DESPINA PRASSAS

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Vocazione come incontro. Gesù e le donne 

Despina D. Prassas ha conseguito il dottorato presso la Catholic University of America nel 2003; insegna presso il Providence college in qualità di professore associato e pubblica nell’ambito della storia della teologia. Si occupa del tardo-antico e del primo periodo bizantino, in particolare degli scritti monastici e ascetici di Massimo il Confessore. Un’altra area dei suoi interessi è il movimento ecumenico moderno, ed è membro di diversi dialoghi ecumenici ufficiali.


L’incontro di molte persone con Cristo nei Vangeli ha portato a cambiamenti profondi nella loro vita, nonostante le difficoltà lungo il cammino.  Ma accanto a una personale svolta esistenziale, gli incontri di Cristo con le donne hanno anche avviato la possibilità di un cambiamento culturale.  La relazione prenderà in esame l’incontro con la donna samaritana al pozzo (Giovanni 4), che la tradizione ortodossa identifica con Santa Fotina, e quello con l’emorroissa (Mc 5,25-34; Mt 9,20-22; Lc 8,43-48), che la tradizione identifica con Santa Veronica, considerando come tali eventi hanno non solo trasformato la vita di queste donne, ma modificato anche la percezione della condizione femminile.

JULIJA VIDOVIĆ

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Il carisma della donna nella chiesa

Laureatasi in letteratura francese e in teologia presso l’Università di Belgrado, Julija Vidovi

ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’Institut catholique di Parigi, approfondendo il rapporto tra grazia e volontà in Massimo il confessore. Nello stesso istituto ha compiuto un progetto di ricerca postdottorale sull’antropologia nei padri della Chiesa. Dal 2015 ha spostato i suoi interessi di ricerca sulla bioetica, impegnandosi in un progetto di ricerca presso l’Institut saint-Serge, venendo coinvolta dalla CEC in un gruppo di referenza tematica sulla bioetica, e partecipando a due gruppi di ricerca presso il Collège des Bernardins e l’Université catholique de Lille.

All’attività accademica associa l’impegno ecumenico, in particolare come membro dell’Associazione francofona di missiologia, e culturale, in qualità di assistente dell’ambasciatore permanente della Serbia presso l’UNESCO.

CHRISTOS YANNARAS

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La vita in Cristo: comprensione o partecipazione? Paternità o pedagogia? (1Cor 4.1)

Christos Yannaras è nato ad Atene il 10 aprile 1935. Ha studiato teologia all’Università di Atene e filosofia all’Università di Bonn e Parigi. Ha ottenuto un dottorato presso la Facoltà di Teologia dell’Università Aristotele di Salonicco, e anche presso l’Università la Sorbona di Parigi. È stato nominato dottore honoris causa all’Università di Belgrado e presso il Seminario St Vladimir (New York) e presso la Holy Cross School (Boston); è stato Visiting Professor alle Università di Parigi (Institut Catholique), Ginevra, Losanna e Creta; professore di filosofia presso la Università Panteion di scienze politiche e sociali di Atene, dal 1982 al 2002; ed è stato eletto membro della Società Greca degli autori. È uno dei principali e più influenti teologi dell’ortodossia contemporanea, con un’ampia popolarità in tutto il mondo cristiano. Tra i suoi numerosi scritti, in italiano si trovano: La libertà dell’ethos; Persona e Eros; Metafisica Post-moderna; Contro la religione: l’alineazione dell’evento ecclesiale; Ontologia della relazione. L’ambito principale di lavoro di Christos Yannaras è lo studio e la ricerca delle differenze tra la filosofia e la tradizione greca e quelle europee occidentali.

SEBASTIAN BROCK

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La bellezza nella vita cristiana: Efrem il Siro 

Nato nel 1938, dopo gli studi delle lingue classiche (greco e latino) e orientali (ebraico e aramaico) all’università di Cambridge, Sebastian Brock ha conseguito il dottorato in filologia all’università di Oxford sul testo biblico della Settanta. Ha insegnato nel Dipartimento di Teologia dell’Università di Birmingham e, dal 1974 fino al 2003, nella facoltà di studi orientali all’Università di Cambridge e Oxford. È membro del Comitato editoriale di Sobornost/Eastern Churches Review e curatore della Collezione Mingana di manoscritti a Birmingham.

Numerosissimi sono i suoi scritti sulla letteratura siriaca  e le edizione di testi antichi da lui curate. In italiano ricordiamo: “Una fontana inesauribile”: la Bibbia nella tradizione siriaca (Lipa, 2008); L’occhio luminoso: la visione spirituale di sant’Efrem (Lipa, 1999).

ANDREI DI CLUJ

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Il senso della speranza cristiana

† Andrei, Arcivescovo di Vad, Feleac e Cluj e Metropolita di Cluj, Maramures e Salaj, è autore di decine di libri e monografie specializzate e di oltre cento articoli su riviste internazionali. Ha inoltre curato una decina di volumi di convegni internazionali di teologia e dirige tre collane presso le edizioni„Reîntregirea” (Fonti spirituali, Logos e simbolo e Pastorale missionariaMissiologia Pastorale).

