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Relatori

XXII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
BEATI I PACIFICI
Bose, 3-6 settembre 2014
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

RELATORI


ENZO BIANCHI

CYRIL HOVORUN

KALLISTOS DI DIOKLEIA 

ARISTOTLE PAPANIKOLAOU

PANAGHIOTIS YFANTIS

JIM FOREST

MICHAIL G. SELEZNEV

ADAM MAKARYAN

AMAL DIBO

ANDREJ DI AUSTRIA

Sr MAGDALENE di Maldon

PANTELIS KALAITZIDIS

CHRISTOS KARAKOLIS

NATALIJA IGNATOVICH

ALEKSANDR OGORODNIKOV

PORPHYRIOS GEORGI

ATHENAGORAS DEL BELGIO

KONSTANTIN SIGOV

DARIA MOROZOVA

VIKTOR MUTAFOV

MICHEL VAN PARYS

JOHN BEHR

ANCA MANOLESCU

 

SYMEON PASCHALIDIS

JOHN CHRYSSAVGIS

 


ARISTOTLE PAPANIKOLAOU, New York

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Per un’antropologia cristiana della pace

Sintesi
Sarà discusso il modo in cui il pensiero della Chiesa d’Oriente sulla virtù e in particolare la virtù del perdono, sia in grado di offrire risorse per illuminare e trasfigurare l’esperienza umana della violenza, che potenzialmente può innestarsi nell’aspirazione dell’uomo alla theosis – la comunione divino-umana. Un’antropologia della pace intesa in termini di theosis non significa aggirare l’esperienza della violenza, ma è una comunione con Dio e il prossimo, che potenzialmente include chi perpetra la violenza e si realizza in, attraverso, con e a partire dall’esperienza della violenza. La pace come comunione divino-umana non è la negazione del fatto della violenza, che rimane eternamente una parte della narrazione sia della vittima sia del carnefice, ma ne disinnesca il potenziale divisivo.

Biografia
Aristotle Papanikolaou è nato e cresciuto e Chicago, Illinois. È co-fondatore e Senior Fellow al Fordham’s Orthodox Christian Studies Center e al Center for the Study of Law and Religion presso l’Università di Emory. Nel 2012, ha ricevuto il premio di eccellenza per l’insegnamento universitario in discipline umanistiche. È appassionato di letteratura russa e di musica bizantina . Le sue aree di conoscenza comprendono la teologia ortodossa orientale, la teologia trinitaria, e la religione nella vita pubblica. Al momento sta elaborando uno studio sulla relazione tra antropologia teologica, violenza e virtù etiche. La sua ricerca esplora in particolare la rilevanza del dire la verità (confessione) per comprendere cosa significhi essere umani. La ricerca è parte di un progetto interdisciplinare e si concentra sull’effetto affettivo del dire la verità, cioè sull’impatto del dire la verità sull’ambito delle emozioni e dei desideri umani, e su come questo impatto sia condizionato dalla presenza o meno di particolari uditori. Ha ricevuto il premio Sabbatical Grant for Researchers dal Louisville Institute per il suo progetto The Ascetics of War (L’ascetica della guerra), che esplora la rilevanza della nozione ortodossa orientale di virtù e il ruolo del dire la verità per eliminare gli effetti affettivi della guerra sulla persona umana. Dalla prospettiva della antropologia teologica, è interessato alla questione di come il dire la verità possa illuminare la comprensione dell’identià, del peccato, della virtù, della comunicazione della grazia, una comprensione relazionale dell’individuo e la nozione ortodosssa di theosis (divinizzazione).

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MICHAIL G. SELEZNEV, Mosca

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I Salmi: violenza, riconciliazione e pace

Sintesi
Le immagini dei salmi biblici spesso sono spesso violentemente sconcertanti: “Quando leggiamo certi salmi, l’odio ci avvampa il volto, come il calore della stufa” (Lewis). Il grado di quest’odio che avvampa il volto è molto maggiore che nelle opere dell’antichità classica (“pagana”!). Non è un caso, per esempio, che all’epoca delle guerre di religione in Francia i salmi furono adottati come inni di battaglia da una delle parti in conflitto. Come si combinano queste immagini nella vita del cristiano? Infatti, il salterio è il fondamento della nostra preghiera liturgica, personale e comunitaria! Saranno sviluppati alcuni temi. L’esegesi allegorica dei salmi. Origene interpretò allegoricamente il salmo 136/137: le parole “Beato chi sfracellerà i tuoi bambini sulla roccia”, significano che bisogna spezzare le proprie inclinazioni peccaminose sulla pietra del Logos. L’aspetto emozionale dei salmi. La supplica che diviene grido. Lewis sui Salmi. La teoria di René Girard. Nella mitologia (al di fuori della Bibbia) la violenza collettiva è rappresentata dal punto di vista di chi usa violenza, la voce della vittima non si sente. Noi non sentiamo i lamenti e le maledizioni dei più sfruttati e oppressi. I salmi deprecatori – per la prima volta nella storia – danno voce alle vittime, ai “capri espiatori”. I Salmi nel contesto della Bibbia come un tutto. I Salmi come grido e domanda, la cui risposta sta al di là del Salterio. Analogia con il libro di Giobbe.

Biografia
Michail Georgievič Seleznev, nato a Mosca nel 1960, linguista e filologo, si è formato all’Università Michail Lomonosov di Mosca, dove si è laureato presso il dipartimento di Linguistica strutturale e applicata (1982), ha conseguito il dottorato presso la stessa Università in scienze filologiche nel 1986. Ha frequentato periodi di specializzazione all’Università di Amsterdam (1994-1995) e Gerusalemme (2000-2001). Tra il 1991 e il 2010 è stato il redattore capo della Società biblistica russa, e in tale veste tra il 1996 e il 2010 ha diretto il progetto della traduzione in russo contemporaneo dell’Antico Testamento. Dal 1999 è docente presso l’Istituto delle culture orientali e antiche dell’Università statale umanistica russa, e dal 2010 è professore di Biblistica presso il Dottorato interecclesiastico “Santi Cirillo e Metodio” del Patriarcato di Mosca (Ss Cyril and Methodius School of Post-Graduate and Doctoral Studies).

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ANDREJ DI AUSTRIA, SVIZZERA E MALTA, Vienna

Leggi tutto: RelatoriLa pace nella Divina Liturgia

Sintesi
Partendo dalla constatazione che la pace non soltanto è la “madre di tutti i beni” come afferma Giovanni Crisostomo ma è lo scopo principale di tutta l’economia di salvezza realizzata da Cristo nella sua vita terrena e celebrata sacramentalmente nell’eucarestia, l’intervento analizza il ruolo che l’invocazione della pace ha nel contesto della divina liturgia ortodossa, soffermandosi in particolare sulla “litania di pace” iniziale, sui vari momenti in cui il vescovo (o presbitero) che presiede la celebrazione proclama “Pace a tutti!”, sul bacio di pace (con cui la pace non è solo invocata, ma anche realizzata, celebrata e sperimentata tra i fratelli), e sull’inizio dell’anafora eucaristica. La pace di cui si parla nella Divina liturgia ha sempre tre dimensioni: pace con se stessi, con il prossimo e con Dio: se essa richiede la libera accoglienza dell’uomo, non è però innanzitutto una realizzazione umana, ma un dono gratuito di Dio, in Cristo, il «Principe della pace».

Biografia
Il vescovo Andrej (Čilerdžić) è nato il 21.08.1961 a Osnabrück (Germany), secondo figlio del protopresbitero stavroforo Dobrivoje Čilerdžić. Ha iniziato gli studi presso la Facultà di teologia ortodossa della Chiesa ortodossa serba a Belgrado nel settembre 1981 e si è laureato il 25 marzo 1986. Ha emesso I voti monastici nel monastero di Dečani il 7 gennaio 1987, nelle mani del suo padre spirituale (allora ieromonaco, e adesso vescovo Irenej di Bačka). È stato ordinato ierodiacono l’8 marzo 1987 nella chiesa di S. Saba a Dusseldorf (Germania), dall’allora ordinario vescovo Lavrentije dell’Europa Occidentale. Dal 1992 è stato membro della comunità del Monastero dei Santi Arcangeli a Kovilj, nella diocesi Bačka. Dal 1993 al 2005 ha lavorato come segretario dell’ufficio per le relazioni inter-ecclesiali del Santo Sinodo dei vescovi della Chiesa ortodossa serba a Belgrado. Dal 2008 in qualità di studente PhD e scienziato associato, è stato coinvolto in una ricerca sulla ecclesiologia ortodosssa presso l’Istituto per la teologia ortodossa dell’Università di Monaco. Nel 2011 è stato eletto vescovo vicario del Patriarca serbo, con il titolo di vescovo di Remesiana. La santa Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba lo ha eletto vescovo della diocesi di Austria-Svizzera e Malta con sede a Vienna, nella sessione regolare del 24 maggio 2014. Ha preso parte a molte conferenze ecumeniche e internazionali, a dialoghi e dibattiti teologici in Europa, Africa e Asia. È stato l’inviato della Chiesa ortodossa serba presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese presso la Conferenza delle Chiese europee a Ginevra. Durante la guerra civile di Yugoslavia dal 1992 al 1995, e nel 1999 era conosciuto tra il popolo come il padre spirituale degli orfani di guerra, degli invalidi e dei rifugiati, dei quali egli si predeva cura come membro del monastero di  Kovilj e chierico del Patriarcato di Serbia, in cooperazione con le istituzioni ecclesiastiche di Grecia, Germania, Austria, Italia e Francia. 

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CHRISTOS KARAKOLIS, Atene

Leggi tutto: RelatoriLa pace, dono del Cristo risorto (Gv 20,19-21)

Sintesi
In modo paradossale per la logica intramondana, il sacrificio volontario di Gesù Cristo costituisce la sua vittoria definitiva contro le forze antidivine del “mondo”, come è dimostrato dall’evento della resurrezione. Nella sua prima manifestazione di fronte ai suoi discepoli il Signore Risorto dona loro la sua pace, ed è proprio questa pace il presupposto per l’invio in missione dei discepoli nel “mondo”, allo scopo di condurlo alla fede in Cristo e di conseguenza alla salvezza.

