Sintesi dei lavori del 29 maggio

XII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 29 30 31 maggio 2014
LITURGIA E COSMO
Fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica
Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

SINTESI DEI LAVORI DEL GIOVEDÌ 29 MAGGIO



SEDUTA MATTUTINA

La seduta di apertura dei lavori dell’XII Convegno Liturgico Internazionale, dedicato al tema Liturgia e cosmo. Fondamenti cosmologici dell’architettura liturgica ha preso avvio con il discorso inaugurale di fr. Enzo BIANCHI, Priore del Monastero di Bose.

Questi ha sottolineato che il tema del presente convegno è “sicuramente un tema difficile e poco esplorato da parte della teologia: resta perciò una lunga strada da percorrere per la liturgia cristiana”. In seguito ha presentato i fondamenti della riflessione cristiana sul cosmo e la creazione: il cosmo dev’essere innanzitutto contemplato come creazione trinitaria e cristologica, una creazione che – con una speranza cosmica – attende ancora la salvezza, la sua liberazione e trasfigurazione. La liturgia, prima ancora di essere opera del popolo e degli uomini, è liturgia cosmica, in essa il cosmo è presente, e ad essa partecipa silenziosamente. L’uomo nella liturgia è sacerdote e mediatore, chiamato ad offrire a Dio la creazione stessa. È l’arte poi che ha sempre inserito la natura nella liturgia; così i “santi segni” in quanto luogo della comunione con Dio sono essenziali alla liturgia.

La prolusione del Priore di Bose è stata seguita dall’indirizzo di saluto da parte di Mons. Stefano RUSSO, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della CEI, che ha anche dato lettura del messaggio di Mons. Nunzio Galantino , segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. In seguito Mons. Piero Marini, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, ha letto il messaggio augurale inviato dal card. Pietro Parolin , Segretario di Stato di sua Santità papa Francesco. Mons. Juan-Miguel Ferrer y Grenesche, Sottosegretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti ha poi letto il messaggio del Cardinal Antonio Cañizares Llovera e di Mons.Arthur Roche, rispettivamente Prefetto e Segretario della medesima Congregazione.

Il Priore di Bose ha poi presentato il volume degli Atti del convegno liturgico del 2013 dedicato ai cinquant’anni del Vaticano II e di Sacrosanctum concilium, dal titolo Nobile semplicità e insieme la recente pubblicazione italiana di un saggio di David Banon, relatore al convegno di quest’anno: Lo spirito dell’architettura (Qiqajon, Magnano 2014). Nella seconda parte della mattina, il Prof. Duccio DEMETRIO, già professore ordinario presso il dipartimento di Scienze della formazione presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, ha presentato la sua riflessione sul tema: La religiosità della terra: una fede civile per la cura del mondo.

Nel suo itinerario filosofico, Duccio Demetrio ha preso le mosse dal pensiero di Florenskij, secondo il quale “la natura non ci è data fuori dalla nostra vita”, per esaminare poi il concetto di religiosità: “La religiosità è quel nostro meravigliato scrutare intorno, in alto, in basso: con sguardo commosso e grato, nella percezione acuta, vivida, luminosa, di far parte della vita e che altri prima di noi ne hanno fatto parte e ne faranno. E’ la sorpresa istantanea di esistere nell’ attimo presente, ma anche la certezza di aver vissuto e di essere ancora in attesa.

La religiosità è prima di tutto una esperienza estatica: come una sorpresa e una felicità del sentire. Ed anche un’ esperienza estetica: come irruzione imprevista e poi meditazione lenta, assorta, del pensiero”. Quando lo sguardo e il pensiero si posano sulla terra, l’uomo può avvertire che “la terra è la presenza assoluta alla quale tutto dobbiamo: ci avvolge con le sue visibilità usuali o sorprendenti, rinviandoci a quelle inafferrabili, sotterranee, ancora incognite”.

Si fa strada così una religiosità della terra, perché “la terra sa rivelarci se stessa, aprendoci al contempo a noi stessi per meglio offrirci la coscienza di appartenerle indissolubilmente anche tornando ad essa”. L’uomo si riconosce allora abitatore solidale di “una terra da raccontare e ascoltare”, consapevole che “la religiosità della terra non è separabile, per altro, da parole come cura, custodia, premura… nei confronti del nostro pianeta”.

SEDUTA POMERIDIANA

La seduta pomeridiana si è aperta con la lettura del messaggio del Card. Gianfranco Ravasi , presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, letto dal Mons. Fabrizio Capanni, Capo Ufficio del medesimo Pontificio Consiglio.

Poi, il Prof. David BANON , docente presso il Département des études hébraïques et juives de l’Université de Strasbourg e specialista dell’interpretazione biblica giudaica e della sua storia, ha tenuto la sue relazione dal titolo: Costruire per l’uomo, costruire per Dio. L’anima dell’architettura, in cui ha proseguito la riflessione avviata con il suo libro – ora edito anche in italiano – Lo spirito dell’architettura (Qiqajon, Magnano 2014).

A partire dalla Bibbia ebraica, David Banon ha preso in esame la differenza “fra la costruzione di Dio in favore dell’uomo e la costruzione che l’uomo eleva per Dio”: al Dio creatore del mondo nell’Opera dei Sei Giorni, risponde l’homo faber che costruisce il mishkan, la tenda dell’incontro fra Dio e il suo popolo. Questo santuario ha i tratti di “una seconda creazione del mondo, una costruzione microcosmica”.

La forma di questa costruzione così particolare, al cuore della vita religiosa di Israele, è il vuoto, un vuoto preservato, custodito, senza cedere alla tentazione – presente in altre architetture religiose – di “colmare lo spazio intermedio che separa la terra dal cielo, di riunire il divino e l’umano, colmando il vuoto” che li divide.

