"Amate i vostri nemici"
11 settembre 2025
“Amate i vostri nemici”: possibile? E se anche lo fosse, considerato quel che realmente comporta, è ancora buona notizia?
“Amate i vostri nemici”: possibile? E se anche lo fosse, considerato quel che realmente comporta, è ancora buona notizia?
Ascoltare oggi le Beatitudini dà l'impressione di parlare al vento, come se queste parole di Gesù restassero inascoltate, nessuno riesce ad ascoltarle, sono sopraffatte dal rumore della violenza e della guerra. E invece proprio in questi tempi, proprio oggi che la liturgia ce le offre, le beatitudini vanno ripetute, ricordate, mai abbandonate.
Gesù è salito sul monte e passa la notte in preghiera. I momenti più importanti della vita di Gesù sono preparati dalla preghiera. Gesù opera in comunione con il Padre e nella forza dello Spirito santo.
Memoria della nascita di Maria di cui il calendario liturgico ricorda, con Gesù e Giovanni il Battista, non solo la “nascita al cielo” della fine della vita, ma anche quella dell’inizio, a sottolineare la particolare importanza, per la storia di salvezza, di ciò che hanno vissuto e del come l’hanno vissuto.
Ecco un testo in cui i farisei sembrano particolarmente meschini. È quindi facile fare velocemente il salto e proclamare fieramente che grazie a Dio Gesù ci ha liberati da tutte queste sottigliezze per offrirci la gloriosa libertà dei figli di Dio.
Forse questa pagina del vangelo ci vuol dire che anche il rapporto con il cibo è anzitutto un evento di relazione.
Oggi celebriamo la festa di Mosè con la lettura evangelica della trasfigurazione di Gesù dove appaiono Mosè ed Elia nella gloria, cioè con il “peso” della loro presenza mentre Gesù prega. L’uno, Mosè, rappresenta l’insegnamento del Signore scritto sulle tavole di pietra, e l’altro, Elia, la profezia. Contempliamo la figura di Mosè, e vorrei dargli la parola.