Biografia
Christos Karakolis è nato a Salonicco nel 1968. Laureato in teologia presso l’Univerisità Aristotele di Salonicco (1986-1990), ha frequentato studi post-laurea in Nuovo Testamento presso le Università di Regensburg (1991-1992) e di Tübingen (1992-1996). Ha ottenuto il dottorato in Nuovo Testamento sotto la guida del prof. Ioannis Karavidopoulos presso l’Univerisità Aristotele di Salonicco nel 1996. Dopo essere stato lettore e assistente in Nuovo Testamento presso le Facoltà di Teologia sociale (1998-2005) e di Teologia dell’Università di Atene (2005-2013) è ora, dal 2013, professore associato in Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Atene. Tra le sue attività internazionali è stato Visiting Scholar presso l’Istituto di Teologia Ortodossa all’Univeristà di Monaco (2007-2009) e Visiting Lecturer presso l’Istituto di Studi Cristiani Ortodossi a Cambridge (2010) e ha tenuto lezioni presso l’Università di Regensburg (2012-2013).

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PORPHYRIOS GEORGI, Balamand

Leggi tutto: RelatoriPace e operatori di pace nei commenti dei padri

Sintesi
La conferenza, ripercorrendo i testi dei padri della chiesa, mostra come, secondo il loro pensiero, la pace cristiana non è un fatto puramente morale o sociale, ma è prima di tutto un evento spirituale e ontologico. La pace per i padri trova anzitutto sostanza e verità nella persona storica di Cristo: è lui la “nostra pace”, come dice l’Apostolo (cf. Ef 2,13-18). Nella sua economia di salvezza, infatti, egli ha fatto dono alla creazione intera di una pace che “è al di là di ogni intelligenza” (Fil 4,7).
Questa pace è anche “pace dello Spirito santo”, poiché è la presenza dello Spirito che dona all’uomo la possiblità di superare il suo ego limitato e di realizzare una vera riconciliazione con Dio e con la sua creazione. Per accogliere però tale pace donata da Cristo nello Spirito santo, l’uomo deve porsi sulla via della conversione (metanoia): in questo senso la pace presuppone necessariamente la “guerra” interiore e spirituale per la purificazione dalle passioni e dai vizi che dividono l’uomo. La pace di Cristo secondo i padri non trova spazio nel mondo e nella storia, ma può essere realizzata nella chiesa e grazie alla chiesa, concepita come autentico “laboratorio di pace”, in cui in cui vengono generati i santi come veri pacifici e artefici di pace.

Biografia
Il diacono Porphyrios è decano dell’Istituto di Teologia «San Giovanni Damasceno» presso l’Università di Balamand e professore associato di teologia dogmatica presso il medesimo Istituto. È anche visiting professor in numerose facoltà teologiche internazionali, in particolare, presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Slaonicco in Grecia, presso l’Università di Stato «Alexandru I Cuza» di Iasi, e presso l’Università «Lucian Blaga» di Sibiu in Romania. È ben noto come prolifico studioso che ha preso parte a numerosi convegni internazionali dedicati al cristianesimo antico e alla teologia tardo-bizantina, a dialoghi inter-cristiani, alla teologia, e al pensiero ortodosso contemporaneo. Ha pubblicato molti libri, in particolare una trilogia di conferenze tenute a Balamand a partire dal 2007. La sua tesi dottorale La resurrezione e la vita: l’escatologia di san Gregorio Palamas  è stata adottata come libro di testo per i corsi universitari di patrologia presso l’Università di Salonicco.

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DARIA MOROZOVA, Kiev

Leggi tutto: RelatoriLa riconciliazione nella Chiesa: san Clemente Romano

Sintesi
Scarse sono le notizie sicure su San Clemente di Roma. È accertato che sia l’autore della prima lettera di Clemente ai Corinzi, scritta al fine di portare la pace nella chiesa di Corinto lacerata dai conflitti. La tradizione della Chiesa custodisce molte più informazioni su San Clemente, la cui figura è, in modo molto diverso, legata alla memoria di moltissime comunità cristiane e vicine al cristianesimo. Clemente è da un lato l’eroe dell’affascinante Vita, del martirio e di altri testi agiografici, dall’altro l’autore delle lettere pseudo clementine, e ancora l’autore delle opere letterarie antico slave; è il Clemente di Gregorio di Tours, della Leggenda aurea e della saga islandese: tutti questi personaggi sono significativamente diversi l’uno dall’altro, ma al tempo stesso a modo loro esprimono l’idea del santo vescovo operatore di pace. Particolarmente interessante su questo piano è il culto antico russo di San Clemente al quale sarà dedicata una particolare attenzione nella nostra relazione. L’attività missionaria dei santi Cirillo e Metodio, strettamente legata alla ritrovamento delle reliquie del santo papa Clemente, sarà considerata come importante fattore nello stabilimento di questo culto e come una nuova interpretazione della sua personalità e delle sue idee.

Biografia
Daria Morozova è nata nel 1981 a Kiev, in Ucraina. È membro dell’istituto di ricerca e casa editrice “Dukh i Litera”(“Spirit and Letter”). Si è laureata presso l’Università Nazionale “Kyiv-Mohyla” nel 2008, e nel 2010 ha difeso una tesi sul tema: “L’uomo e l’ambiente secondo la tradizione ascetica bizantina”. Al momento sta lavorando alla sua tesi di dottorato in teologia (“L’antropologia e la scuola antiochena, e la sua eredità nella tradizione ortodossa orientale”). I suoi interessi di ricerca comprendono la patrologia greca, il cristianesimo in Siria, la medicina bizantina, la dossologia, e gli antichi canti ecclesiastici.

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JOHN BEHR, New York

Leggi tutto: RelatoriLa pace tra le Chiese: sant’Ireneo di Lione

Sintesi
La conferenza esamina l’attività di s. Ireneo di Lione tra le comunità cristiane di Roma nel promuovere la pace tra le chiese facendo appello alla tolleranza e alla diversità. È stato un momento eccezionale nella storia della cristianità, perché in Ireneo vediamo, per la prima volta, un’esposizione esplicita e autoconsapevole dell’ortodossia, fatta però in un modo aperto alla polifonia della sinfonia della salvezza divina; questa visione, come vedremo, ha guidato Ireneo nella sua attività di portatore di pace nei conflitti tra le comunità di Roma, spingendolo a considerare le differenze nella pratica come una testimonianza dell’unità nella fede.

Biografia
P. John Behr è decano del Seminario di St Vladimir’s Seminary e professore di Patristica. Tiene corsi di patristica, dogmatica ed esegesi biblica al Seminario, e alla Fordham University, dove è Distinguished Lecturer in Patristics. P. John proviene dall’Inghilterra, anche se la sua famiglia è di origine russa e tedesca – attiva nella chiesa da entrambe le parti. Dal lato russo, suo nonno fu inviato a Londra nel 1926 dal Metropolita Evlogij per svolgervi il ministero presbiterale; suo padre, anch’egli presbitero, fu ordinato dal Metropolita Anthony (Bloom), come anche suo fratello (Monastero di San Paolo sul Monte Athos) e suo cognato (Ss. Cirillo e Metodio, Terryville, CT). I suoi nonni materni si incontrarono al seminario universitario di Karl Barth a Basilea, e servirono nella Chiesa Luterana, dove suo nonno fu pastore luterano. Dopo essersi laureato in filosofia a Londra nel 1987, p. John ha trascorso un anno di studio in Grecia. Ha completato un Master in Studi Cristiani orientali presso la Oxford University, sotto la direzione del vescovo Kallistos (Ware), che è stato anche supervisore della sua tesi dottorale, che è stata esaminata da Andrew Louth e Rowan Williams, poi Arcivescovo di Canterbury. Mentre lavorava al dottorato, è stato invitato come Visiting Lecturer al Seminario di St Vladimir nel 1993, dove è stato membro permanente della facoltà dal 1995, e professore ordinario dal 2001. Prima di diventare decano nel 2007, è stato direttore editoriale della rivista St Vladimir’s Theological Quarterly. Dirige tuttora la Popular Patristics Series per la casa editrice SVS Press. I suoi primi lavori sono stati su temi ascetici e antropologici, con attenzione particolare a Ireneo di Lione e Clemente di Roma. Dopo aver dedicato quasi un decennio della sua ricerca al secondo secolo, p. John ha iniziato la pubblicazione di una serie di volumi sulla formazione della teologia cristiana, e ora ha raggiunto il quinto e il sesto secolo. Ha recentemente completato l’edizione, la traduzione e l’introduzione dei testi di Diodoro di Tarso e di Teodoro di Mopsuestia. Ha anche pubblicato una presentazione sintetica della teologia dei primi secoli, centrata sul mistero di Cristo.

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SYMEON PASCHALIDIS, Tessalonica

Leggi tutto: RelatoriConflitto e riconciliazione: i padri del deserto

Sintesi
Nella conferenza si presenta lo schema bipolare “conflitto-riconciliazione (pacificazione)” come emerge attraverso l’insegnamento dei padri, e in particolare dei padri “neptici”, nelle loro opere ascetiche e nelle raccolte degli Apoftegmi. Nella tradizione patristica il concetto di pace e di riconciliazione, sensibilmente diverso dal significato mondano della pace, si estende a questi tre ambiti:

- Il conflitto e la riconciliazione dell’uomo con Dio, quale si esprime nell’evento primordiale della Caduta e della riconciliazione del mondo con Dio per mezzo dell’incarnazione del Verbo, evento che è perpetuamente vissuto dalla Chiesa attraverso la Liturgia di pace.
- Il conflitto e la pace tra i fratelli, pace che supera i criteri convenzionali ed esteriori della pace del mondo e si eleva a un livello spirituale, cooperando insieme ad altre virtù spirituali, quali l’amore, l’umiltà e la giustizia.
- La pace di Dio dentro di noi, che vince la ribellione della natura umana e le sue passioni, e i conseguenti turbamento e agitazione che esse provocano all’uomo, e rende l’uomo di Dio “pacifico”, qualità che si caratterizza come un elemento specifico dei cristiani.
La pace in Cristo progressivamente diventa perfetta e insieme all’amore costituisce il più alto bene spirituale che riporta l’uomo alla condizione paradisiaca.