Questo spazio vuoto intermedio, così preservato, è custodia del limite, di quel “dialogo asimmetrico in cui l’assolutamente altro mi super in tutta la sua altezza”, della non-rappresentabilità di Dio. Il santuario si dà, infine come “riflesso della struttura sociale e politica” del popolo di Israele, poiché “costruire non significa soltanto erigere un edificio di pietre, di vetro o di ferro; costruire suppone una concezione di organizzazione dello spazio e soprattutto una concezione sociale. Il costruire deve sfociare in un vivere-insieme nella città con luoghi di incontro, di celebrazione e di convivialità, ma anche di meditazione, di raccoglimento e di silenzio”.

Infine il Prof. Yves-Marie BLANCHARD , professore di esegesi del Nuovo Testamento e di teologia patristica presso la Faculté de théologie et de sciences religieuses dell’Institut catholique de Paris, ha tracciato le linee fondamentali di una cristologia cosmica, a partire dai testi del Nuovo Testamento.

Come è stato rilevato, alla luce di un esauriente percorso esegetico, la riflessione neotestamentaria circa le relazioni fra il Cristo e il cosmo si concentra soprattutto nelle lettere di Paolo ai Colossesi e agli Efesini e nel prologo del Vangelo di Giovanni che contempla il Logos creatore, cioè “il Cristo preesistente come soggetto personalmente implicato nell’atto divino della creazione dell’universo”.

Il tema del Cristo cosmico dev’essere inquadrato nel contesto del Mistero pasquale del Figlio di Dio: il Risorto è il Signore, il Kyrios, che esercita la sua sovranità sull’universo e sulla creazione che attende il suo compimento escatologico. Ma la signoria pasquale del Cristo non si esercita solo sul “tutto” cosmico, ma anche sulla totalità dell’asse temporale che trova in Cristo la sua “ricapitolazione”.

 

Comunicato stampa iniziale

XII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 29 30 31 maggio 2014
LITURGIA E COSMO
Fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica
Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

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COMUNICATO STAMPA INIZIALE

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Da giovedì 29 a sabato 31 maggio 2014 si terrà presso il Monastero di Bose (Magnano BI) il XII Convegno Liturgico Internazionale. Organizzato dal Monastero di Bose e dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, il XII Convegno Liturgico Internazionale di Bose sarà consacrato al  tema:  Liturgia e cosmo.  Fondamenti  cosmologici dell’architettura liturgica. Il rapporto tra l’edificio-chiesa e la creazione, infatti, non può limitarsi  alla pur decisiva problematica dell’ecosostenibilità ma domanda un approfondimento delle ragioni teologiche e antropologiche.

Giunto alla XII edizione, il Convegno Liturgico Internazionale di Bose è un appuntamento annuale nel  quale studiosi  ed esperti  internazionali  si confrontano su temi relativi al rapporto tra liturgia, architettura e arte, offrendo al vasto pubblico presente, composto da teologi, liturgisti, architetti, artisti, responsabili  di  Uffici  diocesani  di  liturgia, dei  Beni  Culturali  Ecclesiastici, dell’edilizia per il culto, docenti, e interessati al tema specifico, un luogo nel quale convergere per una riflessione comune, animata dalla volontà di riconoscere appieno il valore dello spazio liturgico e dell’arte cristiana.

PRESENTAZIONE DEL TEMA

Ritrovare la dimensione cosmica della fede cristiana appare urgente e per fare questo occorre vedere con chiarezza gli effetti quantomeno problematici della riduzione antropologica del  messaggio cristiano operato dal  cristianesimo occidentale. Una riduzione antropologica che è giunta a segnare in profondità anche la comprensione teoretica della liturgia e la sua stessa esperienza e, di conseguenza, non ha risparmiato neppure l’architettura liturgica anch’essa sostanzialmente antropocentrica.

La millenaria tradizione liturgica mostra chiaramente che la fede creduta e celebrata nella Chiesa è attraversata da un legame inestricabile che unisce Dio, l’uomo e il  cosmo:  “Il  circolo cosmico e quello storico rimangono, malgrado la loro differenza, in definitiva l’unico circolo dell’essere: la liturgia storica del Cristianesimo è e resta – inseparabilmente e inconfondibilmente – cosmica, e solo così essa sussiste in tutta la sua grandezza” (J. Ratzinger).

La cura del creato e la cura delle comunità sono dunque poste di fronte a una duplice sfida: rendere l’architettura per il culto non solo sobria, sostenibile e rispettosa dell’ambiente e del paesaggio, ma significante in un orizzonte di senso in cui l’estetica liturgica sappia arricchirsi con una ritrovata estetica cosmica.{mospagebreak}

PARTECIPANTI AL CONVEGNO

La seduta di apertura del Convegno sarà presieduta congiuntamente da fr. Enzo BIANCHI, Priore di Bose e da Mons. Stefano RUSSO, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della CEI.
Tra le personalità presenti al Convegno, Mons. Alceste CATELLA, vescovo di Casale Monferrato e Presidente della Commissione Episcopale per la Liturgia della CEI, Mons. Gabriele MANA, vescovo di  Biella, Ordinario del  luogo, l’Arcivescovo Piero MARINI, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.

Di  particolare significato la presenza di  Mons. Juan-Miguel  FERRER GRENESCHE Sotto-Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e rappresentante della Congregazione al Convegno,
di Mons. Fabrizio CAPANNI Capo Ufficio del Pontificio Consiglio per la Cultura e rappresentante del medesimo Pontificio Consiglio al Convegno, di Don Franco MAGNANI, Direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI.
 
COMITATO SCIENTIFICO
Il Comitato scientifico al quale è affidata la preparazione dei Convegni Liturgici Internazionali di Bose è composto da Enzo Bianchi (Bose), Stefano Russo (Roma), Emanuele Borsotti (Bose), Goffredo Boselli (Bose), François Cassingena- Trévedy (Paris), Albert Gerhards (Bonn), Angelo Lameri (Roma), Andrea Longhi (Torino), Keith Pecklers (New York – Roma).
  
SVOLGIMENTO DEI LAVORI

Nella sessione di apertura il priore di Bose Enzo BIANCHI e Mons. Stefano RUSSO, direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della CEI introdurranno il Convegno presentando il tema.

