20 giugno 2024
Forse non dobbiamo neanche meravigliarci di fronte a un certo senso di disagio che ci sorge come spontaneo leggendo questa pagina dell’evangelo. Forse non dobbiamo neanche reprimerlo, ma prenderne atto e chiederci di che cosa esso sia espressione, quale nostro sentimento profondo ci sveli e ci riveli, che cosa esso dica di noi.
Continua la lettura
19 giugno 2024
Nel giorno della memoria di S. Romualdo, monaco, la liturgia ci propone un brano in cui è racchiusa la relazione di comunione filiale di Gesù verso il Padre. Relazione che è basata sulla gratitudine e sull’amore dell’uno verso l’altro. L’opera di salvezza che il Figlio è venuto a compiere è condivisa dal Padre e Gesù stesso riconosce l’origine nel Padre stesso. Gesù riconosce Dio come Padre e nello stesso tempo come Creatore. Il ringraziamento che Gesù oggi proclama nel brano del Vangelo sorge da questo riconoscimento.
Continua la lettura
18 giugno 2024
Parabola dell’ascolto, questa, come ben sottolinea la spiegazione della parabola stessa che ci offre Luca: se il seme è la Parola e i terreni sono gli uomini allora tutto si gioca sull’ascolto che ciascuno fa di questa Parola…
Continua la lettura
17 giugno 2024
Siamo alla conclusione del “discorso della pianura” di Gesù nel vangelo di Luca. Egli si rivolge ai suoi uditori con una domanda diretta: “Perché mi invocate Signore, Signore e non fate quello che dico?” (v. 46).
Continua la lettura
15 giugno 2024
La cultura biblica e semitica è nominale: il Nome di qualcuno indica tutta la sua persona. Nell’Antico Testamento il Nome di Dio è impronunciabile per rispettoperché sarebbe come appropriarsi della sua persona che rimane invisibile. Nel Nuovo Testamento, questa persona si fa visibile, e il suo Nome viene pronunciato: Jeshua‘, “il Signore salva”. Anzi, d’ora in poi non possiamo fare a meno di pronunciarlo: “Non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” (At 4,12).
Continua la lettura
13 giugno 2024
«Abbiate fede in Dio. In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte…». Le affermazioni successive di Gesù vanno lette nel contesto, per afferrarne il senso e non riceverle come degli slogan religiosi che potrebbero indurci a sentirci giudicati nella nostra fede. Le affermazioni radicali di Gesù non hanno lo scopo di svalutare la nostra fede, ma sono una chiamata ad approfondirla.
Continua la lettura
14 giugno 2024
Gesù sta dando degli insegnamenti sulla preghiera e dopo aver consegnato ai suoi discepoli la preghiera del “Padre nostro”, propone, nel brano appena letto, una piccola parabola seguita da alcune considerazioni.
Continua la lettura
11 giugno 2024
Gesù oggi ci consegna una traccia di preghiera, il “Padre nostro”, che possiamo considerare come l’espressione della nostra fede. È a questo “deposito” che continuiamo ad attingere per vivere ed essere custoditi nella giusta relazione con Dio nostro Padre e gli altri, i nostri fratelli e le nostre sorelle.
Continua la lettura
12 giugno 2024
Il breve del vangelo che oggi ci viene incontro come buona notizia è tratto dal “discorso comunitario” che l’evangelista Matteo intesse al capitolo diciottesimo. L’interesse va da chi debba essere “il più grande” (domanda che si rivela già in se stessa distorta) ai comportamenti che possono arrecare scandalo ai più piccoli, alla possibilità di smarrirsi e alla certezza di essere comunque cercati e trovati, dalla correzione fraterna alla preghiera in comune (il nostro brano), fino alla necessità di perdonare “di cuore, ciascuno al proprio fratello” (Mt 18,35).
Continua la lettura
10 giugno 2024
Gesù è seduto sul monte con accanto i discepoli e insegna alla folle (cf. Mt 5,1). Anche questi versetti sono parte delle parole di insegnamento di Gesù. Poco prima ci ricorda che la nostra elemosina deve essere fatta nel segreto, che non bisogna “suonare le trombe” per farsi onorare dagli uomini e anche qui, nei nostri versetti, Gesù ci richiama alla preghiera nel segreto, nascosta, non ostentata perché il Signore è colui che “vede nel segreto”, dove nessuno può vedere e accedere.
Continua la lettura
8 giugno 2024
Gesù parla “per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”. Gesù dunque, anche qui, parla a noi, parla per noi, che spesso ci illudiamo di essere dei “giusti” e sulla misura della nostra presunta giustizia giudichiamo e disprezziamo gli altri.
Continua la lettura
7 giugno 2024
Due problematiche si intrecciano in questa breve parabola, riferita solo nel vangelo di Luca. Il v. 1 enuncia il tema: la preghiera o, più precisamente, la necessità di pregare sempre senza venir meno. A questo versetto si ricollega anche l’ultima frase del nostro brano (“Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”) in cui la preghiera perseverante è vista come un segno della fede.
Continua la lettura
6 giugno 2024
Dopo la lettura di questo testo, probabilmente, si affaccia alla nostra mente una domanda: ma il padrone veramente rappresenta il Dio dei vangeli? Allora dobbiamo rifarci ad una lettura più globale del testo evangelico leggendo, ad esempio : “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà svegli perché passerà a servirli” (Lc 12,35-40 ). Oppure : “Chi è il più grande colui che sta a tavola o colui che serve? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve” (Lc 22,24-30).
Continua la lettura
5 giugno 2024
Il Vangelo di oggi è un brano che si trova solo in Luca e la sua originalità non è evidente, anzi emerge dal crescente contrasto tra i pensieri e le parole dei personaggi rispetto al contesto generale. È penoso doverlo ammettere ma nemmeno al cospetto del patriarca Abramo sembra potersi generare altro da un diverbio, un contenzioso da sanare. Luca ci invita cioè a non sottovalutare le conseguenze future di parole o azioni, in nessun momento della nostra vita. Nessun incontro può dirsi banale, anzi l’ovvietà acceca in modo permanente il discernimento sul valore delle nostre relazioni.
Continua la lettura