Il segno di Giona

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13 ottobre 2025

L’evangelo odierno consta di due brani distinti: prima vi è la domanda di un “segno dal cielo”, poi si parla della “luce del corpo”. Apparentemente, non vi è un nesso tra queste due cose, ma dobbiamo sempre interrogarci, chiederci perché le parole del Vangelo si appoggiano le une sulle altre. “Questa generazione”, ossia ogni generazione, compresa la nostra, è sempre in cerca di segni prodigiosi, di manifestazioni eclatanti, apocalittiche. Il segno dato da Gesù è invece molto piccolo: è quello di un profeta minore, quasi trascurabile, come Giona figlio di Amittai. 

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Tu seguimi

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11 ottobre 2025

“Tu seguimi”. Molto esigente la conclusione di questo brano! Molto esigente anche perché questa richiesta così radicale fatta da Gesù a Pietro è già stata fatta appena due versetti prima. Sembra che Pietro non voglia proprio capire.

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Signore, insegnaci a pregare

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8 ottobre 2025

Il vangelo di Luca è particolarmente attento a presentare Gesù in preghiera. Lo fa non solo in riferimento a momenti decisivi della sua vicenda – pensiamo al Battesimo, alla Trasfigurazione o durante la sua Passione –, ma anche nello scorrere dei giorni, ritraendolo in luoghi appartati, di buon mattino. Una preghiera che si esprime come lode nei confronti del Padre, accettazione della sua volontà, richiesta di perdono, fiducioso abbandono nelle sue mani

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Custodire l'essenziale

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7 ottobre 2025

Gesù mentre è in cammino sosta in un villaggio, Betania, il nome lo sappiamo dall’evangelista Giovanni (Gv 11,1) che ci narra anche che “Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella Maria e a Lazzaro” (Gv 11,5). La casa in cui si ferma Gesù è una casa di amici. Nel camminare annunciando l’evangelo, Gesù si concede tempo per l’amicizia, la gratuità, il ristoro che viene dall’affetto. 

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La nostra umanità in un semplice gesto

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6 ottobre 2025

Il titolo tradizionale di questa celebre parabola di Gesù può essere fuorviante. È infatti utile comprendere che nel contesto biblico l’espressione “buon samaritano” è un ossimoro. I samaritani non erano ritenuti buoni, erano persone diverse dal punto di vista etnico e religioso. I vangeli testimoniano in più occasioni l’astio dei figli di Israele per i samaritani, i quali non accoglievano volentieri o non accoglievano del tutto quei Galilei che andavano regolarmente al tempio di Gerusalemme quando passavano per il loro territorio.

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