La prima relazione della mattinata di giovedì 29 maggio affidata al Prof. Duccio DEMETRIO, docente presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, presenterà la “fede civile”, ossia l’orizzonte comune circa la cura del mondo.
Nel  pomeriggio il  Prof. David BANON,  noto ebraista docente presso il Département des études hébraïques et juives de l’Université de Strasbourg, offrirà una riflessione biblica sul tema del costruire per Dio e per l’uomo, mentre il Prof. Yves-Marie BLANCHARD, docente emerito di esegesi neotestamentaria dell’Institut  Catholique de Paris, tratteggerà gli elementi di una cristologia cosmologica.

La mattinata di venerdì 30 maggio si aprirà con la relazione del Prof. François CASSINGENA-TRÉVEDY osb, docente presso l’Institut Supérieur de Liturgie di Parigi, che affronterà il rapporto tra liturgia e cosmo. Il Prof. François BOESPFLUG,  storico dell’arte,  docente presso la Faculté de Théologie Catholique dell’Università di Strasbourgo, ripercorrerà  la storia e i significati della figura del Pantocratore. Nella seduta pomeridiana il Prof. Salvatore SETTIS, noto storico dell’arte, indicherà i criteri per una corretta distinzione tra cosmo, natura, ambiente e paesaggio.

A seguire, l’architetto Muck PETZET di Monaco rifletterà sull’uso dei materiali naturali nell’architettura e il loro rapporto con il cosmo. All’architetto Mario CUCCINELLA è affidato il compito di elaborare una poetica della sostenibilità. La mattinata conclusiva sarà aperta dal Prof. Luigi FUSCO GIRARD, docente presso il Dipartimento di architettura dell’Università di Napoli, il quale presenterà una panoramica europea circa il rapporto tra chiese e sostenibilità.

La tavola rotonda conclusiva alla quale parteciperanno David BANON, François CASSINGENA-TREVEDY, Albert GERHARDS, Salvatore SETTIS moderati dal Prof. Andrea LONGHI, dibatterà i contenuti emersi dal convegno e aprirà ulteriori piste di riflessione.
Tutte le relazioni saranno tradotte in sala in Italiano, Inglese e Francese. A conclusione della seduta di  apertura sarà ufficialmente presentato l’undicesimo volume degli Atti del Convegno dello scorso anno: AA.VV., Nobile semplicità. Liturgia, arte e architettura del Vaticano II, a cura di G. Boselli, Edizioni Qiqajon, Magnano 2014 che va ad aggiungersi alla collana che raccoglie i volumi di Atti di tutti i convegni svolti.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a :
XII CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE DI BOSE
Liturgia e cosmo
Ufficio Stampa
Monastero di Bose
13887 MAGNANO BI
Tel. 015.679.185 - Fax. 015.679.290
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito ufficiale: www.monasterodibose.it  (costantemente aggiornato sui lavori del Convegno)

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Progetto e comitato scientifico

XII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 29 30 31 maggio 2014
LITURGIA E COSMO
Fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica
Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

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PROGETTO E COMITATO SCIENTIFICO

Organizzato dal Monastero di Bose e dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, il XII Convegno Liturgico Internazionale di Bose sarà consacrato al tema: Liturgia e cosmo e allo studio dei fondamenti cosmologici dell’architettura liturgica. Il rapporto tra l’edificio-chiesa e la creazione, infatti, non può limitarsi alla pur decisiva problematica dell’ecosostenibilità ma domanda un approfondimento delle ragioni teologiche e antropologiche. Si avvia un trittico che porterà le due prossime edizioni ad affrontare il tema della luce nello spazio liturgico e successivamente il tema della voce e del suono.

Naturalizzazione e umanizzazione reciproca tra uomo e cosmo

Un nuovo e diverso rapporto tra l’uomo e il cosmo è la domanda che proviene dall’attuale sensibilità ecologica. Non è infatti possibile pensare l’umano senza radicarlo nei grandi flussi della vita e, più globalmente, in relazione all’intero universo. In effetti, “l’uomo e la natura possono essere introdotti in un movimento di naturalizzazione, di umanizzazione reciproca se si abbandona l’idea di un unico centro” (J. Moltmann).

Rinnovare il legame tra l’umano e la natura necessita anche di una dimensione spirituale e non solo biologica e scientifica. La crisi ecologica invita a cambiare il paradigma: l’antropocentrismo della modernità ha condotto l’umanità e la terra ai limiti del sostenibile. In un movimento di regressione verso il caos il pianeta è sfigurato perché la moderna umanità occidentale manca di una “cosmologia vivente”, in altre parole di una rappresentazione del mondo che integri scienza, religione e arte, cioè sapere, spiritualità ed estetica.

È più che mai necessario passare da una visione frantumata di un cosmo in preda al potere dell’uomo alla visione totale indicata al contempo dalle nuove teorie scientifiche e dalle tradizioni filosofiche e religiose.

Molte correnti ecologiche ricercano una sorta di “comunione” con la terra e, attraverso di essa, con il cosmo intero, mettendosi spesso alla scuola della sapienza tradizionale dei popoli e delle religioni. Tra quest’ultime il cristianesimo occidentale è spesso accusato di essere all’origine della modernità tecnoscientifica. “Nella pietà popolare e in molti scritti di teologia, la fede cristiana appare, se non ostile, perlomeno estranea a una considerazione positiva della natura” (John McCarthy).

In questo orizzonte, ritrovare la dimensione cosmica della fede cristiana appare urgente e per fare questo occorre vedere con chiarezza gli effetti quantomeno problematici della riduzione antropologica del messaggio cristiano operato dal cristianesimo occidentale. Una riduzione antropologica che è giunta a segnare in profondità anche la comprensione teoretica della liturgia e la sua stessa esperienza e, di conseguenza, non ha risparmiato neppure l’architettura liturgica anch’essa sostanzialmente antropocentrica.

La liturgia cristiana nel circolo cosmico

La millenaria tradizione liturgica mostra chiaramente che la fede creduta e celebrata nella Chiesa è attraversata da un legame inestricabile che unisce Dio, l’uomo e il cosmo: “Il circolo cosmico e quello storico rimangono, malgrado la loro differenza, in definitiva l’unico circolo dell’essere: la liturgia storica del Cristianesimo è e resta – inseparabilmente e inconfondibilmente – cosmica, e solo così essa sussiste in tutta la sua grandezza” (J. Ratzinger).

