel santo servizio, già intrapreso con desiderio ardente, verso il povero crocifisso. Lui sostenne per noi tutti il supplizio della croce strappandoci dal potere del signore delle tenebre e riconciliandoci con Dio Padre. O beata povertà, che procura ricchezze eterne a chi l'ama e l'abbraccia! O santa povertà, in quanto il regno dei cieli è senza dubbio riservato da Dio a chi desidera averla, insieme a gloria eterna e vita beata! O pia povertà, che il Signore Gesù Cristo, lui che regnò e regna su terra e cielo, lui che pronunciò una parola e tutto fu fatto, si degnò di abbracciare al di sopra di ogni altra cosa!
(Chiara d'Assisi, Prima lettera ad Agnese 14-16).


PREGHIERA

Nella tua misericordia, Signore,
hai ispirato a Chiara
un ardente amore per la povertà evangelica:
concedi anche a noi di seguire in perfetta letizia
Cristo umile e povero
e di restare fedeli alle esigenze evangeliche,
ringraziando sempre te che ci hai creati e redenti
in Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE

1Cor 7,25-31; Lc 14,25-35


08 11 newmanJohn Henry Newman (1801-1890)
pastore

Nel 1890 muore all'Oratorio di Edgbaston, dove si era stabilito fin dal 1852, John Henry Newman, presbitero anglicano e poi cardinale cattolico.
Newman nacque a Londra nel 1801, e fu un uomo di straordinarie doti intellettuali. Compiuti gli studi classici a Oxford, egli optò nel 1821 per la carriera ecclesiastica nella Chiesa d'Inghilterra, nella quale aveva ricevuto il battesimo. Ordinato presbitero nel 1824, John Henry Newman divenne presto una figura di riferimento per il mondo accademico oxoniense.
Educatore amorevole ed esigente, predicatore sempre attento a rispettare l'intelligenza dei suoi uditori, sotto l'impulso dei suoi studi patristici egli decise di operare in profondità per la riforma della chiesa anglicana dando vita, assieme a personaggi celebri come Jhon Keble e Edward Bouverie Pusey, al Movimento di Oxford.
Al termine di un itinerario personale tormentato, descritto nella Apologia pro vita sua nel 1864, Newman decise di passare alla chiesa cattolica.
Le sue intuizioni profetiche e il rigore intellettuale non gli permisero però neppure allora di trovare la pace tanto agognata. In contrasto con certe figure di spicco dell'episcopato cattolico, a disagio di fronte alla conduzione del dibattito sull'infallibilità papale al concilio Vaticano I, egli vide infine riconosciuta l'incrollabile onestà della sua condotta di vita nel 1879, quando Leone XIII lo creò cardinale e il mondo anglicano iniziò a rivalutare la sua parabola personale.
Newman morì dopo una rapida malattia, volendo come iscrizione sulla lapide: «Ex umbris et imaginibus in veritatem», a testimonianza di quella luce gentile che aveva tanto invocato e che lo aveva guidato per tutta la vita.


TRACCE DI LETTURA

Guidami tu, luce gentile, attraverso il buio che mi circonda,
sii tu a condurmi!
La notte è oscura e sono lontano da casa,
sii tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere ciò che mi attende all'orizzonte,
un passo solo mi sarà sufficiente.
Non mi sono mai sentito come mi sento ora, né ho pregato che fossi tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dell'orgoglio:
non ricordare gli anni ormai passati.
Così a lungo la tua forza mi ha benedetto, e certo
mi condurrà ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;
e con l'apparire del mattino
rivedrò il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo e per poco avevo perduto.
(J. H. Newman, Guidami, luce gentile)


PREGHIERA

Dio eterno,
tu hai chiamato John Henry Newman
a proclamare la tua gloria
in una vita di preghiera e di dedizione pastorale:
mantieni fedeli al loro ministero le guide della tua chiesa
e benedici il tuo popolo attraverso il loro servizio,
perché la chiesa possa crescere
sino alla piena statura
di tuo Figlio Gesù Cristo, nostro Signore,
che vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
un solo Dio, ora e sempre.


LETTURE BIBLICHE

Ml 2,5-7; 1Cor 4,1-5; Mt 24,42-46


Chiesa di Ertatsminda (Georgia) dedicata a EUSTAZIO di Mitskheta
Chiesa di Ertatsminda (Georgia) dedicata a EUSTAZIO di Mitskheta
Eustazio di Mtskheta
(+ ca 545)
martire

La Chiesa georgiana ricorda oggi uno dei suoi più antichi e celebri martiri: Eustazio di Mtskheta.
Eustazio era persiano di nascita, e il suo nome originario era Gwirobandak. Egli giunse all'età di trent'anni a Mtskheta, allora importante centro del governatorato persiano della Georgia, e in quella città apprese la professione di calzolaio. La sua vita cambiò tuttavia radicalmente quando incontrò i cristiani georgiani. Convertitosi, si fece battezzare con il nome di Eustazio e sposò una donna cristiana.
La sua fede cominciò presto a creargli notevoli problemi di integrazione con la corporazione dei calzolai, strettamente legati ai culti delle divinità persiane. I suoi colleghi cercarono a più riprese di coinvolgere Eustazio nelle loro celebrazioni religiose, ma egli non cedette alle loro pressioni. Fu quindi accusato presso il governatore di Tbilisi il quale, di fronte al rifiuto di Eustazio di apostatare dal cristianesimo, lo fece decapitare attorno all'anno 545. Il suo corpo venne riportato a Mtskheta dai cristiani della città.
Il racconto della passione di Eustazio, uno dei più antichi della tradizione georgiana, è altresì uno dei più sobri e insieme dei più ricchi di dettagli storici di tutta l'antichità cristiana.


TRACCE DI LETTURA

Quando Eustazio e i suoi compagni comparvero alla presenza del governatore di Tbilisi, questi disse loro: «Da dove venite, a quale fede appartenete?». Allora ciascuno disse da dove veniva, e tutti affermarono: «In patria appartenevamo alla fede dei nostri padri e seguivamo la religione persiana, ma quando siamo immigrati in Georgia e abbiamo visto la testimonianza dei cristiani, anche noi siamo divenuti discepoli di Cristo e lo siamo ancora, perché la vita dei cristiani è santa, piacevole e bella oltre misura, e nessun'altra religione ci sembra paragonabile alla nostra fede cristiana»
( Passione di Eustazio il Calzolaio)


PREGHIERA

Il martire Eustazio ricevette da te,
Signore nostro Dio,
la corona dell'incorruttibilità,
perché vivendo della tua forza vinse il Forte
e la potenza impotente degli idoli fu travolta.
Per la sua intercessione,
Cristo Dio nostro,
salva le nostre anime.


LETTURE BIBLICHE

2Ti 2,1-10; Gv 15,17-16,2


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Chiara d'Assisi, fondatrice delle Minori
John Henry Newman, presbitero, Trattariano

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Chiara, vergine (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (5 misrā/naḥasē):
Giovanni il Soldato (IV sec.) (Chiesa copta)
Filippo di Dabra Bizan (+ 1406), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Chiara di Assisi, fondatrice dell'Ordine delle clarisse

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Euplo il Diacono (+ 304), megalomartire
Nifone (+ 1508), patriarca di Costantinopoli (Chiesa romena)
Eustazio di Mcketa, martire (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Chiara di Assisi, vergine