Usciamo dalla solenne porta orientale e ci dirigiamo dritti verso il sole nascente, sospinti dalla brezza del mare. Sdraiata sulla fertile pianura, poco più a nord, già si scorge la sagoma di quella che sembra una minuscola città racchiusa da una cinta squadrata. Percorriamo, prima che il caldo diventi insopportabile, le poche miglia che ci separano da quella piccola fortezza dello spirito: il monastero di abba Doroteo. Quando mettiamo piede nel cortile centrale, i monaci stanno uscendo di buon passo dalla chiesa per disperdersi verso le rispettive occupazioni. Notando la nostra aria smarrita (e magari anche l’abbigliamento così diverso dalla sua tunica senza maniche, fermata da una cintura e coronata da un umile cappuccio), un monaco poco più anziano degli altri ci viene incontro. Lo sguardo di una decisa tenerezza, la barba ben curata, ci accoglie con un: “Benvenuti, fratelli e sorelle, come può servirvi la nostra pochezza?”. “Veniamo da molto lontano per chiedere una parola ad abba Doroteo” – si fa avanti una ragazza.
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“Dopo tre anni di completa solitudine, un giorno ecco sbucare dall’ingresso della caverna il volto di uno sconosciuto. Mi sorride e mi dice: ‘Oggi è Pasqua!’, tirando fuori da un cestino ogni ben di Dio. Rimasi folgorato! Il volto amico di quell’estraneo ha marchiato con un ferro arroventato di gioia la mia carne e la mia anima, rivelandomi l’umanità nuova che Cristo ha donato al mondo; un’umanità insignificante, eppure invincibilmente capace di cura. ‘So che è Pasqua perché ho la grazia di vederti’, gli grido. Lui resta interdetto e senza capire risponde: ‘Ma oggi è davvero il giorno di Pasqua’. Sì, era davvero Pasqua!”.
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In quest’ora che precede l’aurora, in cui la luce diafana è sterile di ombre, la sagoma lunga e scura del nostro nocchiero si erge come un affronto all’ordine di natura. La placida corrente del Nilo, diramandosi nel suo dedalo di rivoli, ci ha ormai condotti vicino a Damietta, fino a quel limbo in cui il fiume e il mare si stringono in un abbraccio dolce-amaro che sfuma ogni identità.
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