 Teo-logia, antropo-logia e cosmo-logia si danno, quindi, in un’unità sinfonica e trovano espressione nell’”urgia”, nell’azione liturgica, che abita il tempo e lo spazio, e che dà forma, voce, suono e gesto alla materia del creato: “È cosa degna e giusta lodare te, benedire te, glorificare te, rendere grazie a te creatore di tutta la creazione visibile e invisibile, Dio e Signore di tutte le cose, al quale inneggiano i cieli e i cieli dei cieli e tutte le loro potenze, il sole e la luna e tutto il coro delle stelle, la terra, il mare e ogni cosa in essi, la Gerusalemme celeste, l’assemblea degli eletti, chiesa dei primogeniti iscritti nei cieli, le anime di martiri e apostoli, angeli, arcangeli, con voci incessanti, con lodi divine …” (Anafora di san Giacomo).

Il “fare” dell’uomo, la “poetica” dell’architettura, sono allora un agire responsoriale della creatività umana, in risposta e risonanza all’operare del Creatore che, nell’esamerone, ha fatto del cháos informe un kósmos plasmato “per mezzo del Cristo e in vista di lui” (Col 1,16). Fra natura e cultura, fra tecnica e ispirazione, fra hýbris della torre di Babele e l’umiltà della Tenda dell’Incontro, fra iniziativa umana e ordine divino, fra spazio e tempo, il costruire si rivela così opera “dialogica”: dialogo tra l’eterna Sapienza e gli abitatori del tempo, tra l’uomo creato e il cosmo; dialogo silenzioso, sine voce, tra le fibre stesse degli elementi cosmici; tra resistenza e resa della materia chiamata a divenire diafania, alla ricerca di un luogo per Dio e per l’uomo.

Progettare e costruire appaiono dunque il prototipo di quell’agire umano che ponga, quale chiave di volta dell’intero edificio, il Cristo Cosmocratore e Pantocratore che, quando furono disposte le fondamenta della terra, stava con il Padre come architetto, dilettandosi sul globo terrestre (cf. Pr 8,29-31). 

Architettura e cosmo

E mentre la Chiesa in preghiera assume e trasfigura il cosmo nell’azione liturgica, l’architettura, le arti e le scienze vengono interpellate non solo a proposito delle trasformazioni da esse operate sul creato, ma anche sui propri statuti disciplinari. Il senso del fare architettonico – prima ancora che le singole architetture, o le architetture per il culto in particolare – interroga la cultura dell’artefice, chiamato ad individuare le radici profonde del proprio agire: i materiali, le forme, le relazioni, gli orientamenti e ogni aspetto del costruire implicano un riferimento a sorgenti “altre”, possedute solo in modo limitato e temporaneo dal costruttore, per quanto avveduto e previdente sia (cf. Lc 14,28). Nella storia della cultura architettonica, diverse tensioni hanno attraversato il rapporto tra costruzione e contesti, considerati nella dialettica bipolare tra natura e antropizzazione.

Il paesaggio è diventato il quadro, polisemico e interdisciplinare, in cui le culture dialogano con le espressioni formali della natura, mentre il riferimento all’ambiente o all’ecologia sottintende un’attenzione alle componenti fisiche della natura stessa: quale spazio è però lasciato alla ricerca di senso sulla natura intesa come cosmo, o come creatura? Tale orizzonte intercetta, in qualche modo, l’agire architettonico, o ne costituisce semplicemente un presupposto remoto, affidato alla cultura dell’artefice? La riapertura di tale orizzonte cosmico può assumere valenze compositive, o si traduce solo in istanze etiche?

Non si può infatti negare che l’attenzione alle risorse sia diventato un tema condiviso e sempre più transculturale: ma, dietro alle doverose istanze di risparmio e sostenibilità, o di rispetto dell’autenticità dei materiali e delle strutture, riusciamo ad individuare percorsi più profondi, che sappiano mettere in dialogo questioni etiche e scelte formali? La sostenibilità è un termine su cui si sono certamente fondate prassi tecnico-operative efficaci, meno certamente etiche condivise, ma probabilmente assai pochi orizzonti di senso, di poetica o di ricerca formale.

Le Chiese, negli ultimi decenni, hanno esplorato itinerari di ricerca volti a mettere in dialogo teologie del creato, etiche della sostenibilità e prassi costruttive. Alcune ricadute della riflessione teologica sono state anche orientate verso l’agire architettonico delle Chiese stesse: se è ormai assodato che la coerenza etica deve innervare la realizzazione di nuovi edifici di culto e il recupero dell’architettura ecclesiale storica, pare ancora ampio il margine per orientare tale attenzione verso una ricerca poetica.

La cura del creato e la cura delle comunità sono dunque poste di fronte a una duplice sfida: rendere l’architettura per il culto non solo sobria, sostenibile e rispettosa dell’ambiente e del paesaggio, ma significante in un orizzonte di senso in cui l’estetica liturgica sappia arricchirsi con una ritrovata estetica cosmica.

Relatori

D. BANON , Y.-M. BLANCHARD , F. BOESPFLUG
F. CASSINGENA-TRÉVEDY , M. CUCINELLA
D. DEMETRIO , A. GERHARDS
L. FUSCO GIRARD , M. PETZET , S. SETTIS

Il Comitato scientifico
Enzo Bianchi (Bose), Stefano Russo (Roma),
Emanuele Borsotti (Bose), Goffredo Boselli (Bose),
François Cassingena-Trévedy (Paris),
Albert Gerhards (Bonn), Angelo Lameri (Roma),
Andrea Longhi (Torino), Keith Pecklers (New York - Roma).