Biografia
Symeon Paschalidis è nato a Salonicco nel 1967. Dopo I suoi studi di teologia presso l’Università Aristotele di Salonicco, di paleografia greca presso l’Istituto Patriarcale di Studi Patristici, e di lingua bulgara presso l’Università Kliment Ohridski di Sofia, ha ottenuto il master e il dottorato in teologia presso l’Università Aristotele di Salonicco (1998). È attualmente professore associato di patristica e agiografia presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. È direttore del Programma di Studi Post-Universitari della Scuola di Teologia Pastorale e Sociale e del Centro Ss. Demetrio e Gregorio Palamas. È membro dei consigli di amministrazione dell’Istituto Patriarcale di Studi Patristici, del Centro per la Ricerca Bizantina dell’Università Aristotele di Salonicco (2008- 2010, è stato eletto presidente del Centro dal senato accademico per gli anni 2012-2014) e del Centro per la Custodia dell’Eredità Athonita (KEΔAK) del Ministero di Macedonia e Tracia. Collaboratore esterno dell’Istituto per la Ricerca Bizantina della Fondazione Nazionale Greca per le Ricerche (Atene) e del Mount Athos Center (Salonicco).

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CYRIL HOVORUN, Yale

Leggi tutto: RelatoriPace cristiana e riconciliazione umana. Il dilemma di libertà umana e coercizione nelle relazioni tra stato e chiesa

Sintesi
La conferenza esamina la storia e gli attuali problemi delle relazioni chiesa-stato riguardo al tema della coercizione. L’autore sostiene che la comprensione cristiana della libertà umana è la chiave per affrontare questo argomento. L’approccio dell’autore include sia la tradizione teologica orientale che quella occidentale. Parte dalle posizioni fondamentali di S. Giovanni Crisostomo e Agostino, fa una breve retrospettiva attraverso il Medioevo e la Riforma e arriva alle considerazione moderne sulla violenza, quando quest’ultima viene esercitata dallo stato nei confronti della chiesa. La conclusione è che hanno velore etico e spirituale soltanto quelle azioni e decisioni umane che sono compiute attraverso il libero assenso della persona. Ogni coercizione che viola la libertà umana priva le azioni umane di valore morale.

Biografia
L’archimandrita Cyril Hovorun è research fellow presso l’Università di Yale. Ha lavorato per il Patriarcato di Mosca come presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa Ortodossa Ucraina, come primo assistente del presidente del Comitato per l’Educazione della Chiesa Ortodossa Russa, e vice-rettore della Scuola Post-Universitaria e Dottorale della Chiesa Ortodossa Russa. In rappresentanza della chiesa Ortodossa Russa, ha partecipato ad alcuni dialoghi ecumenici, tra cui quello con la Chiesa Cattolica, Luterana e Anglicana e con le Chiese Orientali. Padre Cyril ha insegnato in Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Cina, e altre nazioni. Il suo principale ambito di interesse è la patristica post-calcedonese. Attualmente lavora su “Ecclesiologia e teologia pubblica”.

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PANAGHIOTIS YFANTIS, Atene

Leggi tutto: RelatoriSan Francesco di Assisi

Sintesi
La relazione presenta la testimonianza di Francesco intorno alla pace attraverso i testi del medesimo e le primitive fonti francescane, e in rapporto con le sfide esterne della società e con le tensioni intraecclesiastiche dell’epoca. In altrettante sezioni sono sviluppati: il contenuto biblico della pace francescana, i presupposti ascetici per conseguirla e viverla e le sue varie espressioni nelle relazioni del santo con Dio stesso, con il prossimo e con l’intera creazione.

Biografia
Panaghiotis Yfantis è nato ad Atene nel 1966. Ha studiato teologia (1983-1987) presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Atene. Ha frequentato studi post-universitari presso l’Istituto di studi Ecumenici “San Nicola” di Bari (1988-1990) con specializzazione in storia della chiesa. Nel 1993 ha vinto il “Premio delle Lettere e delle Arti” dell’Accademia di Atene per la ricerca storica su “Il contributo del Sacro Monastero della Grande Grotta a Kalavryta nella vita nazionlae e spirituale della Grecia fino alla fine della II Guerra Mondiale”. Dal 1995 al 2006 ha lavorato come professore di teologia nelle scuole secondarie, e dal 2004-2006 come professore presso la Accademia Superiore Ecclesiastica di Creta. Nel 2004 ha ottenuto il dottorato con la tesi: “La teologia di Francesco di Assisi: un approccio critico ortodosso” presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. Dal 2010 è professore associato presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. Tra I suoi interessi di ricerca vi è lo studio del monachesimo e della letteratura ascetica sia della tradizione orientale che occidentale, e lo studio comparato della teologia e spiritualità ortodossa e occidentale, dal tempo del Grande Scisma fino a oggi. Tra gli altri testi importanti, ha tradotto in greco le fonti letterarie dell’antica tradizione francescana.

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ADAM MAKARYAN, Etchmiadzin

Leggi tutto: RelatoriSan Nerses di Lambron e la sua dottrina della pace

Sintesi
Nerses di Lambron è uno degli uomini ecclesiastici e teologi illustri della Chiesa apostolica armena del XII secolo. Nei suoi scritti troviamo sviluppata un’estesa dottrina sulla pace, in particolare nell’Oratio e nell’Interpretazione della liturgia. Secondo quest’insegnamento, la concezione della pace può essere classificata come pace ecclesiale, corporale e spirituale e pace nella relazione tra uomo e Dio.
Le spiegazioni di Nerses sono basate sulla comparazione allegorica con gli eventi della Bibbia e anche sull’interpretazione della Sacra Scrittura. Nel pensiero di questo grande teologo armeno molte sono le somiglianze con gli insegnamenti dei teologi della Chiesa cattolica. Nerses di Lambron accentua l’importanza della pace tra le nazioni cristiane e le chiese, criticando le divisioni nelle controversie che non sono espressione del comandamento del Signore dell’amore cristiano. Per la pace materiale, secondo questo teologo, sono necessari dei re con una vita pia. Secondo la sua opinione, la pace tra Dio e l’uomo non può essere ottenuta senza realizzare la pace tra gli uomini, che è il segno della pace nelle relazioni tra l’uomo e Dio.

Biografia
Adam Makaryan ha studiato teologia al Seminario teologico della Sede Madre della Chiesa armena di Santa Etchmiadzin, dove ha insegnato esegesi del Nuovo Testamento dal 2002 al 2006. Dal 2010, è membro del concilio teologico della Sede Madre ed è nel consiglio della Società biblica Armena. Attualmente padre Adam è segretario della Catholicos di tutti gli armeni.

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Sr MAGDALENE DI Maldon

Leggi tutto: RelatoriLa pace interiore e l’amore per il nemico: san Silvano dell’Athos

Sintesi
Silvano del Monte Athos († 1938) ha vissuto e insegnato l’amore per il nemico a un livello raramente raggiunto nella tradizione ascetica. L’archimandrita Sofronio, suo discepolo ed editore dei suoi scritti, rileva che mentre nell’insegnamento del suo maestro sono ben visibili echi della tradizione passata, egli sa mettere sotto una luce nuova il comandamento di Cristo. La nostra presentazione farà ricorso alle parole di san Silvano per illuminare diversi aspetti del tema dell’amore per il nemico, in particolare alla luce della beatitudine “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”. Alcuni di questi aspetti sono: predicare la pace; amare i nemici della chiesa; vivere in una comunità; preservare la pace dentro di noi.
Colui che ama i suoi nemici arriva a conoscere il Signore, e il Signore insegna l’amore per i nemici; c’è un movimento circolare che non è analizzato teoricamente da san Silvano, ma che merita particolare attenzione. San Silvano stesso ritorna spesso sullo stretto legame tra pace, amore del nemico e umiltà.
L’amore dei nemici è un dono della grazia. Tuttavia è anche un comandamento. Che cosa potremmo fare se non ci fosse stato consegnato il comandamento dell’amore?

Biografia
Sister Magdalen è una monaca ortodossa del monastero di San Giovanni il Precursore vicino a Maldon in Essex (Inghilterra), fondato dall’archimandrita Sofronio nel 1959. Padre Sofronio era uno stretto discepolo di san Silvano (1866-1938) al monastero di San Panteleimon sul Monte Athos, e l’insegnamento di San Silvano è alla base della vita della Comunità. Suor Magdalen è diventata ortodossa in giovinezza ed è entrata nella Comunità nel 1975, dopo aver studiato teologia all’Università di Londra. Tiene regolarmente conferenze ed è autrice di vari libri e pubblicazioni.

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NATALIJA IGNATOVICH, Mosca

Leggi tutto: RelatoriSiamo pacifici e saremo tuoi figli. La fraternità operaia di Nikolaj Nepluev (1851-1908)

Sintesi
La fraternità dell’Esaltazione della Santa Croce fu fondata da Nikolaj Nepluev in Ucraina alla fine del xix secolo. Il suo punto focale era la necessità del pentimento e l’unione dei cristiani. Secondo Nepluev l’autentica opera per la pace è mettere pace tra gli uomini e Dio, e attraverso ciò raggiungere la pace tra gli uomini. Il suo frutto è l’unità fraterna per le buone opere nella pace.
Non è un caso che la comunità fu chiamata fraternità di lavoro dell’Esaltazione della Santa Croce: il lavoro era particolarmente importante. Una fattoria esemplare incarnava la prospettiva cristiana sulla società, sull’ecologia e sul lavoro.
Nel primo decennio del xx secolo, quando le idee rivoluzionarie avevano crescente importanza, Nikolaj Nepluev si sforzò di promuovere l’unione per la causa della pace. Cercò di fondare una Fraternità panrussa e un Partito del progresso pacifico, ma non trovò abbastanza seguaci. Nepluev morì nel 1908, senza vedere l’adempiersi dei suoi oscuri presagi nell’anarchia rivoluzionarie.

Biografia
Natalija Ignatovič si è laureata con una tesi dedicata a Nikolaj Nepluev e alla sua fraternità di lavoro dell’Esaltazione della Santa Croce (1849-1929). In seguito ha presentato i risultati della sua ricerca in una serie di articoli e contributi a convegni. Ha partecipato alla realizzazione di un film e di una mostra su Nepluev, e ne ha curato la riedizione delle opere. Il film, la mostra e l’edizione sono stati realizzati dall’Istituto cristiano ortodosso San Filarete, dove attualmente insegna. La scelta dell’argomento non è casuale, poiché la stessa Ignatovich è membro della Fraternità della Trasfigurazione fondata da padre Georgij Kočetkov. 

