Attesa, consapevolezza, responsabilità

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22 ottobre 2025

“Anche voi tenetevi pronti, perché il figlio dell’uomo verrà quando voi non ve lo aspettate” (v.40). Di fronte a questa affermazione ci si potrebbe inquietare e pensare che la venuta del Signore sia un evento che incombe sulla nostra testa. Se invece spostiamo l’accento su quel “tenetevi pronti” cogliamo una sfumatura che può aiutarci a vivere il nostro quotidiano: se l’arrivo del Signore può avvenire in ogni momento allora ogni attimo della nostra vita è preparazione del Regno, anzi ogni attimo vissuto in questa consapevolezza è già Regno.

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Vigilanti come sentinelle, come innamorati

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21 ottobre 2025

“Dov’è il vostro tesoro là sarà anche il vostro cuore”, questo il versetto che precede il vangelo odierno. Il tesoro del credente è l’amore del Signore che ci fa attendere la sua venuta e la pienezza di vita nel Regno dei cieli. Non c’è una data, un’ora prefissata per questo ritorno, resta nascosta, ma è certa. È una promessa del Signore. Questo ci pone in un desiderio, in un’attesa che ci rende vigilanti come sentinelle, come innamorati.

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Da cosa dipende la vita?

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20 ottobre 2025

La prima considerazione che mi sembra proporre il testo è che non si può piegare l’Evangelo e farlo diventare la giustificazione dei propri diritti, di un “dammi!” che abbia l’avvallo autorevole del Signore.
Inoltre Gesù non risponde alla richiesta dello sconosciuto entrando nel “chi ha ragione”; non si propone come istanza giuridica migliore, superiore ai tribunali umani e al diritto; è consapevole dei limiti della sua persona, pur sapendo di essere il Figlio di Dio cui è dato ogni potere. 

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L’evangelista Luca, il “toro”

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18 ottobre 2025

Impossibile fare la biografia dell’evangelista Luca del quale oggi celebriamo la memoria, perché l’unica cosa che si sappia di lui è che ha scritto l’evangelo che è stato messo sotto il suo nome e gli Atti degli apostoli, secondo libro della sua opera. Tutto il resto è tradizione, non trascurabile certo, ma non verificabile storicamente. 

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Parole che chiedono un ascolto diverso

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16 ottobre 2025

Che cosa accomuna i farisei ai dottori della legge, per avere da Gesù lo stesso trattamento? Non si tratta di un’antipatia particolare di Gesù verso due categorie di persone. Gesù non generalizza e non crea delle differenze sociali per rinchiudere l’umanità in una o in un’altra, per poi giudicarle e - perché no? - anche disprezzarle. Ciò che sta esprimendo Gesù è il rammarico verso chi ha un servizio da svolgere verso la gente e lo ha trasformato in un potere con il quale ingannare e schiacciare chi si affida a lui.

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Badate di non fallire la vostra vocazione!

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15 ottobre 2025

“Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra” (Lc 11,35): questa parola apre il discorso che Gesù fa a farisei e dottori della legge (a tutti noi!) e all’interno del quale si trovano i versetti del testo liturgico di oggi. Discorso duro quello di Gesù, irrispettoso se non offensivo per le nostre orecchie, come qualcuno subito si affretta a fargli notare (v. 45).

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