Programma dei giorni

XII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 29 30 31 maggio 2014
LITURGIA E COSMO
Fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica
Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

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 PROGRAMMA DEI GIORNI

 

 

 

 

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_____________________
GIOVEDÌ 29 maggio 2014

ore 9.30

APERTURA DEL CONVEGNO
ENZO BIANCHI
Priore di Bose

STEFANO RUSSO
Direttore dell’Ufficio Nazionale
per i Beni Culturali Ecclesiastici – CEI, Roma

La religiosità della terra. Una fede civile per la cura del mondo
DUCCIO DEMETRIO
Università degli Studi di Milano-Bicocca

ore 15.30
Costruire per l’uomo, costruire per Dio. L’anima dell’architettura
DAVID BANON
Département des études hébraïques et juives, Université de Strasbourg

«Tutto è stato creato per mezzo di lui e in vista di lui». Per una cristologia cosmologica
YVES-MARIE BLANCHARD
Institut Catholique, Paris

________________________
VENERDÌ 30 maggio 2014
ore 9.30

«Con tutte le creature, liberate dalla corruzione del peccato e della morte». Assunzione e trasfigurazione del cosmo nell’azione liturgica
FRANÇOIS CASSINGENA-TRÉVEDY
Institut Supérieur de Liturgie, Paris

La figura del Pantocratore e i suoi significati cosmologici nell’arte cristiana
FRANÇOIS BOESPFLUG
Faculté de Théologie Catholique, Université de Strasbourg

ore 15.30
Cosmo, natura, ambiente, paesaggio. Per un lessico dell’architettura
SALVATORE SETTIS
Scuola Normale Superiore di Pisa

Lo spirito della materia. I materiali dell’architettura
MUCK PETZET
Architetto, München

Poetica della sostenibilità
MARIO CUCINELLA
Architetto, Bologna 

_______________________
SABATO 31 MAGGIO 2014
ore 9.30

Chiese e sostenibilità. Uno sguardo europeo
LUIGI FUSCO GIRARD
Dipartimento di Architettura,
Università di Napoli

Tavola rotonda
Architettura liturgica tra cosmo e società

DAVID BANON , FRANÇOIS CASSINGENA-TRÉVEDY, ALBERT GERHARDS, SALVATORE SETTIS
ANDREA LONGHI (moderatore)
Politecnico di Torino

Conclusioni
ENZO BIANCHI
Priore di Bose

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Relatori

XII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 29 30 31 maggio 2014
LITURGIA E COSMO
Fondamenti cosmologici dell'architettura liturgica
Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici
della Conferenza Episcopale Italiana

RELATORI


Leggi tutto: RelatoriDavid BANON

David Banon (Port-Lyautey, Marocco 1945) è un filosofo, specialista dell’interpretazione biblica giudaica e della sua storia. Dopo gli studi in Marocco, presso l’École normale hébraïque di Casablanca, David Banon consegue il titolo di dottore in Lettere presso l’Université de Genève, dove sostiene la sua tesi di dottorato (1986) davanti a Emmanuel Lévinas, Henri Meschonnic, Robert Martin-Achard e George Steiner.

È professore presso il Département des études hébraïques et juives de l’Université de Strasbourg, he dirige, è membro dell’Institut universitaire de France e professore invitato presso l’Università ebraica di Gerusalemme e l’Université de Lausanne.

È uno specialista del Midrash e della filosofia di Emmanuel Lévinas, di Yeshayahou Leibowitz (del quale ha tradotto alcune opere), e di Yossef Dov Soloveitchick. David Banon partecipa anche alle iniziative del dialogo ebraico-cristiano in Francia.

Proposte di lettura
Entrelacs. La lettre et le sens dans l’exégèse juive, Éditions du Cerf, Paris 2008.
La tour et le tabernacle : Migdal et Michkan, avec Déborah Derhy, Bayard, Paris 2008.
La Lecture infinie : les voies de l’interprétation midrachique, préfacé par Emmanuel Levinas, Éditions du Seuil, Paris 1987.
Tr. it.: La lettura infinita. Il Midrash e le vie dell’interpretazione nella tradizione ebraica, Jaca book, Milano 2009.


Leggi tutto: RelatoriFrançois BOESPFLUG

François Bœspflug (1945), domenicano, è professore emerito di storia delle religioni presso la Faculté de Théologique Catholique de l’Université Marc Bloch de Strasbourg. A questo titolo, da molto anni studia il fenomeno dell’attuale disfunzione della trasmissione del fatto religioso nell’ambito dell’insegnamento pubblico. Specialista d’iconografia cristiana, a partire dalla sua tesi sui vari problemi della rappresentazione di Dio nell’arte, insegna presso il Centre Sèvres (Paris) presso l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (CNRS, Paris).

Proposte di lettura
Dio nell’arte, Genova, 1986.
Le Christ dans l’art, des origines jusqu’à nos jours, Paris, 2000, avec V. Da Costa, Chr. Heck et J.-M. Spieser.
La Trinité dans l’art d’Occident (1400-1460). Sept chefs-d’œuvre de la peinture, Strasbourg, 2000.
«Le immagini pittoriche di Dio», in G. Alberigo, G. Ruggieri, R. Rusconi (dir.), Il cristianesimo. Grande Atlante, Torino, Utet, 2006, t. 3, p. 1061-1075
La caricatura e il sacro. Islam, ebraismo e cristianesimo a confronto, Milano, V&P, 2007.
Le immagini di Dio. Una storia dell’Eterno nell’arte, Torino, Einaudi, 2012.
Le Prophète de l’islam en images. Un sujet tabou?, Montrouge, Bayard, 2013.
Il pensiero delle immagini. Conversazioni su Dio nell’arte, Magnano (Bi), Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, 2013.


Leggi tutto: RelatoriYves-Marie BLANCHARD

Yves-Marie Blanchard, dottore in teologia, rettore della cattedrale di Poitiers, membro del «Groupe des Dombes» e del Comitato misto di dialogo teologico Cattolico-Protestante in Francia, noto specialista del corpus johanneum, è professore di esegesi del Nuovo Testamento e di teologia patristica presso la Faculté de théologie et de sciences religieuses dell’Institut catholique de Paris.

