XXV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
IL DONO DELL'OSPITALITÁ
Monastero di Bose, 6-9 settembre 2017
in collaborazione con le Chiese ortodosse
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Ospitalità monastica e riconciliazione delle Chiese
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FRÈRE ALOIS, Priore di Taizé
Frère Alois (Alois Loeser) è priore della comunità di Taizé dal 2005. Nato nel 1954 in Baviera, Alois è entrato nel monastero di Taizé nel 1974. Da allora ha dedicato molto tempo ad ascoltare e accompagnare i giovani, ha coordinato l’organizzazione di incontri internazionali a Taizé e degli incontri europei svolti in molte delle principali città del continente, ha preparato per la pubblicazione il nuovo libro di preghiera della comunità: "Preghiere per ogni giorno ", e ha composto un certo numero di canti di Taizé . In qualità di priore della comunità, visita regolarmente i fratelli che vivono nelle piccole fraternità in Brasile, Bangladesh, Corea, Senegal e Kenya. Spesso visita anche i capi della varie confessioni cristiane, tra cui il Patriarca ecumenico Bartholomeos e il Patriarca di Mosca Kirill: "Attraverso queste visite - dice- vorrei mostrare che, con i fratelli, noi cerchiamo appassionatamente la comunione tra i cristiani. A Taizé vogliamo contribuire a dare maggiore visibilità alla comunione che, in Cristo, esiste già tra tutti i battezzati."
Le sue principali pubblicazioni sono Osare credere (LDC, 2011), Pellegrini di fiducia, il cammino di comunione seguito a Taizé (EMI, 2012) e Verso nuove solidarietà (Morcelliana, 2014).
È con parole molto semplici che la nostra Regola di Taizé parla dell’ospitalità, sono parole che provengono direttamente dal Vangelo: «In un ospite, è il Cristo stesso che dobbiamo ricevere». In un altro capitolo della Regola, fratel Roger aggiunge: «Ama il tuo prossimo qualunque ne sia la visione religiosa o ideologica». Questo invito a un’ampia accoglienza, offerta a tutti senza distinzione, è in consonanza con la Regola di san Benedetto e tutta la tradizione monastica, orientale e occidentale. Pone la nostra ancora giovane comunità nella tradizione dei monasteri le cui porte sono sempre aperte.
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Non sarebbe un’esagerazione dire che da ambedue le prospettive, teologica e pastorale, il XX secolo è stato l’era dell’ecclesiologia eucaristica o dell’ecclesiologia di comunione. Costruendo su sviluppi della teologia biblica e patristica cominciati già nel XIX secolo, i teologi del XX secolo hanno riscoperto la centralità dell’eucaristia nella vita della chiesa. Questo interesse per l’eucaristia non vi fu soltanto nella Chiesa ortodossa. Eminenti studiosi occidentali della Chiesa romano cattolica, tra i quali Jean Daniélou e Yves Congar, riscoprirono l’ecclesiologia eucaristica in modo assai simile attraverso la lettura dei padri della chiesa greci. Questi studiosi prepararono il terreno per le riforme liturgiche del Vaticano II con la loro accentuazione della centralità dell’eucaristia simile a quella dei teologi ortodossi.
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