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ATHENAGORAS DEL BELGIO, Bruxelles

Leggi tutto: RelatoriIl patriarca Atenagora e il dialogo della carità

Sintesi
«Come ha potuto un bizantino nato in un villaggio dell’Epiro diventare il paladino del dialogo ecumenico e del riavvicinamento tra le chiese cristiane ?». La relazione tenta di rispondere a questa domanda ripercorrendo le varie tappe della vita e della carriera ecclesiastica del patriarca Athenagoras: nascita in territorio dell’impero ottomano, studi teologici a Halki, ordinazione diaconale e ministero pastorale durante le guerre balcaniche, prime esperienze ecumeniche, breve permanenza al Monte Athos, servizio come segretario presso il Santo Sinodo ad Atene, elezione a metropolita di Corfù, poi ad arcivescovo di America e infine a Patriarca ecumenico, instancabile attività nella prepazione del Grande Sinodo panortodosso e nel dialogo ecumenico e in particolare nel “dialogo della carità” con la Chiesa Cattolica Romana,  fino allo storico incontro con il papa Paolo VI a Gerusalemme il 5 gennaio 1964 e alla «cancellazione degli anatemi reciproci », avvenuta simultaneamente a Roma e a Costantinopoli il 7 dicembre 1965. In tutto questo percorso è costante la sua convinzione che “senza ritorno alla religione dell’amore e del perdono, la pace non potrà regnare” e che “niente al mondo giustifica la separazione e l’isolamento delle chiese cristiane.

Biografia
Sua Eminenza il metropolita Athenagoras del Belgio è nato nel 1962 a Ghent in Belgio. Dopo aver studiato legge all’Università di Ghent si iscrive all’Università di Salonicco grazie a una borsa di studio del patriarcato ecumenico. Si laurea in teologia e continua i suoi studi all’Istituto ecumenico di Bossey all’Università di Ginevra, laureandosi con una tesi sulla Storia della presenza ortodossa in Belgio e la sua importanza per il movimento ecumenico.
Nel novembre 1989 è ordinato diacono dal metropolita Bartolomeo di Filadelfia, attuale patriarca ecumenico, che gli dà il nome di Athenagoras in onore del grande patriarca Athenagoras. Nel settembre 1996 è promosso archimandrita e poi vicario episcopale dell’arcidiocesi del Benelux. Per cinque anni insegna religione in varie scuole superiori nelle Fiandre. All’inizio del 1994 il metropolita Panteleimon lo nomina responsabile per il Belgio per i programmi radiotelevisivi in lingua francese e fiamminga. Nello stesso anno il Santo sinodo del patriarcato ecumenico lo nomina collaboratore dell’ufficio di rappresentanza della Chiesa ortodossa presso l’Unione europea a Bruxelles. Dal 1995 il diacono Athenagoras fonda, con la benedizione del metropolita Panteleimon, una parrocchia ortodossa a Bruges, dedicata ai santi imperatori Costantino ed Elena, di cui è il primo rettore. 
Il 13 maggio 2003 è eletto dal Santo Sinodo del patriarcato ecumenico di Costantinopoli vescovo ausiliario del metropolita del Belgio, con il titolo di vescovo di Sinope.
È membro del concilio delle chiese cristiane in Belgio, della commissione “Un’anima per l’Europa”, e presidente dell’Associazione internazionale e interconfessionale per gli incontri dei monaci e delle monache, dopo essere stato presidente della Commissione interecclesiale di Bruxelles. Parla correntemente fiammingo, greco, francese, inglese e tedesco.

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VIKTOR MUTAFOV, Sofia

Leggi tutto: RelatoriPadre Stefan Zankov, un pioniere della riconciliazione tra i cristiani

Sintesi
La conferenza presenta la figura di Stefan Zànkov (1881-1965), teologo bulgaro che è stato tra i pionieri del movimento ecumenico in ambito ortodosso: insieme con altri cristiani ortodossi e non, si è consacrato infaticabilmente al lavoro ecumenico nell’arco di quarantacinque anni, collaborando attivamente anche al Movimento mondiale per la pace. La sua ricerca teologica e la sua attività in favore della riconciliazione e della pace sono state sempre guidate dalla volontà di realizzare il desiderio di Dio che “tutti siano uno” (Gv 17,11), nell’amore e nella fraternità, e dalla radicata convinzione che la guerra sia l’essenza del male umano. In ambito ecclesiologico manifestò vedute assai larghe e avanzate: secondo lui, nonostante le divisioni esistenti, la Chiesa di Cristo rimane una e indivisibile, e anche le chiese separate dalla chiesa ortodossa sono chiese “sorelle”. Insieme ad altri promotori del dialogo ecumenico, egli si dichiarava convinto che i muri di divisione che i cristiani hanno elevato tra di loro non arrivano fino al cielo.

Biografia
L’archimandrita Viktor Mutafov è nato a Ruse, in Bulgaria, nel 1964. Dopo gli studi teologici in Bulgaria, si è perfezionato a Roma presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, dove ha conseguito la licenza in storia della teologia con una tesi sulla Partecipazione della Chiesa ortodossa bulgara nel movimento ecumenico mondiale (2005), e successivamente al Pontificio Istituto Orientale, dove ha conseguito la licenza in teologia (Il dialogo ecumenico bilaterale tra la Chiesa ortodossa e la Comunione anglicana, 2007), e il dottorato con una ricerca dedicata a Stefan Zankov antesignano del Movimento Ecumenico (2013).
Dal 2007 è Responsabile per le relazioni ecclesiastiche della diocesi di Ruse con le altre chiese cristiane, e dal 2008 presidente della Commissione per la canonizzazione dei santi vittime del regime comunista.

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ANCA MANOLESCU, Bucarest

Leggi tutto: RelatoriLa pace cristiana come dialogo: padre André Scrima

Sintesi
Un tema importante in André Scrima (1925-2000) è il dialogo delle religioni, che comprende molti aspetti e molte funzioni. Si tratta di una tematica che può stimolare sia la riflessione sia il vissuto cristiani, affinché superino le identità strette, chiuse, per assumere più intensamente la loro vocazione essenziale. Oggetto di ermeneutica per André Scrima, ma ugualmente al centro della sua attività accademica all’Istituto di studi islamico-cristiani di Beirut, questo tema esige, secondo lui, una creatività da parte del pensiero cristiano per essere fedele alle sue stesse origini.
Il mio intervento tratterà qualche punto particolare di questa concezione: 1) le precondizioni intellettuali e spirituali del dialogo; 2) il senso verticale del tema, che tende a una esperienza intensificata dell’universale di Dio; 3) la relazione che lega il tema del dialogo alla conoscenza spirituale e a una pace creatrice.

Biografia
Dottore in filosofia all’Università di Bucarest, Anca Manolescu è stata ricercatrice in antropologia religiosa al Dipartimento di antropologia culturale del museo della cultura contadina romena a Bucarest dal 1990 al 2002. Attualmente è ricercatrice indipendente. I suoi domini di interesse sono l’antropologia religiosa e lo studio comparato delle religioni. Già borsista al New Europe College di Bucarest, ne ha organizzato e studiato l’archivio “André Scrima”. È editrice della serie delle opere di André Scrima presso le edizioni Humanitas di Bucarest. È membro del Centro di studi medievali dell’Università di Bucarest.

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JOHN CHRYSSAVGIS, Boston

Leggi tutto: RelatoriPer la pace del mondo intero: operare la pace e custodire il creato

Sintesi
La relazione indagherà la stretta connessione tra le beatitudini di Cristo, il dovere di lavorare per la pace nel mondo, e la vocazione di proteggere l’ambiente naturale. Considerando l’invocazione liturgica “per la pace del mondo intero” inclusiva di ogni aspetto e dettaglio della creazione di Dio, povertà e consolazione, mitezza e fame, misericordia e purezza, come anche pace e persecuzione – come sono invocate da Cristo nel Discorso sulla montagna – saranno messe in relazione alla nostra responsabilità di custodire il creato e trasformare il mondo intero.

Biografia
John Chryssavgis arcidiacono del patriarcato ecumenico, nacque in Australia nel 1958. Ha studiato teologia all’Università di Atene, musica bizantina al Conservatorio greco di musica (1979) e ha ottenuto una borsa di studio presso il Seminario teologico San Vladimir a New York nel 1982. Ha completato il dottorato in studi patristici all’Università di Oxford nel 1983. Ha insegnato numerose discipline, da temi politici e sociali ad argomenti storici, incluse le relazioni culturali e religiose e le tensioni tra Oriente e Occidente. I suoi interessi abbracciano gli ambiti della spiritualità, dell’ecologia e la liturgia.
La sua ricerca si è specializzata sul pensiero ascetico e la pratica della chiesa primitiva. Ha lavorato con il primate greco ortodosso in Australia dal 1984 al 1994 ed è stato cofondatore del Collegio teologico Sant’Andrea a Sidney, dove è stato vice decano e ha insegnato patrologia e storia della Chiesa. Ha insegnato anche alla scuola di studi religiosi dell’Università di Sydney. Nel 1995 si è trasferito a Boston, dove è stato nominato professore di teologia alla Holy Cross School of Theology e dove ha diretto il programma di studi religiosi del collegio greco fino al 2002. Nella stessa scuola è stato nominato all’ufficio sull’ambiente. Ha insegnato anche come professore di patrologia all’Università di Balamand in Libano. In anni recenti ha pubblicato numerosi libri e innumerevoli articoli su riviste internazionali ed enciclopedie nell’ambito della religione e dell’ecologia, della giustizia sociale e della pace. È consultore teologico del patriarca ecumenico sulle questioni ecologiche.

https://independent.academia.edu/JohnChryssavgis

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KALLISTOS DI DIOKLEIA, Oxford

Leggi tutto: RelatoriDiventare artefici di pace

Sintesi
Sant’Ignazio di Antiochia afferma che “non c’è nulla meglio della pace”: e nello stesso spirito san Basilio di Cesarea definisce la pace “la più perfetta delle benedizioni”. Nella Scrittura e nella pratica liturgica della Chiesa sono messi in rilievo soprattutto quattro aspetti della pace:

1) La pace non è semplicemente una disposizione interiore, individuale e privata, ma è sociale e comunitaria.
2) La pace non è qualcosa di negativo e passivo – uno stato di calma e quiete, l’assenza di tensione interiore, l’evitare la guerra – ma è positiva e dinamica: non un’assenza ma una pienezza; così implica una costante vigilanza e uno strenuo sforzo.
3) La pace in se stessa non è sempre desiderabile e buona; c’è una distinzione vitale tra vera e falsa pace.
4) La pace è cristologica ed escatologica; significa l’irruzione e l’invasione – per Cristo e lo Spirito santo – degli Ultimi tempi nell’attuale ordine del mondo. In questo modo non è semplicemente una qualità conservativa, la preservazione dello status quo, ma ha carattere radicale, innovativo, rivoluzionario.