Proposte di lettura

«Evangelo di Giovanni. Gesù, Figlio inviato dal Padre», in C. Focant (éd.), Ritratti di Gesù, Magnano, Edizioni Qiqajon, 2009, pp. 83-104.
«Esiste il "sacro" nel nuovo Testamento?»,in G. Boselli, Ars liturgica, l’arte a servizio della liturgia, Magnano, Edizioni Qiqajon, 2012, pp. 27-55.
«L’Adoration, sur terre et au ciel, selon la tradition johannique», La Maison-Dieu, tome 2, n° 270, juin 2012, pp. 43-60.
L’Évangile du Christ Roi ou la figure johannique de l’Agneau, Paris, DDB, 2012.
L’Église mystère et institution selon le quatrième évangile, Paris, DDB, 2013.


Leggi tutto: RelatoriFrançois CASSINGENA-TRÉVEDY

Monaco benedettino dell’abbazia di bénédictin de Saint Martin de Ligugé, già allievo dell’École Normale Supérieure (Ulm), dottore in teologia, collaboratore della collana « Sources Chrétiennes » nell’ambito della patristica siriaca, est maître de conférences all’Institut catholique de Paris dove insegna liturgia presso l’Institut supérieur de Liturgie, concentrando le sue ricerche storiche, liturgiche e musicologiche sul repertorio romano-franco (gregoriano). Presso il suo monastero è anche maestro della schola gregoriana, creatore di smalti su rame e scrittore.

Proposte di lettura
La bellezza della liturgia, Magnano, Qiqajon – Comunità di Bose, 2003.
La liturgia, arte e mestiere, Magnano, Qiqajon – Comunità di Bose, 2011.
Les Pères de l’Église et la liturgie. Un esprit, une expérience, de Constantin à Justinien, Paris, Desclée de Brouwer, 2009.
Poétique de la théologie, Paris, Ad Solem, 2011.
La Parole en son royaume. Une approche liturgique, Paris, Ad Solem, 2013.
Chante et marche. Les introïts, I. Avent, Noël, Temps ordinaire I-VI, Paris, Ad Solem, 2012.


Leggi tutto: RelatoriMario CUCINELLA

Mario Cucinella (1960) è il fondatore di MCA, studio che ha sviluppato una particolare attenzione ai temi dell’energia e dell’impatto ambientale degli edifici, attivo a Parigi dal 1992 e a Bologna dal 1999.
 
Laureato a Genova con Giancarlo De Carlo nel 1986, lavora come responsabile di progetto presso Renzo Piano a Genova e a Parigi. Dal 2004 è ‘Honorary Professor’ all’Università di Nottingham in Inghilterra e nel 2013 è ‘Guest Professor’ in Emerging Technologies presso la Technische Universitat di Monaco di Baviera. È attualmente professore a contratto presso l’Università Federico II di Napoli e Direttore del comitato scientifico di PLEA (Passive and Low Energy Architecture). Collabora, in qualità di tutor, con Renzo Piano al progetto G124 per il recupero delle periferie in Italia.

Nel 2012 fonda Building Green Future, organizzazione no-profit con l’obiettivo di integrare architettura sostenibile ed energie rinnovabili per migliorare le condizioni di vita e l’accesso alle risorse nei paesi in via di sviluppo.

Tra i progetti realizzati più significativi: il SIEEB - Sino-Italian Ecological and Energy efficient Building - Università di Tsinghua, Pechino, Cina; la nuova Sede del Comune di Bologna; il CSET - Centre for Sustainable Energy Technologies - The University of Nottingham, Ningbo, Cina; la nuova sede di 3M ITALIA a Milano; il progetto per l’Agenzia Regionale per l’Ambiente a Ferrara; il progetto Kuwait City School a Gaza, sviluppato in collaborazione con UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East).

Mario Cucinella – MCA è primo classificato nel progetto-pilota CEI 2011-2012 per la diocesi di Cassano allo Jonio, parrocchia Santa Maria Goretti in Mormanno (con Luca Sandri, Alberto Casarotto, Alberto Bruno, Noa Shoval; artista: Giuseppe Maraniello; liturgista: don Amilcare Zuffi). Progetto pubblicato in 21 per XXI. Nuove chiese italiane / 6. 21 progetti in concorso, catalogo della mostra allestita al MAXXI (2013), allegato a Casabella 825 (maggio 2013), pp. 63-68, disponibile anche sul sito del SNEC.

Leggi tutto: RelatoriDuccio DEMETRIO

Duccio Demetrio, professore ordinario presso il dipartimento di Scienze della formazione presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, direttore scientifico della Libera università dell’Autobiografia di Anghiari (AR), da lui fondata nel 1998 con Saverio Tutino e di «Accademia del silenzio». Si occupa di pedagogia sociale, educazione permanente, educazione interculturale ed epistemologia della conoscenza in età adulta. Dirige la rivista Adultità (Guerini Edizioni).


Proposte di lettura
Di che giardino sei? Conoscersi attraverso un simbolo, Roma, Meltemi, 2000.
Filosofia del camminare. Esercizi di meditazione mediterranea, Milano, Raffaello Cortina, 2005.
Ascetismo metropolitano, Firenze, Ponte alle Grazie, 2009.
La religiosità della terra. Una fede civile per la cura del mondo, Milano, Raffaello Cortina, 2013.


Leggi tutto: RelatoriLuigi FUSCO GIRARD

Luigi Fusco Girard (1946), architetto, è professore ordinario di Economia urbana ed estimo ambientale, nel Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II. Specialista in valutazioni integrate  del patrimonio culturale ed ambientale, svolge attività di ricerca in particolare nel campo degli strumenti operativi per la realizzazione dei principi dello sviluppo umano sostenibile nella città /territorio.
Come direttore del Laboratorio di ricerca "Creative and Sustainable City", collabora con l’Organizzazione delle Nazioni Unite UN-Habitat (Nairobi) e con l’UNESCO-ICOMOS (Parigi) relativamente alla valorizzazione/gestione del patrimonio culturale. È responsabile del Centro Interdipartimentale di Urbanistica Calza Bini, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove coordina attività multidisciplinari.


