L’annuncio del Sole che sorge dall’alto

Costellazione della corona australe
Costellazione della corona australe

24 dicembre 2024

Lc 1,67-80 (Lezionario di Bose)

In quei giorni 67Zaccaria, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
68«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
69e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
70come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
71salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
72Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
73del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, 74liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, 75in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
76E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
77per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
78Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
79per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
80Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.


Il cantico di Zaccaria, il “Benedictus” è la preghiera che la chiesa canta ogni mattina.

Zaccaria, che all’annuncio dell’angelo era rimasto incredulo, e quindi muto e sordo, incapace di lodare Dio e credere alle sue promesse, al momento della nascita di Giovanni, a compimento di ciò che era stato detto dall’angelo, viene graziato e ritrova voce per benedire Dio.

Giovanni significa “Dio fa grazia” e Zaccaria , suo padre, viene colmato di Spirito santo e profetizza dicendo: “Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo …”.

Così il Benedictus offre parole alla nostra preghiera. E sono parole che riecheggiano, fanno riferimento, alludono ad altre parole dell’Antico Testamento. Parole che dicono eventi, non teorie, concrete opere di salvezza che Dio ha operato nella storia per noi. Opere che hanno accompagnato il cammino di fede di Israele da Abramo a David, ai profeti, al “resto di Israele”, ai poveri del Signore.

E l’agire di Dio nella storia trova compimento, come annunciato dai profeti, in Colui che è “Salvatore potente”, “discendente di David, “Signore”, “sole che sorge dall’alto”, come troviamo nel Benedictus.

Questo Salvatore ci salva e libera dai nemici. In una vicenda, storica e personale, che trova ostacoli e persecuzioni, difficoltà e ferite, e dove c’è più forte questa presenza di salvezza. Non annulla necessariamente le difficoltà ma ci concede forza, pazienza, speranza per attraversarle senza perdere la pace e la gioia.

Soprattutto ci rivela la presenza misericordiosa del nostro Dio, che resta in alleanza con noi anche se noi ci mostriamo infedeli, che si ricorda sempre di noi anche se noi lo dimentichiamo facilmente. Che compie sempre le sue promesse e perdona la nostra poca fede.

Zaccaria profetizza, in quel bambino che nascerà, colui che precederà il Signore per preparare una via al Veniente e noi possiamo già oggi avere conoscenza della salvezza nel perdono dei nostri peccati. Dio è più grande dei nostri peccati. 

“Grazie alle viscere di misericordia del nostro Dio, ci visiterà il sole che sorge dall’alto” e come luce che discende nelle nostre “tenebre e ombre di morte” ci aiuta a riconoscere e combattere il male che portiamo a noi stessi e agli altri. E a prenderci per mano "per guidare i nostri passi sul cammino della pace”.

Ma l’opera del Battista resta ancora attuale, perché quella salvezza portata dal Messia ha bisogno di arrivare a pienezza nelle nostre vite. Così Giovanni continua a chiederci conversione, e questo vuol dire soprattutto credere all’amore di Dio per ciascuno di noi che diventa amore condiviso tra noi.

Giovanni Battista continua a gridare nel deserto delle nostre vite, nel deserto del mondo finché non ritornerà il Signore a porre fine alla violenza, alle guerre, alla sofferenza, alla morte per donarci pienezza di vita nella Gerusalemme celeste.

fratel Domenico 


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