Biografia
Il metropolita Kallistos (Timothy Ware) è nato a Bath, nel Somerset in Inghilterra, e ha studiato alla Westminster School e al Magdalen College di Oxford, dove ha ottenuto un doppio titolo in letteratura classica e in teologia. Nel 1958, dopo aver aderito alla fede ortodossa, ha viaggiato a lungo in Grecia, trascorrendo molto tempo al monastero di San Giovanni il Teologo a Patmos. Ha frequentato anche altri importanti centri dell’ortodossia come Gerusalemme e il Monte Athos. Nel 1966 è stato ordinato prete e tonsurato monaco, con il nome di Kallistos in onore di San Callisto Xanthopoulos. Nello stesso anno è diventato assistente a Oxford in studi dell’oriente ortodosso, un posto che ha tenuto per trentacinque anni fino al suo pensionamento. Nel 1979 è Fellow al Pembroke College di Oxford. Nel 1982 è consacrato vescovo con il titolo di Diokleia, come ausiliare della diocesi di Tiatira e della Gran Bretagna del patriarcato ecumenico. Il vescovo Kallistos mantiene il suo incarico accademico a Oxford, dove cura la comunità greco-ortodossa locale. Dal suo pensionamento nel 2001, il metropolita ha continuato a pubblicare e a tenere conferenze sul cristianesimo ortodosso, viaggiando in tutto il mondo. Sino ad anni recenti è stato presidente del direttivo dell’Istituto di studi cristiani ortodossi a Cambridge. È presidente degli Amici dell’ortodossia a Iona. È nel consiglio dei consulenti dell’Associazione ortodossa per la pace. Il 30 marzo 2007 il Santo Sinodo del patriarcato ecumenico ha elevato la diocesi di Diokleia al rango di metropolia, e il vescovo Kallistos a metropolita titolare della medesima sede.

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JIM FOREST, Alkmaar

Leggi tutto: RelatoriBiografia
Jim Forest è autore di numerosi libri e pubblicazioni. È anche segretario internazionale della Associazione ortodossa per la pace. I suoi libri includono: La via per Emmaus: Pellegrinaggio come modo di vita; La scala delle beatitudini; Pregare con le icone; Vivere con saggezza: una biografia di Thomas Merton, e infine Tutto è grazia: una biografia di Dorothy Day. È prevista l’uscita per l’autunno del 2014 del libro: Amare il proprio nemico. Riflessioni sul comandamento più difficile. Jim è anche l’autore di numerosi libri per bambini. Le sue fotografie sono universalmente pubblicate e conosciute.

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 AMAL DIBO, Beirut

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Biografia
Amal Dibo è stata funzionario di diversi programmi dell’Unicef per l’assistenza ai rifugiati e sanitari, in particolare per campagne di vaccinazione, e per programmi di educazione sui diritti umani. È stata editore a Radio Sawa. Attualmente insegna storia della civiltà all’Università americana di Beirut ed è attiva in associazioni non governative per l’arte, la scienza, la cultura e la pace.

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PANTELIS KALAITZIDIS, Volos

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Biografia
Pantelis Kalaitzidis ha studiato teologia a Salonicco, filosofia antica e medievale a Parigi alla Sorbona. La sua tesi di dottorato tratta del problema della grecità e delle tendenze antioccidentali nella teologia greca degli anni ’60. Ha pubblicato tre libri e oltre settanta articoli in greco, francese, inglese, tedesco, romeno, serbo, russo, bielorusso e arabo, soprattutto nell’ambito della dimensione escatologica del cristianesimo, del dialogo tra cristianesimo ortodosso e modernità, tra teologia e letteratura moderna, su religione e multiculturalismo, sul nazionalismo religioso e il fondamentalismo, sul rinnovamento e la riforma nell’ortodossia e sull’ermeneutica post-moderna della tradizione patristica. Svolge un’intensa attività editoriale, curando i volumi che raccolgono gli atti dei convegni dell’Accademia di Volos, e cura la serie in lingua inglese: “Doxa & Praxis: Exploring Orthodox Theology” (WCC Publications). È stato visiting professor alla Scuola ortodossa greca di teologia di Holy Cross a Boston, al Princeton Theological Seminary e alla Princeton University. Gli ultimi quattordici anni lo hanno visto editore dell’Accademia degli studi teologici di Volos. Insegna teologia sistematica all’Hellenic Open University di Salonicco, e all’Istituto San Sergio di teologia ortodossa a Parigi.

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ALEKSANDR OGORODNIKOV, Mosca

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Biografia
Aleksandr Ogorodnikov è stato dissidente religioso in epoca sovietica, pacifista, e ha fondato diverse associazioni umanitarie russe. Suo padre era membro del partito comunista, ma la nonna lo battezzò segretamente. Dopo aver riscoperto la fede cristiana all’inizio degli anni ’70, Aleksandr fondò un Seminario cristiano clandestino, per lo studio e l’approfondimento del cristianesimo. Espulso dall’Università degli Urali per aver tentato di realizzare un film sulla vita religiosa, nel 1976, all’età di venticinque anni, Ogorodnikov fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico per le sue convinzioni religiose; dimesso, fu di nuovo incarcerato dal 1978 al 1987, quando fu rilasciato da Gorbaciov nel corso della politica della glasnost’. Subito dopo la caduta del comunismo, Ogorodnikov fece ritorno a Mosca, e nel 1995 fondò l’Unione democratica cristiana russa e la Società cristiana di misericordia. Nello stesso anno diede inizio a una comunità di recupero per tossicodipendenti, l’Isola della speranza, che ha centinaia di ospiti in tutta la Russia.

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KONSTANTIN SIGOV, Kiev 

Leggi tutto: RelatoriBiografia
Konstantin Sigov (Kiev 1962) insegna storia delle idee teologiche e filosofiche all’Università statale “Accademia Moghiliana” di Kiev, e dirige il Centro di ricerche umanistiche europee.
Nel 1992 ha fondato l’Associazione culturale e editoriale “Lo Spirito e la Lettera” (Duch i Litera), di cui è tuttora direttore. I progetti editoriali sono stati il fondamento di una rete di contatti con le più importanti scuole di pensiero europee. Nell’ambito di questi progetti sono stati invitati a Kiev studiosi e filosofi quali Paul Ricœur, Reinhard Kozellek, Arvo Pärt, Kallistos Ware, Georges Nivat e altri.
Presso le edizioni da lui dirette, Konstantin Sigov ha in particolare curato la traduzione delle opere del Patriarca Bartolomeos I, del cardinal Walter Kasper, dell’arcivescovo Rowan Williams, di p. Enzo Bianchi, di p. Michel van Parys, e dei fondamentali documenti del dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi.
Dal 2000 a oggi organizza annualmente il forum ecumenico internazionale delle “Letture della Dormizione” (Uspenskie Čtenija), di cui cura l’edizione degli Atti.
La sua bibliografia conta oltre cinquanta titoli di studi di carattere filosofico e teologico e di storia della cultura, pubblicati in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Svizzera e Svezia. Ha tenuto lezioni alla Sorbona, alle Università di Oxford, Stanford, Roma, Ginevra, Lovanio e altre.
Il Ministero dell’Istruzione francese gli ha conferito l’Ordine di Chevalier dans l’Ordre des Palmes Academiques. 

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MICHEL VAN PARYS, Grottaferrata

Leggi tutto: RelatoriConclusioni del convegno

Biografia
Michel van Parys è nato nel 1942 a Gent, in Belgio e nel 1959 è entrato nel monastero benedettino di Chevetogne fondato da dom Lambert Beauduin. Ha studiato filosofia, teologia, lingue classiche orientali all’Università Sorbona di Parigi, discutendo una tesi su san Gregorio di Nissa. Ordinato prete nel 1969, è stato maestro dei novizi nel suo monastero, di cui è stato eletto priore nel 1971 e abate nel 1991.
Dopo aver dimissionato dall’abbaziato, è chiamato a Roma alla Congregazione delle chiese orientali, di cui è nominato consultore nel 1997. Dal 2002 al 2013 è stato direttore della rivista Irénikon, pubblicata dal monastero di Chevetogne. Dal 2008 al 2013 ha tenuto l’ufficio di Delegato pontificio per i mechitaristi armeni di Venezia. Nel novembre 2013 papa Francesco lo ha nominato igumeno dell’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata, vicino a Roma. È un amico della comunità di Bose sin dal suo inizio; negli ultimi decenni ha collaborato intensamente nel campo delle attività ecumeniche ed è attualmente membro del comitato scientifico dei convegni ecumenici internazionali di spiritualità ortodossa, che si tengono ogni anno nel monastero di Bose.

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Progetto e comitato scientifico

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“Beati coloro che si adoperano per la pace” (Mt 5,9): l’annuncio di questa beatitudine evangelica, spesso ripetuta nella Divina Liturgia, non cessa di interpellare la coscienza di ogni uomo e la prassi delle chiese.
Il XXII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa intende porsi in ascolto del vangelo della pace, che chiede alle Chiese di essere un fermento di riconciliazione e di pace tra le donne e gli uomini contemporanei. La speranza della pace annunciata in Cristo non è un’utopia estranea a un mondo dominato dalla logica del potere e del conflitto, ma è un evento nella storia, che s’incarna in ogni tempo in uomini e donne di pace e riconciliazione.

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Informazioni

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Il Convegno è aperto a tutti.
Tutte le relazioni saranno tradotte in simultanea in italiano, greco, russo, francese e inglese.
L’ arrivo dei partecipanti è previsto per martedì 2 settembre. Il Convegno si concluderà con il pranzo di festa sabato 6 settembre.

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Atti dei convegni 2013 - 1993

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XXI Convegno ecumenico internazionale
Le età della vita spirituale
Bose, 4-7 settembre 2013

La fede cristiana sa parlare a tutte le età della vita, entra nella storia degli uomini e delle donne, svela il senso del passare del tempo, trasmette una speranza che attraversa la catena delle generazioni: discernere questa totalità di senso nel passaggio da un tempo all’altro della vita significa imparare a vivere l’oggi, assumere la responsabilità dell’età adulta per progettare un futuro nuovo.

