Giorgio La Pira
La Pira, come sindaco di Firenze, si pone a difesa di tutte le città, del loro diritto ad esistere di fronte all'incombente minaccia nucleare. In nome della città egli diventa testimone della pace contro le ragioni degli stati.
Organizza 4 colloqui mediterranei (1958,1960,1961,1964). Nell'agosto 1959 La Pira va a Mosca a ricambiare la vista del sindaco di Mosca che era venuto a Firenze per il Convegno de sindaci delle Capitali. Nel discorso di commiato lega il tema religioso a quello della pace: “La polemica anti-religiosa non giova al vostro paese e alla pace. Perciò io auguro, con tutta l'anima, che l'intelligente popolo sovietico ed suoi dirigenti sappiano valutare con realismo l'intera questione. Ripeto di essere profondamente convinto che siamo entrati in un'epoca storica totalmente nuova ... Voglio dirvi che dobbiamo tutti cambiare la nostra intelligenza politica. Fino a ieri, si può dire, i rapporti tra gli stati erano fondati sull'ipotesi dell'inevitabilità della guerra ... Oggi con le bombe nucleari che annienterebbero l'intera umanità, l'ipotesi è rovesciata: non si può fare la guerra, fisicamente essa è un'assurdità impossibile”.