Proposte di lettura
 
«Cultural Sustainable Development for the Humanisation of the City», in ESEE Newsletter, n.4/1998.
L. Fusco Girard, B. Forte (a cura di), Città sostenibile e sviluppo umano, Franco Angeli, Milano 2000.
L. Fusco Girard, B. Forte, M. Cerreta, P. De Toro, F. Forte (a cura di), L’uomo e la città. Verso uno sviluppo umano e sostenibile, Franco Angeli, Milano, 2003.
L. Fusco Girard, B. Forte, M. Cerreta, P. De Toro, F. Forte (eds), The Human Sustainable City. Challenges and Perspectives from the Habitat Agenda, Ashgate, Aldershot 2003.
«Cultural Tourism and Sustainable Development”, with Peter Nijkamp and Andrea De Montis», in International Journal of Technology and Management, vol.10,n.1, 2008, pp 1-8.
«Creativity and new architectural assets: the complex value of beauty», in IJSD (International Journal Sustainable Development), vol. 12,n. 2, 3, 2009.
«Sustainability, creativity and resilience», in IJSD, vol. 13, n. 1-2, 2010.
«Bene comune, sfida educativa ed economia ecologica», in Coscienza, 5/2010, pp. 20-21.
«Custodire Il Creato, Promuovere Ricchezza», in Coscienza, 5/2010, pp. 32-37.
Ravetz J., Fusco Girard L., Bornstein L., «A Research And Policy Development Agenda: Fostering Creative, Equitable, And Sustainable Port Cities», in Urbanistica Informazioni, 2012, pp. 53-54.
«Strategie economiche, strategie ecologiche», in Servizio Nazionale per l’edilizia di culto (a cura di), Convegno Nazionale "Costruire bene per vivere meglio". Edifici di culto nell’orizzonte della sostenibilità (Roma 14-16 Aprile 2008), Roma 2012, pp. 99-108 (Edifici per il culto 3).
«Toward a Smart Sustainable Development of Port Areas: the Role of “Historic Urban Landscape”. Special Issue: Port Cities and Port Areas as Hotspots of Development», in Sustainability Journal, 2013.
«The cultural base of cities for improving their resilience, creativity and sustainability», in Colletta T. (ed.), The role of integrated conservation of cultural heritage  for a creative, resilient and sustainable city, Franco Angeli, Milano 2013.
«Creativity in small cities governance: some experiences», in BDC, n. 13, 2013.
«Space, cityscape and wealth creation/maintenance/management: the role of urban planning. Special Issue: Cities as Wealth Creation», in International Journal of Sustainable Development (forthcoming 2014).


Leggi tutto: RelatoriAlbert GERHARDS
 
Dottore in teologia, dal 1989 ricopre l’incarico di Professor für Liturgiewissenschaft und Direktor des Seminars für Liturgiewissenschaft presso la Facoltà cattolica di teologia dell’Università di Bonn. 

Dal 1991 al 2001 è stato consultore della Commissione per la liturgia della Conferenza episcopale tedesca; è membro della Societas Liturgica, dell’Internationalen Arbeitsgemeinschaft für Hymnologie, del Deutschen Liturgischen Instituts, del Deutschen Gesellschaft für christliche Kunst.
Dal 2003 è membro del Comitato scientifico dei Convegni Liturgici Internazionali del Monastero di Bose.

Proposte di lettura

Communio-Räume. Auf der Suche nach der angemessenen Raumgestalt katholischer Liturgie, Albert Gerhard, Thomas Sternberg, Walter Zahner (Hrsg.); unter Mirarbeit von Nicole Wallenkamp, Regensburg, Schnell & Steiner, 2003.
«Il dibattito sull’orientamento: riflessioni teologiche», in G. Boselli (ed.), Spazio liturgico e orientamento. Atti del 4. Convegno liturgico internazionale, Bose, 1.-3 giugno 2006, Magnano, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2007, pp. 167-188.
La liturgia della nostra fede, Magnano, Edizioni Qiqajon - Comunità di Bose, 2010.
Licht. Ein weg durch räume und zeiten der liturgie, Regensburg, Schnell et Steiner, 2011.
Erneuerung kirchlichen Lebens aus dem Gottesdienst. Beiträge zur Reform der Liturgie, Stuttgart, Kohlhammer, 2012.
Liturgie und Ästhetik, hrsg. von Albert Gerhards und Andreas Poschmann, Trier, Deutsches Liturgisches Institut, 2013.
«Frequentare mysteria. L’orientamento della preghiera e la forma dell’assemblea liturgica», in La sapienza del cuore. Omaggio a Enzo Bianchi, Torino, Einaudi, 2013.


Leggi tutto: RelatoriAndrea LONGHI

Andrea Longhi (1970) è professore aggregato di Storia dell’architettura ed è membro del collegio della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, Politecnico di Torino; insegna inoltre al corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università degli Studi di Torino (Venaria Reale).

Nell’attività di ricerca si dedica all’approfondimento del rapporto tra architettura e liturgia, tra storia dell’architettura e vita ecclesiale. È stato relatore al VII Convegno Liturgico Internazionale del monastero di Bose (2009), alla XXXIX Settimana di studio dell’Associazione dei professori di liturgia (Brescia 2011), al simposio Modern Catholic Space (London 2011), al III Congreso Internacional de Arquitectura Religiosa Contemporánea (Sevilla 2013). Ha coordinato con Esteban Fernandez-Cobian la sessione Worship, liturgical space and church building al II Congresso dell’European Architectural History Network (EAHN Brussels 2012).

Già impegnato dal 2002 in progetti di studio dell’Ufficio Nazionale Beni Culturali della CEI, dal 2011 cura con il Servizio Nazionale per l’Edilizia di Culto la rubrica "Una chiesa al mese".