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XX Convegno ecumenico internazionale
L'uomo custode del creato
Bose, 5-8 settembre 2012

  
È qui proposto un itinerario che vorrebbe condurre il lettore a una piena consapevolezza della responsabilità cristiana verso la creazione; e al tempo stesso introdurlo, nel solco della spiritualità dell’oriente cristiano, a ritrovare la profondità e la bellezza del rapporto con le cose e gli esseri viventi, contemplati nella loro destinazione alla salvezza, che è connessa a quella dell’uomo.

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XIX Convegno ecumenico internazionale 
La Parola di Dio nella vita spirituale
Bose, 7-10 settembre 2011

Attraverso la parola di Dio ascoltata ogni giorno, la verità, l’amore e la luce di Cristo, presenti nella sacra Scrittura, nutrono la vita della comunità cristiana e di ogni credente, donandogli gioia e pace, speranza e coraggio. L’ascolto della tradizione spirituale ortodossa invita a riflettere sul modo in cui la lettura della Scrittura, fatta attraverso lo Spirito e nella chiesa, sia il vero fondamento di ogni autentica spiritualità cristiana.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XVIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
Comunione e solitudine
Bose, 8 - 11 settembre 2010

Gli uomini di oggi vivono spesso una situazione d’isolamento, di solitudine non feconda e, paradossalmente, soffrono di una massificazione che impedisce una vita interiore intensa. L’ascolto della tradizione spirituale ortodossa invita a riscoprire solitudine e comunione quali dimensioni irrinunciabili dell’essere stesso dell’uomo nel mondo: illuminate dalla vicenda di Cristo, manifestano nel mistero della chiesa, una e molteplice, il fondamento cristologico di questa polarità fondamentale della vita spirituale.

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 Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
La lotta spirituale nella tradizione orodossa
Bose, 9 - 12 settembre 2009

La ricerca di Dio richiede una lotta incessante contro tutto ciò che tenta di distrarre il credente dalla comunione con il Signore, una lotta per escludere dal cuore ogni pensiero che sia d’ostacolo alla memoria Dei. Il cristiano non lotta contro gli altri uomini, con tutti cerca di costruire vie di pace, ma lotta contro le proprie passioni, contro l’idolatria di se stesso, l’egoismo, contro lo spirito di divisione che sempre minaccia la comunità dei credenti e le chiese.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XVI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
La paternità spirituale
nella tradizione orodossa

Bose, 18 - 21
settembre 2008

La prassi della paternità spirituale è il terreno in cui le Chiese misurano l’unità che già sperimentano nella costante preoccupazione della trasmissione della vita di fede come il bene più prezioso, che ha bisogno di padri e madri spirituali che con fedeltà e intelligenza, con pazienza e misericordia sappiano farsi interpreti della paternità di Dio come Gesù Cristo l’ha narrata nella sua vita tra gli uomini.

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 Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
Il Cristo trasfigurato
nella tradizione spirituale ortodossa
Bose, 16 - 19 settembre 2007

È qui documentato il percorso compiuto da cristiani delle diverse tradizioni volto a cogliere il mistero della Trasfigurazione in tutta la sua profondità, ma anche nel suo significato per gli uomini del nostro tempo … La Trasfigurazione è mistero di trasformazione: del nostro corpo di miseria, destinato a diventare un corpo di gloria, ma anche del corpo ecclesiale, ancora lacerato dalle divisioni e tuttavia chiamato a mostrare nell’unità perfetta dell’amore la Triunità del mistero di Dio “amante dell’uomo”.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Le missioni della chiesa ortodossa russa
Bose, 18 - 20
settembre 2006

L’essenza della chiesa è il dono della vita di Dio fatto agli uomini in Cristo. La chiesa ortodossa russa ha sempre manifestato questa realtà spirituale ed escatologica nella sua vita liturgica, nella sua storia di santità: “Acquista lo Spirito, e mille intorno a te saranno salvati”, annunciava san Serafim di Sarov. Ma questo dono spirituale ha saputo anche trasformarsi in un’avventura umanissima, nell’annuncio del vangelo nelle mille lingue e culture che popolano gli immensi spazi del nord e della Siberia, fino alla Cina e al Giappone, dal medioevo alle soglie della Rivoluzione d’ottobre e fino ai nostri giorni: nei grandi santi missionari russi l’incontro con la buona novella ha saputo farsi ascolto della ricerca di Dio che abita ogni uomo e ogni cultura. Il XIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa ha cercato di mettersi in ascolto della vita missionaria della chiesa russa, proprio in un tempo come il nostro in cui la domanda di senso che abita l’uomo contemporaneo non può essere elusa dai cristiani.

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 Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Nicola Cabasilas e la divina liturgia
Bose, 14 - 16 settembre 2006

Nicola Cabasilas (1320/22-1400 ca.) fu un uomo talmente radicato nel suo tempo che è possibile abbozzare un quadro del xiv secolo bizantino a partire dalla sua vita. Personalità colta e poliedrica, fu un grande umanista, partecipò attivamente alla vita politica come consigliere dell’imperatore Giovanni VI, fu amico di Gregorio Palamas e suo difensore, intervenne a difesa dei poveri. Questo laico, così attivo nella società del suo tempo, fu anche un eminente teologo e un grande mistico. Il Convegno ecumenico internazionale di Bose, di cui qui pubblichiamo gli atti, si è soffermato in particolare sul suo Commento della divina liturgia, esposizione descrittiva della liturgia bizantina e saggio teologico sul sacramento eucaristico. All’analisi di quest’opera ha fatto seguito una riflessione sulla prassi liturgica bizantina odierna e sulla ricezione dell’ecclesiologia eucaristica nella chiesa cattolica. Il pensiero di Cabasilas, uomo fedele alla tradizione e fedele al suo tempo, ha stimolato interrogativi, suggerimenti, proposte per vivere oggi la divina liturgia nella fedeltà alla tradizione.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Andrej Rublev e l'icona Russa
Bose, 15-17 settembre 2005

"La contemplazione dei santi russi nasce dal silenzio della preghiera e delle lacrime, e ritorna al silenzio colmo di stupore e gratitudine per le meraviglie dell'amore di Dio! Ma la bellezza contemplata nel silenzio dell'orazione si riverbera nelle forme colme di grazia delle sante immagini: la teologia dell'antica Rus' è una teologia della bellezza. Nelle icone del santo monaco Andrej Rublev noi contempliamo un'esegesi liturgica e spirituale, che ci fa penetrare nelle profondità del mistero di Cristo"

Enzo Bianchi

I saggi presentati alla sessione russa del XIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa offrono un'aggiornata messa a punto degli studi sulla vita e l'opera del grande iconografo Andrej Rublev (1360 ca. - 1430 ca.), e aprono prospettive nuove per l'interpretazione del senso dell'icona, dai padri al pensiero religioso russo del xx secolo. Completa il volume una ricca documentazione iconografica.

 


Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Giovanni di damasco un padre al sorgere dell'Islam
Bose, 11-13 settembre 2005

Durante il VII secolo della nostra era una nuova entità politica e religiosa, l'Islam, si affaccia sulla scena del Medio oriente, culla della fede cristiana. Nella capitale omayyade di Damasco, quindi ormai al di fuori dei confini dell'impero cristiano, nasce Giovanni Damasceno, noto anche come Ibn Mansúr, un greco in un contesto arabo, o un arabo di cultura greca, prima funzionario alla corte califfale e poi monaco nel monastero di San Saba in Palestina. Nella crisi del suo tempo, e di fronte all`altro" che emerge, Giovanni elabora una sintesi di teologia ortodossa tra le più efficaci, canta la sua fede componendo un ricco repertorio innografico, difende la legittimità delle icone. Tutto questo però senza esimersi dal confronto con quel "nuovo", l'Islam, che egli tenta di comprendere. A lui e alla sua epoca così cruciale e, per molti versi, ancora così attuale, è stata dedicata la sessione bizantina del XIII Convegno ecumenico internazionale di Bose di cui presentiamo qui gli atti.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XII Convegno ecumenico internazionale
di spiritualità ortodossa
sezione russa
La preghiera di Gesù nella spiritualità Russa del XIX secolo
Bose, 16-18 settembre 2004

Fedele discepola di una millenaria trasmissione della vita secondo lo Spirito, la tradizione ortodossa russa conosce, dopo l'edizione della Filocalia slava di Paisij Velickovskij (1793), una straordinaria fioritura della pratica della preghiera di Gesù "fatta con arte nel cuore" e la nascita di una teologia spirituale aperta al confronto con l'occidente e con la filosofia moderna. Da Ignatij Brjancaninov a Teofane il Recluso, dagli starcy di Optina all'anonimo pellegrino, gli autori russi si interrogano sui complessi meccanismi che dalla dispersione della mente conducono all'unificazione interiore, fino a introdurre tutto l'essere dell'orante in un dialogo continuo con Dio. Gli atti del XII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa percorrono le intersezioni tra modernità e tradizione patristica, riscoprendo, come si è espresso il patriarca Alessio li, "la grazia dell'esperienza di preghiera dei santi asceti russi" quale fermento capace anche nell'oggi "di arricchire qualsiasi tradizione cristiana che voglia attingervi, mantenendo il legame con la vita della chiesa indivisa del primo millennio".


 Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Atanasio e il monachesimo del monte Athos
Bose, 12-14 settembre 2004

Una tradizione cristiana e monastica millenaria, custodita da una penisola del mar Egeo: questo è innanzitutto la santa montagna dell'Athos, ancor oggi sinonimo di vita spirituale e di ricerca di santità. Da quando vi siritirarono i primi cercatori di Dio, nella solitudine, seguiti dal fondatore del primo cenobio, Atanasio della Grande Lavra, questo lembo di terra ha continuato ad attirare cristiani provenienti dalle regioni più lontane, divenendo luogo di incontro di tradizioni diverse e testimone dell'essenziale che tutti accomuna: la ricerca del volto di Dio. Cristiani provenienti dai paesi tradizionalmente ortodossi, come georgiani, serbi, bulgari, romeni e russi si sono uniti ai monaci greci e hanno trovato sulla santa montagna un luogo comune in cui innalzare a Dio un'unica, polifonica preghiera. E a questo coro hanno voluto unirsi anche i latini che, per almeno tre secoli, hanno contribuito a questa multiforme bellezza. Il XII Convegno ecumenico internazionale di Bose di cui presentiamo gli atti ha voluto, a circa mille anni dalla morte di Atanasio, rimeditare la ricca tradizione athonita, per riascoltarne il messaggio sempre attuale.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Il concilio di Mosca
Bose, 18-20 settembre 2003

II concilio della chiesa ortodossa russa, celebrato a Mosca tra il 1917 e il 1918 con la partecipazione di tutte le componenti ecclesiali, fu "uno degli eventi più importanti della chiesa russa nel xx secolo",come si è espresso il patriarca di Mosca Aleksij II nel messaggio all'XI Convegno ecumenico internazionale di Bose, di cui il presente volume raccoglie gli atti. Vero e proprio "spartiacque epocale" tra il crollo dello zarismo e l'epoca delle persecuzioni, il concilio di Mosca rappresenta un momento di sintesi della tradizione, una fonte d'ispirazione per le chiese nella ricerca di vie nuove di dialogo e di risposte comuni alle sfide del mondo contemporaneo. I migliori specialisti ci offrono qui la presentazione, basata su documenti d'archivio, del ricco e incompiuto dibattito conciliare, la storia della ricezione del concilio e una riflessione teologica a più voci sulla conciliarità quale può essere vissuta oggi nelle chiese.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993XI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Il deserto di Gaza
Bose, 14-16 settembre 2003

Nella letteratura monastica il deserto è una realtà spirituale prima che geografica: è il luogo in cui uomini e donne cercano Dio, coltivando la carità fraterna. Deserto sono le sabbie egiziane, deserto può diventare la grande città di Costantinopoli, deserto è la regione di Gaza, snodo di importanti vie di comunicazione. Qui fiorirono tre delle figure più originali della tradizione monastica orientale: Barsanufio, Giovanni e Doroteo. Tre figure singolari per la loro esperienza di fede, per i rapporti che le legavano, per la forma di vita solitaria e nel contempo di comunione cui rimasero fedeli. Barsanufio e Giovanni furono reclusi, ma la loro fitta corrispondenza, intessuta grazie al prezioso servizio del loro igumeno Serido, testimonia di una rara capacità di relazione. In una forma monastica esteriormente opposta visse invece il loro discepolo Doroteo, cenobita e fondatore di un luogo di cura per ammalati; ma quella forma altra non gli impedì di sentirsi pienamente discepolo dei due grandi anziani. Il Convegno ecumenico di cui qui presentiamo gli atti ha cercato di ridare voce a questi monaci e alle loro singolari vicende personali che pure li resero partecipi di una medesima esperienza di vita.

 


Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993X Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Optina Pustyn' e la paternità spirituale
Bose, 19-21 settembre 2002

La ricerca assidua dell'intimità con Dio nella solitudine conduce a volte alla fioritura di una comunità di fratelli in dialogo con le attese e le domandedegli uomini. Un simile incontro tra storia e spiritualità ha caratterizzato nel xix secolo l'esperienza del monastero della Presentazione della Vergine al Tempio di Optina, nella provincia russa di Kaluga. Quasi tutti i grandi protagonisti della cultura russa moderna, da Kireevskij a Gogol', da Tolstoj a Dostoevskij, da Solov'ev a Florenskij, hanno sostato presso le mura di questo monastero. I saggi del volume, presentati al Convegno ecumenico internazionale dedicato a Optina, ripercorrono la genesi di questa appassionante avventura umana e spirituale, fino al tragico epilogo in epoca sovietica e alla rinascita degli ultimi anni. Gli starcy di Optina seppero raggiungere un equilibrio tra desiderio di Dio e amore della terra, particolarmente eloquente per l'inquieta ricerca di senso dell'uomo contemporaneo. Un equilibrio che richiede un'attenzione e una vigilanza continue, ma soprattutto fede e speranza: in Dio, ma anche negli uomini.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993X Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Simeone il nuovo teologo e il monachesimo a Costantinopoli
Bose, 15-17 settembre 2002

Vivere il deserto dell'esperienza monastica al cuore della città può sembrare paradossale a chi associa al termine monachesimo le aspre immagini del deserto egiziano, siriano e mesopotamico, o gli anfratti della penisola athonita. Ma una tale esperienza di deserto al cuore della città - della grande città di Costantinopoli - è quanto hanno vissuto generazioni di padri del monachesimo orientale, da Teodoro Studita, a Paolo Everghetinos a Simeone il Nuovo Teologo. È a questa esperienza così singolare e in particolare alla figura di Simeone il Nuovo Teologo che è stato dedicato il Convegno ecumenico internazionale di cui questo volume contiene gli atti. Dai contributi che cercano di illustrare il contesto, il pensiero e l'irradiamento di un autore così originale come il Nuovo Teologo - solo recentissimamente riscoperto - emerge un'esperienza spirituale di un'intensità tale da persuadere chiunque che, nei remoti deserti come là dove si affolla la vita degli uomini, è possibile vivere il Vangelo all'unica condizione di mettere in gioco il proprio cuore.

 


Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993IX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Vie del monachesimo Russo
Bose, 20-22 settembre 2001

Al cuore dell'ortodossia russa incontriamo l'esperienza della vita monastica. Il monaco russo è segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, umile intercessore per i fratelli, peccatore con i peccatori, ma anche testimone del perdono e della misericordia di Dio fino agli inferi. Il volume, che raccoglie le relazioni presentate al IX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, traccia un appassionante itinerario storico e spirituale attraverso tre dimensioni essenziali del monachesimo russo: la vita interiore e la preghiera, la comunione fraterna, l'attesa del Signore, esperienza radicale di una distanza amorosa dal mondo che è condizione per dire una parola profetica all'uomo contemporaneo. Sono le "Vie del monachesimo russo", memoria di un cammino millenario, ma soprattutto compagnia nell'oggi alla sofferenza e alla sete di senso del nostro tempo.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993IX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Giovanni Climaco e il Sinai
Bose, 16-18 settembre 2001

Mentre l'area del Vicino oriente attraversava uno dei passaggi epocali che più hanno inciso sulla sua fisionomia politica e religiosa - il sorgere e l'espandersi dell'Islam -, sul monte Sinai, che da secoli ospitava una delle colonie monastiche più antiche, conduceva la sua lotta spirituale Giovanni il Sinaita, noto anche come "Climaco". Prima solitario e poi igumeno del famoso monastero, Giovanni raccolse il frutto della sua ricerca spirituale in quello che è certamente il classico per eccellenza dell'ascesi cristiana: la Scala del paradiso, vero e proprio manuale della vita spirituale che i monaci, e non solo, d'oriente e d'occidente hanno letto, copiato, tradotto, commentato. I contributidel Convegno ecumenico internazionale di Bose, dopo aver delineato l'ambiente sinaitico attraverso i secoli e ritracciato la biografia del Climaco e i temi cruciali del suo pensiero, rendono conto dello straordinario irradiamento della sua opera in ogni parte del mondo cristiano.

 


Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993VIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione russa
Forme della santità Russa
Bose, 21-23 settembre 2000

Il santo è l'evangelo fatto carne in un uomo, in una donna, è memoria vivente ed efficace dell'evangelo nella storia. Ma la via della santità è anche la via verso l'unità: la comunione di chiese sorelle. "I santi", diceva il metropolita Evlogij, "sono cittadini della chiesa una e universale". Gli studi qui raccolti, presentati all'VIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, restituiscono le forme di quella teologia della bellezza realizzata nelle vite dei santi russi, nello splendore delle icone, nella contemplazione silenziosa del "deserto" del nord: umanità cristianizzata, canto di salvezza e profumo di misericordia per tutte le creature. I santi della chiesa russa, dai principi Boris e Gleb uccisi all'alba della Rus' cristiana fino ai martiri del xx secolo, sono un'immagine viva della pazienza di Cristo e della carità di Dio!

Enzo Bianchi

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993VIII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
sezione bizantina
Nicodemo l'Aghiorita e la Filocalia
Bose, 16-19 settembre 2000

Vi sono periodi nella storia in cui è necessario tornare allefonti per purificare la vita della chiesa, dalla sua spiritualità fino alle sue istituzioni più concrete. E quanto avvenne alla fine del xvin secolo in Grecia grazie alla straordinaria figura di Nicodemo l'Aghiorita (1749-1809). Per merito di questo semplice monaco, che recatosi al Monte Athos vi rimase fino alla fine dei suoi giorni, furono compilate ed edite alcune tra le opere più importanti della tradizione orientale. Le relazioni presentate al convegno ecumenico internazionale di Bose ci restituiscono l'autentico profilo storico e spirituale di san Nicodemo, e ci aiutano a capire per quale ragione la Filocalia, da lui compilata assieme a Macario di Corinto, sia un testo fondamentale per la vita spirituale di tutti i cristiani.

 


 Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993VII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
La notte della chiesa russa
Bose, 15-18 settembre 1999

"Sentinella, a che punto è la notte?" (Is 21,11) è la parola risuonata all'apertura del VII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa, dedicato a "La chiesa ortodossa russa dal 1943 ai nostri giorni", che ha visto riuniti a Bose storici, teologi e uomini di chiesa di tutta Europa. Sono gli oscuri anni successivi alla momentanea tregua, in nome della "guerra patriottica", nelle ostilità aperte contro i cristiani, gli anni delle dure persecuzioni chrusceviane, del dialogo ecumenico che ha accompagnato e seguito il Vaticano li, del fragile e coraggioso risveglio degli anni settanta, fino alle celebrazioni del millennio del battesimo della Rus'. Per i cristiani sono gli anni del "martirio bianco", dell'internamento negli ospedali psichiatrici, della privazione delle relazioni umane, del lavoro, della libertà. Queste pagine evocano urla nel silenzio, grida di un amore ferito ma non vinto, lacrime che intercedono perfino per l'aguzzino.