È tra i fondatori dell’Università “1° dicembre 1918” di Alba Iulia, dove tiene la cattedra di morale e spiritualità ortodossa, disciplina che insegna anche all’Università “Babeş-Bolyai” di Cluj-Napoca.

Ha fondato e presiede diversi centri di ricerca in teologia: l'Istituto di Ricerca in Pedagogia e Psicoterapia Pastorale dell'Università ortodossa “1° dicembre 1918”, il Centro Studi “Saint-Serge” Paris-Alba Iulia e il Centro di studi interreligiosi e psico-pedagogia cristiana di Alba Iulia.

Nel 2002 il presidente di Romania gli ha conferito l'ordine di “Grande Ufficiale al merito”; dal 2007 è membro dell'Accademia delle scienze e delle arti di Salisburgo (Austria). Nel2012 ha ricevuto la laurea honoris causa all'Università tecnica di Cluj-Napoca.

È membro del Sinodo permanente della Chiesa ortodossa romena, organo deliberativo ed esecutivo della Chiesa ortodossa romena.

BASSAM NASSIF

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La chiesa corpo di Cristo e i carismi del popolo di Dio

Padre Nassam Nassif è professore all’Istituto di Teologia “San Giovanni Damasceno” dell’Università di Balamand, dove insegna dal 2005. Dal 2015 è anche coordinatore del baccellierato in teologia.

Quale presbitero della Chiesa ortodossa di Antiochia, il reverendo Bassam Nassif si preoccupa di integrare la teologia pastorale della Chiesa ortodossa con la ricerca e l’esperienza delle scienze umane, che conduce alla formazione di una cura pastorale terapeutica. Lo scopo di p. Nassif è di affrontare le sfide contemporanee che la Chiesa si trova di fronte in un mondo pluralistico e secolarizzato. Fondandosi sulla ricerca scientifica e sulla ricca tradizione della Chiesa, egli cerca di offrire un approccio moderno alla pastorale, che pervenga alla giustizia dell’uomo. Dal 2015, in particolare, dirige un progetto di ricerca sulle implicazioni pastorali della post-modernità sul matrimonio e la vita familiare.


Secondo san Paolo, i membri della Chiesa “crescono in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso…” (Ef 4,15-16). Com’è possibile che si realizzi, sinergicamente, quest’opera di crescita ed edificazione all’interno del Corpo di Cristo? Qual è il valore dei vari carismi? Questa relazione presenta il ruolo centrale dei carismi e il loro fine vitale nell’economia della salvezza, focalizzandosi su alcuni dei primi testi patristici sul tema. A partire da intuizioni che emergono dalla cura pastorale, essa aspira a suscitare una riflessione sulla teologia della vocazione cristiana (matrimonio, celibato per il Regno di Dio e monachesimo).

STEPHEN HEADLEY

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Dimensioni della preghiera. San Saba nel deserto di Giuda.

Stephen Cavanna Headley è nato in Pennsylvania nel 1943. Dopo la laurea in studi orientali (cinese e sanscrito) alla Columbia University (1969), continua gli studi a Parigi con un master in filologia sanscrita all’Ecole Pratique (1972) e un dottorato in antropologia sociale alla Sorbona (1979). Nel frattempo, studia teologia al Seminario St Vladimir di New York e all’Institut St Sèrge di Parigi.

Tra il 1981 e il 2008 lavora al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e tra il 1998 e il 2008 è coinvolto nel gruppo di ricerca dell’antropologo Louis Dumont.

Tra il 1973 e il 2005 compie lunghe ricerche sul campo a Java, mentre tra il 2006 e il 2010 insegna a Mosca e intraprende studi antropologici sulla vita parrocchiale.


Vorrei suggerire che l'eredità più importante della vita monastica nel deserto della Giudea è il typikon monastico di San Saba. Avendo in seguito influenzato il rito della cattedrale nella città imperiale di Costantinopoli, l'innografia sabaita di Gerusalemme, arricchita dalla tradizione studita, si garantiva un posto indelebile negli ordo liturgici ortodossi, sia parrocchiali che monastici. Questa regola liturgica della vita monastica fu normativa per molti secoli, ma ebbe una grandissima influenza anche al di fuori dei monasteri e in particolare in ambiente urbano, dove l'innografia sabaita ebbe un’immensa diffusione. Il corifeo di questo dono poetico dei monasteri di “San Saba" alle parrocchie urbane in tutto il mondo ortodosso fu San Giovanni di Damasco (c. 675/6 -749), teologo, poeta e musicista, che venne in Palestina e forse anche a San Saba, dove sarebbe vissuto componendo i tre grandi canoni dell’anno cristiano.