Proposte di lettura
Architettura, Chiesa e società in Italia (1948-1978), Studium, Roma 2010 (con Carlo Tosco).
Luoghi di culto. Architetture 1997-2007, Motta Architettura, Milano 2008.
L’architettura del battistero. Storia e progetto, Skira, Milano 2003 (curatela).
«Sacro, cultura architettonica e costruzione di chiese», in La Liturgia, alla prova del sacro, a cura di Paolo Tomatis, CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2013, pp. 159-214.
«Antropomorfismo e cristocentrismo nell’architettura cristiana», in Tempio e persona. Dall’analogia al sacramento, a cura di Francesco Valerio Tommasi, Fondazione Centro Studi Campostrini , Verona 2013, pp. 253-287.
«Spazio sacro e architettura liturgica», in Humanitas, a. LXVIII (2013), n. 6, pp. 947-956.
«Lugares Sagrados - Perspetivas Críticas», in ARQA-Arquitectura e Arte Contemporâneas 108 (2013), pp. 30-31 (numero monografico Lugares Sacrados).
«Village or monolith? Parish centers, urban landscapes and ecclesiastic life / Villaggio o monolite? Complessi parrocchiali, paesaggi urbani e vita ecclesiale», in Gen(i)us loci, Chiesa e dialogo. Due continenti a confronto tra memoria e modernità, catalogo della mostra (Milano 2012), a cura di Leonardo Servadio, Glossa, Milano 2012, pp. 11-19.
«Chiese a pianta centrale e assemblee liturgiche: un concorso preconciliare», in Architettura e Arte, II s., 2012/2-4, pp. 55-73.
«Parrocchie e periferie nel Dopoguerra: laboratori di architettura per "cittadelle cristiane"», in Thema. Rivista di architettura sacra e dei beni culturali ecclesiastici 1 (2012), pp. 36-41.
«Lo spazio dell’altare: il rito, il, corpo, l’architettura», in Gesù. Il corpo, il volto nell’arte, catalogo della mostra (Venaria Reale 2010), a cura di Timothy Verdon, SilvanaEditoriale, Milano 2010, pp. 104-115.
«Nuove chiese in contesti non cristiani», in Chiesa e città, atti del VII Convegno liturgico internazionale, a cura di Goffredo Boselli, Qiqaion, Magnano 2010, pp. 153-178.
«Cattedrali in Piemonte e Valle d’Aosta: processi storici di trasformazione e progetti di adeguamento liturgico», in Le cattedrali del Piemonte e della Valle d’Aosta: antichi spazi per la nuova liturgia, a cura di Cecilia Castiglioni, Luigi Cervellin, Paola Roletto, Giovanni Vaudetti, Nicolodi, Rovereto 2008, pp. 81-109.
«Architetture per il battesimo: memoria, liturgia, progetti», in Casa di Dio. Progettazione e adeguamento di chiese nel terzo millennio. Corso CEI per architetti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Firenze, a cura di Michele Anderle, Antonio Marchesi, Filippo Rossi, Massimiliano Valdinoci e Timothy Verdon, Centro Di, Firenze 2005, pp. 63-84.
«Architetture per il luogo del battesimo», in D’Architettura 26 (2005), pp. 132-141.


Leggi tutto: Relatori

Muck PETZET

L’architetto Muck Petzet (1964) dopo gli studi in filosofia e architettura a Monaco e Berlino, e dopo aver lavorato a Basilea nello studio di Herzog & de Meuron, nel 1993 ha fondato a Monaco il suo studio, che dal 2012 guida insieme ad Andreas Ferstl.

È stato il curatore del Padiglione tedesco alla XIII Biennale di Architettura di Venezia . «Alla base del concept elaborato per la Biennale ci sono anni di lavoro pratico e teorico sulle strategie di riconversione degli edifici, che lo hanno portato a realizzare importanti progetti in shrinking cities, come Leinefelde e Hoyerswerda, e numerosi interventi di risistemazione/modernizzazione dentro e fuori Monaco. Una ricerca – supportata anche dal suo impegno di insegnante presso l’Università del Liechtenstein – che ha gettato le basi per una vera e propria “teoria della riconversione”, che Muck Petzet divulga attraverso conferenze e articoli» (F. Garutti).


Leggi tutto: RelatoriSalvatore SETTIS 

Salvatore Settis (1941), è stato professore di Archeologia greca e romana presso l’Università di Pisa, dove tra il 1977 e il 1981 è stato direttore dell’Istituto di Archeologia e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dello stesso ateneo; dal 1985 ha tenuto la cattedra di Archeologia classica presso la Normale di Pisa. Ha inoltre diretto il Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles dal 1994 al 1999. È stato eletto direttore della Normale dal 1999 al 2010. È stato presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali (2007-2009) e tra i founding members di European Research Council. È membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Istituto Veneto, dell’American Philosophical Society di Philadelphia, dell’American Academy of Arts and Sciences e delle Accademie di Francia, di Berlino, di Baviera e del Belgio. Ha tenuto le Isaiah Berlin Lectures all’Ashmolean Museum di Oxford e le Mellon Lectures alla National Gallery di Washington, e ha avuto la Cátedra del Museo del Prado a Madrid. È presidente del Consiglio Scientifico del Louvre. I suoi interessi di ricerca includono temi di storia dell’arte antica e post-antica, nonché di orientamento e politica culturale.

Proposte di lettura


Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino, Einaudi 2002.
Passaggi e paesaggi (con Saverio Calocero), Roma, Donzelli 2003. 
Futuro del "classico", Torino, Einaudi 2004.
Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto, Electa, Milano 2005.
Iconografia dell’arte italiana 110-1500: una linea, Torino, Einaudi 2005.
Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Torino, Einaudi 2010.
Azione Popolare. Cittadini per il bene comune, Torino, Einaudi 2012.

Liturgia, architettura ed arte: un appuntamento annuale al monastero di Bose

Leggi tutto: Liturgia, architettura ed arte: un appuntamento annuale al monastero di BoseLITURGIA, ARCHITETTURA ED ARTE: UN APPUNTAMENTO ANNUALE AL MONASTERO DI BOSE

Arte Cristiana marzo - aprile 2014
di CARLA ZITO

13 convegni scandiscono i venti anni di lavoro di un comitato scientifico internazionale e multidisciplinare; di un evento che col passare degli anni e diventato un appuntamento fisso per gli addetti ai lavori (architetti, liturgisti, artisti, direttori e membri degli uffici liturgici diocesani, delle commissioni di arte sacra e tutti coloro i quali hanno a cuore l'architettura e l'arte della liturgia).