Ogni possibile spiraglio

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5 febbraio 2025

I discepoli seguono il loro Maestro in questo rientro a casa sua, ma non hanno alcun ruolo, è un faccia a faccia tra Gesù e i suoi concittadini, che sono stati uno dei cerchi più stretti della sua vita di relazione primaria.
Ma perché Gesù è tornato nella sua patria? Chi o che cosa lo hanno spinto a fare questo? Aveva già preso le distanze dai suoi (cf. Mc 3,31-35) e loro pensavano che fosse un povero svitato da recuperare in qualche modo, uno “fuori di sé” (Mc 3,21). 

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Silenzio sui miracoli

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4 febbraio 2025

Davanti a racconti come questo, non si deve chiedere cosa sia successo, né come Gesù sia riuscito a compiere simili guarigioni. Non serve nemmeno sapere se le cose si sono davvero svolte così. La domanda invece è: perché l’evangelista racconta questo o quell’altro episodio? Quale gioiosa notizia vuol trasmettere al lettore?

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Gesù libera la nostra umanità

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3 febbraio 2025

Chissà che cosa è avvenuto veramente. C’era un uomo posseduto da forze più potenti di lui che devastavano la sua persona e la sua vita. C’era un uomo che abitava in luoghi di morte (“nei sepolcri”, v. 2) e che sembrava impotente nei confronti della forza di morte che lo abitava. Anche gli altri non potevano farci nulla, perché aveva sempre “spezzato le catene e infranto i ceppi con cui essi cercavano di fermarlo” (vv. 3-4). C’era un uomo che faceva del male anche a se stesso, che si percuoteva con pietre (v. 5), e che era impotente anche a comunicare e ad a esprimere a parole il suo dolore, poiché era capace solo di emettere urla inarticolate, di emettere grida (v. 5). C’era un uomo devastato dalla potenza del male.

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Attraversare la tempesta con fiducia

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1 febbraio 2025

Oggi i discepoli sono di fronte ad un passaggio. Gesù li invita a passare all’altra riva del mare e loro acconsentono senza troppi problemi, restando convinti che sia un normale tratto di strada da compiere. Tuttavia questo passaggio voluto da Gesù stesso ha più significati. Non si tratta solo di attraversare il mare da un punto di vista geografico, ma, come vedremo dal travaglio interiore dei discepoli, anche da un punto di vista esistenziale.

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La luce della Parola

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30 gennaio 2025

Perché un seme possa sviluppare la sua potenzialità di dare frutto, occorre che trovi un terreno fertile, un terreno bello come dice l’evangelo (Mc 4,8). Gesù, con questa immagine del seme annuncia la Parola, semina la Parola di Dio nel cuore degli umani (Mc 4,14). Tutti quelli che ascoltano e accolgono la Parola di vita nel terreno buono del loro cuore hanno, poi, la responsabilità di diventare a loro volta seminatori, ovvero testimoni. 

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I quattro terreni

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29 gennaio 2025

Il seme del Regno è la Parola: non la sola Parola scritta, ma anche quella orale. Ogni parola è Parola di Dio se detta sul cuore, se detta per amore. Il vero problema è la sua ricezione. La parabola evangelica del seminatore è la Parola in atto, è la stessa Parola (il termine “parola” viene proprio da “parabola”). E questa parabola è in due atti: prima la trasmissione e poi la sua ricezione. Sono due momenti diversi: la parola detta dev’essere poi interpretata.

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