ARISTOTLE PAPANIKOLAOU

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Vocazione cristiana e vita della polis

Aristotle Papanikolaou è nato e cresciuto a Chicago, Illinois. È co-fondatore e Senior Fellow al Fordham’s Orthodox Christian Studies Center e al Center for the Study of Law and Religion presso l’Università di Emory. Nel 2012, ha ricevuto il premio di eccellenza per l’insegnamento universitario in discipline umanistiche e ha fondato, insieme a George Demacopoulos l’Orthodox Christian studies center, che proprio quest’anno ha avviato un progetto di ricerca su ortodossia e diritti umani. Le sue aree di conoscenza comprendono la teologia ortodossa orientale, la teologia trinitaria, e la religione nella vita pubblica.
La sua ricerca esplora in particolare la rilevanza del dire la verità (confessione) per comprendere cosa significhi essere umani. Ha ricevuto il premio Sabbatical Grant for Researchers dal Louisville Institute per il suo progetto The Ascetics of War (L’ascetica della guerra).


Nella nostra situazione attuale, è impossibile pensare la chiamata cristiana in relazione alla polis senza discutere contemporaneamente la parola "laico".   Comincerò così ad analizzare il concetto di "laico".  Sosterrò poi che se l'unica e sola chiamata cristiana è la theosis - che definisco come comunione divino-umana realizzata attraverso un apprendimento ascetico dell'amore - allora il cristiano è chiamato a lavorare per una laicità cristiana - una polis che protegge e promuove il pluralismo, anche morale.

PORFIRIJE DI ZAGABRIA E LJUBLJANA

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La teologia ortodossa della vocazione monastica

Il metropolita Porfirije (Peri) di Zagreb-Ljubljana è nato nel 1961 a Becej, Serbia. È stato tonsurato dal suo padre spirituale, l’allora ieromonaco Irinej (Bulovi), al monastero di De
ani nel 1985. Nel 1999 è stato ordinato vescovo di Jegar, vicario di Bačka, e nel 2014 metropolita di Zagabria e Liubliana.
Nel 1986 si è laureato alla Facoltà di teologia ortodossa di Belgrado e ha poi proseguito gli studi ad Atene fino al 1990, quando è divenuto igumeno del monastero dei Santi Arcangeli di Kovilj. Molti giovani sono entrati in monastero sotto la sua guida. In quegli anni il monastero di Kovilj divenne un centro spirituale per molti giovani: intellettuali, artisti, attori e musicisti rock, in particolare da Novi Sad e Belgrado. Da allora padre Porfirije si è preso cura in particolare dei giovani tossicodipendenti, per i quali ha fondato la comunità terapeutica “La Terra dei Viventi”, che ha attualmente più di un centinaio di ospiti in tutta la Serbia.
Nel 2004 ha difeso la sua tesi di dottorato all’Università di Atene e ha successivamente insegnato presso il dipartimento di psicologia pastorale alla facoltà di teologia ortodossa di Belgrado. L’assemblea della repubblica serba lo ha eletto in qualità di rappresentante di tutte le comunità ecclesiali e religiose come membro del Consiglio della Radiotelevisione serba, e nel 2008 ne è stato eletto presidente.

SILVESTR di BILOHOROD

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La vocazione del monachesimo accademico.
L’esempio dell’accademia teologica di Kiev

Silvestr (Stojčev), vescovo di Bilohorod, vicario della metropolia di Kiev, rettore dell’Accademia teologica di Kiev. Nato nel 1980, Oleksandr Mikolajovič Stojčev dopo gli studi teologici all’Accademia teologica di Mosca e di psicologia all’università ortodossa “Giovanni il Teologo”, è stato tonsurato monaco con il nome di Silvestr dall’arcivescovo Antonij di Boryspil’. Nel 2010 ha conseguito il dottorato di ricerca con una tesi sulla Concezione filosofico-religiosa di M. M. Tareev. Nel 2017 è stato ordinato vescovo di Bilohorod e nominato rettore dell’Accademia teologica e del seminario di Kiev.

È membro della commissione teologico-canonica presso il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina. Per il suo lavoro teologico, è stato insignito dell’ordine di San Nestore annalista (2010) e di San Pietro Moghila (2015).


Nel XIX secolo in seno al monachesimo russo si sviluppa una tendenza allo studio e all’approfondimento della teologia e dell’eredità dei padri, spesso designata come vocazione al “monachesimo dotto”. Questo fenomeno ha conosciuto figure di teologi, patrologi, storici della chiesa. Un ruolo importante  in questo processo è quello delle Accademie teologiche, e in particolare l’Accademia teologica di Kiev, che ancora oggi svolge il suo ministero di formazione teologica in stretto contatto con l’ambiente monastico della Lavra delle Grotte di Kiev.

Saluti conclusivi

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ENZO BIANCHI, fondatore di Bose

Noi speriamo con l’aiuto di Dio di poter vivere ancora questa esperienza del convegno, che cercheremo di tenere come di consueto nella prima settimana di settembre; decideremo il tema insieme col comitato scientifico, ma vogliamo tener conto dei suggerimenti e dei desideri che voi potete esprimere, anche scrivendoci e dandoci delle indicazioni. Il nostro convegno vuole essere a servizio delle Chiese, e allora l’ascolto vostro e dei vostri suggerimenti è essenziale per noi.

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8 settembre 2018 - Discernimento e vita cristiana

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L’ultima giornata di convegno ha voluto offrire una degna conclusione al cammino di questi giorni.

L’intervento di John Chryssavgis (Patriarcato ecumenico) è stato un delicato ricamo di citazioni dalle Lettere di Barsanufio e Giovanni di Gaza e ha presentato alcuni elementi chiave del discernimento e della direzione spirituale. Essa non dovrebbe mai fondarsi sulla’autorità di chi la esercita, ma sulla sua crescita nell’umiltà, sul rispetto dell’altro, sulla delicatezza che spesso si esprime più con il silenzio che con le parole.

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7 settembre 2018 - Discernimento e vita cristiana

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La terza giornata di Convegno si è concentrata sul discernimento dei pensieri che abitano ciascuno di noi, sul discernimento come pratica interiore.

La sessione del mattino è stata introdotta dalla lettura dei messaggi inviati dal Patriarca di Antiochia Youhanna X, dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e di don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI.

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