Enzo Bianchi


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Colloquio ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
Silvano dell'Athos
Bose, 3-4 ottobre 1998

Queste pagine documentano l'evento di un incontro. Non solo quello tra cristiani di tutte le confessioni - vescovi e monaci d'oriente e d'occidente, storici, teologi, patrologi, uomini e donne spirituali di tutta I'oikoumene riuniti a Bose per un Colloquio - ma anche, e soprattutto, l'incontro tra lasete di Dio dell'uomo di oggi e l'umile certezza della fede di un santo senza frontiere: Silvano dell'Athos (1866-1938) ha saputo destare in un numero sempre più vasto di cristiani di questo secolo quella consolazione dello Spirito che penetra anche nelle più oscure profondità del cuore umano e vi sussurra una parola di pace. "Tieni il tuo spirito agli inferi e non disperare" è la rivelazione avuta da Silvano e nel contempo il messaggio attualissimo che dalla Santa Montagna dell'Athos riecheggia in tutto il mondo. Le sue valenze spirituali, cristologiche, ecclesiologiche sono qui approfondite con la sapienza della mente e il calore del cuore, fino a delineare un orizzonte di speranza, la comunione suscitata dall'amore di Dio e promessa all'umanità intera.


Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993VI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
L'autunno della santa Russia
Bose, 16-19 settembre 1998

Al martirio della chiesa ortodossa russa tra il 1917 e la fine della seconda guerra mondiale è stato dedicato il VI Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa (Bose 1998). II presente volume, che raccoglie i contributi di alcuni tra i più autorevoli specialisti a livello internazionale, permette al lettore di scendere in profondità in quel nodo della storia che sono stati gli anni venti e trenta nella Russia sovietica, di riconoscere in mezzo alla follia totalitaria l'emergere della coscienza (dall'umile grandezza del patriarca Tichon alla teologia di Florenskij, Bulgakov, Lossky, alla poesia di Achmatova e Pasternak), di ascoltare nell'esile voce di coloro che non rinunciarono alla propria umanità la forza di un senso che libera per la vita. "La testimonianza silenziosa di centinaia di migliaia di uomini e donne appartenenti a tutte le confessioni cristiane, ma soprattutto a quella ortodossa, che hanno accompagnato e condiviso in tutto la sofferenza e l'angoscia del popolo russo ... è stata un magistero silenzioso ma eloquente di come i cristiani possono vivere nella storia senza esenzioni, nella compagnia degli uomini, portandone i pesi, ma al tempo stesso essendo portatori di una speranza che non è di questo mondo ... dono all'umanità tutta alla ricerca di un senso al proprio vivere e soffrire"

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993

V Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
La grande vigilia
Bose, 17-20 settembre 1997

La Santa Russia, tra la fine del XIX secolo e la Rivoluzione d'ottobre, vive un'ora carica di profezia, un tempo di Vigilia, in cui, nello smarrimento delle coscienze, ai cristiani è chiesto di discernere la qualità della loro attesa. L'esperienza di chi - come il vescovo Ignatij Brjancaninov, Teofane il Recluso, loann di Kronstadt e gli ultimi starcy di Optina - seppe confessarsi fedele alla terra e insieme straniero, pellegrino verso il Regno, indica nella Vigilia un tempo e un luogo: attesa che separa la storia dalla parusia, e spazio della testimonianza cristiana finché il Signore venga. I saggi del volume, presentati al V Convegno internazionale di spiritualità russa, sono un'occasione per guardare a quest'epoca travagliata attraverso il prisma della santità, un invito alla riflessione su alcuni nodi chiave per la storia e l'autocoscienza spirituale dell'occidente e dell'oriente contemporanei.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993IV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
San Serafim. Da Sarov a Diveevo
Bose 18-21 settembre 1996

Di Serafim di Sarov (1759-1833), il più amato e venerato di tutti i santi russi, è noto il Colloquio con Motovilov, sintesi del suo luminoso insegnamento sull'azione dello Spirito in noi. Ma l'influenza di quest'umile starec ha conosciuto un'irradiazione vastissima nella chiesa come nella società, fino a trovar eco nel pensiero dei grandi maestri della teologia ortodossa contemporanea. Le relazioni presentate al IV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa restituiscono l'autentico profilo storico e spirituale di san Serafim di Sarov e offrono un avvincente spaccato della condizione del monachesimo e della chiesa in Russia, dalla secolarizzazione settecentesca alla vigilia della rivoluzione d'ottobre. In "Appendice" il testo integrale della più antica Vita dello starec Serafim.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993III Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
Paisij, lo starec
Bose, 20-23 settembre 1995

A Paisij Velikovskij (1722-1794) risale quel movimento di rinnovamento del monachesimo e della vita cristiana nell'Europa orientale nella seconda metà deXVIII secolo che avrebbe profondamente segnato la cultura e la spiritualità russa del secolo successivo, da Gogol' a Dostoevskij, da Kireevskij a Leont'ev, a Lev Tolstoj e all'anonimo autore dei Racconti di un pellegrino russo. Di Paisij le testimonianze ricordano la particolare dolcezza e sapienza nel guidare i fratelli: con lui rifiorisce in oriente la preghiera di Gesù e si riannoda l'antica tradizione della paternità spirituale; al suo nome è legata la versione slava della Filocalia, la fondamentale antologia dei padri orientali sulla preghiera del cuore. Il volume, che raccoglie i contributi del Terzo convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa, offre al lettore una messa a punto dello stato della ricerca sull'opera paissiana e il movimento filocalico, e restituisce il profilo spirituale dello starec che, in un tempo di guerre e tensioni tra nascenti nazionalismi, seppe attraversare i confini e unire in una stessa avventura uomini lontani nello spazio e nel tempo.

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993II Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
Nil sorskj e l'esicasmo
Bose, 21-24 settembre 1994

II volume raccoglie gli interventi presentati in occasione del Il Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa, dedicato a Nil Sorskij e I'esicasmo (Bose, settembre 1994). Queste pagine consentono al lettore di evocare in una prospettiva nuova l'epoca cruciale della Rus' tra il xv e il xvi secolo, tempo di crisi e d'inquietudine in cui visse Nil, il solitario della Sora. La sua fuga dal monachesimo ricco di beni del suo tempo, inaugura nella storia della spiritualità russa, la vita monastica dello skit, vita di silenzio con un ristretto numero di fratelli. II lettore potrà così misurare l'impatto storico dell'insegnamento del grande starec, presso i contemporanei e presso uomini apparentemente separati da un'incolmabile distanza geografica, cronologica, confessionale. Nil non dice cose nuove; uomo delle fonti, attinge abbondantemente alla Scrittura e ai padri; ma le cose "antiche" le rende nuove, levigate, trasparenti, perché le sa irrigare con una grande paternità spirituale, un gusto dell'eterno in grado di attrarre fortemente l'uomo d'oggi.

Enzo Bianchi

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Leggi tutto: Atti dei convegni 2013 - 1993I Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
San Sergio e il suo tempo
Bose, 15-18 settembre 1993

San Sergio di Radonez sta all'inizio della storia nazionale russa ed è la prima radice della grande e radiosa spiritualità della "Santa Russia". Con la figura di san Sergio si sono anche inaugurati, nel settembre 1993, gli incontri di studio sulla spiritualità russa presso la Comunità monastica di Bose. La santità russa è essenzialmente espressione di carità: è una storia di martiri che perdonano, che non chiedono mai vendetta. San Sergio pregava perché il mondo lacerato dall'odio fosse riempito di quell'amore che regna in seno alla comunità della Trinità vivificante. È la visione del mondo di cui seppe così fedelmente farsi interprete Andrej Rublev nelle sue icone, in particolare in quella di tutta la creazione che si rallegra nella Madre di Dio: terra redenta, creatura rappacificata, tempio di nuovi cieli e nuova terra, finalmente in piena comunione. Il mondo lacerato di cui era stato testimone san Sergio diventa la casa di Dio.

Enzo Bianchi


Per informazioni sui convegni scrivere o telefonare a:

Segreteria Convegni
Monastero di Bose
I-13887 Magnano (BI)
Tel. +39 015.679.185
Fax +39 015.679.294
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Bose, gli Ortodossi: «Le armi non si devono benedire»

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XXII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
BEATI I PACIFICI
Bose, 3-6 settembre 2014
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

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BOSE, GLI ORTODOSSI: "LE ARMI NON SI POSSONO BENEDIRE"

Vatican insider

6 settembre 2014

La necessità che le chiese ortodosse si liberino dal nazionalismo e dai legami con gli Stati nazionali in cui si trovano a vivere, è emersa in uno dei momenti di più intenso dibattito della quattro giorni delle Chiese Ortodosse al Monastero di Bose. Vescovi e teologi, monache e studiosi laici, non si sono sottratti a domande sulle guerre in atto in Ucraina e in Medio Oriente. Da parte di molti del pubblico è stato affermato che «la fede cristiana non ammette la sacralizzazione di nessuna terra, poiché tutta la terra appartiene a Dio» e che ovunque i cristiani si trovino a vivere, devono avere sempre la coscienza di essere anche e soprattutto «cittadini di un'altra terra, quella celeste ed escatologica».

È stata manifestata «l'urgente necessità per la Chiesa, per ogni chiesa» nel contesto degli attuali conflitti, di non difendere soltanto i «suoi, ma tutte le vittime senza distinzioni, di tutte le guerre e di ogni violenza». Unanime la considerazione dell'utilizzo strumentale delle religioni. Alla domanda venuta dal pubblico, «la chiesa può benedire le armi?», la risposta è stata «no, il Vangelo non ammette dubbi su questo».

Tuttavia è stato riconosciuto che nella realtà, da alcune parti, le armi vengono benedette, sia letteralmente che in senso metaforico. «Ma oggi più che mai - è stato rimarcato - esiste per le chiese un'alternativa a tale comportamento: usare la parola di cui dispongono per denunciare apertamente e con coraggio la violenza e le guerre».

E sempre nella mattinata è giunto dall'Amministratore della Chiesa ortodossa ucraina, Metropolita Antonij, l’appello a pregare per l'Ucraina e il suo popolo. «In Ucraina non cessa il versamento di sangue. E finora vani sono stati gli sforzi umani diretti al raggiungimento della pace - sostiene il metropolita che è anche rettore dell'Accademia teologica di Kiev - ad ogni liturgia la nostra chiesa invoca da Dio la difesa e l'aiuto». «Crediamo - conclude - che il Signore non ci abbandonerà e invierà all'Ucraina l'autentica pace».

Dialogo non costrizione - Osservatore Romano

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XXII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
BEATI I PACIFICI
Bose, 3-6 settembre 2014
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

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DIALOGO NON COSTRIZIONE

Osservatore Romano
6 settembre 2014

Dal Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, in corso al Monastero di Bose, pubblichiamo stralci della relazione pronunciata dall'archimandrita Cyril Hovorun, studioso di teologia patristica e politica alla Yale Divinity School, dedicata alle relazioni tra Stato e Chiesa.