Parole che chiedono un ascolto diverso

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16 ottobre 2025

Che cosa accomuna i farisei ai dottori della legge, per avere da Gesù lo stesso trattamento? Non si tratta di un’antipatia particolare di Gesù verso due categorie di persone. Gesù non generalizza e non crea delle differenze sociali per rinchiudere l’umanità in una o in un’altra, per poi giudicarle e - perché no? - anche disprezzarle. Ciò che sta esprimendo Gesù è il rammarico verso chi ha un servizio da svolgere verso la gente e lo ha trasformato in un potere con il quale ingannare e schiacciare chi si affida a lui.

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Badate di non fallire la vostra vocazione!

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15 ottobre 2025

“Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra” (Lc 11,35): questa parola apre il discorso che Gesù fa a farisei e dottori della legge (a tutti noi!) e all’interno del quale si trovano i versetti del testo liturgico di oggi. Discorso duro quello di Gesù, irrispettoso se non offensivo per le nostre orecchie, come qualcuno subito si affretta a fargli notare (v. 45).

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Qual è la qualità del nostro sguardo?

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14 ottobre 2025

Poco prima, Gesù aveva detto: “Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso” (v. 34s). Ora, un fariseo, tra i suoi ascoltatori, lo invita a pranzo a casa sua. Osserva il comportamento di Gesù e “vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima di mettersi a tavola” (v. 38), come è prescritto invece dalle consuetudini.

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Il segno di Giona

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13 ottobre 2025

L’evangelo odierno consta di due brani distinti: prima vi è la domanda di un “segno dal cielo”, poi si parla della “luce del corpo”. Apparentemente, non vi è un nesso tra queste due cose, ma dobbiamo sempre interrogarci, chiederci perché le parole del Vangelo si appoggiano le une sulle altre. “Questa generazione”, ossia ogni generazione, compresa la nostra, è sempre in cerca di segni prodigiosi, di manifestazioni eclatanti, apocalittiche. Il segno dato da Gesù è invece molto piccolo: è quello di un profeta minore, quasi trascurabile, come Giona figlio di Amittai. 

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Tu seguimi

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11 ottobre 2025

“Tu seguimi”. Molto esigente la conclusione di questo brano! Molto esigente anche perché questa richiesta così radicale fatta da Gesù a Pietro è già stata fatta appena due versetti prima. Sembra che Pietro non voglia proprio capire.

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