Costruire sulla roccia

Leggi tutto: Costruire sulla roccia

22 marzo 2025

Il brano che la liturgia ci propone oggi parte con le parole dirette di Gesù che ammonisce i suoi interlocutori. Poco prima aveva invitato a verificare i frutti che crescono sugli alberi dei profeti in modo da comprendere se questi sono davvero tali oppure se sono lupi rapaci. 

Continua la lettura

Misericordia, discernimento e soprattuto fiducia

Leggi tutto: Misericordia, discernimento e soprattuto fiducia

20 marzo 2025

Un avvertimento contro il giudizio avventato nelle relazioni con gli altri che, nella logica della reciprocità, regola elementare dei rapporti umani, rischia di rovesciarmisi contro. L’invito è a guardare a me stesso prima di ogni considerazione sulla vita degli altri, ad intraprendere così la via dell'onestà e della misericordia, rischiarata proprio dal lavorare su di sé.

Continua la lettura

Giuseppe, il giusto

Leggi tutto: Giuseppe, il giusto

19 marzo 2025

Oggi ricordiamo Giuseppe, il carpentiere di Nazareth scelto da Dio per inserire il Figlio suo, Gesù, nella discendenza di Abramo e di Davide, il re “secondo il cuore di Dio” (1Sam 13,14; At 13,22). Spesso dipinto come perplesso e comunque silenzioso, Giuseppe è detto da Matteo “giusto” (v. 19).

Continua la lettura

Dal cuore viene la vita

Leggi tutto: Dal cuore viene la vita

18 marzo 2025

Importante accostamento mi sembra quello che qui Gesù fa: i “tesori sulla terra” e il cuore, e poi il corpo e l’occhio. Perché importante? Perché mi sembra che rilevi una dinamica fondamentale della vita cristiana, che si rivela poi anche fondamentalmente umana, vale a dire la scoperta, che forse a volte si fa a un certo punto della vita, sollecitati dagli eventi della vita stessa, che l’unica vera proprietà che su questa terra è concessa al cristiano, ma anche all’uomo che voglia vivere nella pace, è quella del suo cuore.

Continua la lettura

Un Padre, tutti figli e fratelli

Leggi tutto: Un Padre, tutti figli e fratelli

17 marzo 2025

Il Padre cui ci rivolgiamo è un Padre che si colloca oltre le nostre rappresentazioni di qualsiasi paternità umana, egli è un “Padre che è nei cieli” (v. 9), una paternità di altra natura; è un Padre “nostro”, che nella sua essenza apre alla filialità e alla fraternità. Non possiamo possedere Dio Padre come una nostra proprietà privata: il Padre è sempre comune, è amore condiviso con i “fratelli tutti”. Nessuno può ergersi come originale figlio e conoscitore di un tale Padre, perché egli è Padre di tutti.

Continua la lettura