Bernardo e Pietro il Venerabile: compagni nella chiesa
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Al signore e padre reverendissimo Pietro abate di Cluny, il suo Bernardo: augura di conseguire ciò che è suo.
Ti visiti il sole che sorge dall’alto, o uomo buono, poiché mi hai visitato in una terra straniera e mi hai consolato nel luogo del mio esilio! Hai fatto bene, poiché hai saputo discernere il bisognoso e il povero. Ero assente, e assente anche da lungo tempo, e ti sei ricordato della mia persona, tu che sei un uomo grande e occupato in grandi cose. Benedetto il tuo angelo santo, che ha suggerito ciò al tuo affettuoso cuore; benedetto il nostro Dio, che a ciò ti ha convinto! Ecco, possiedo qualcosa di cui posso gloriarmi con gli estranei: la tua lettera, quella lettera nella quale tu riversi in me la tua anima. Mi glorio del fatto che tu mi conservi non solo nel tuo ricordo, ma anche nel tuo favore. Mi glorio del privilegio del tuo amore, mi sento rinascere all’abbondante dolcezza del tuo cuore. E non solo, ma mi glorio anche nelle tribolazioni, se sono stato ritenuto degno di soffrirne per la chiesa. Veramente questa è la mia gloria, che mi fa sollevare il capo: il trionfo della chiesa. Se, infatti, siamo stati compagni nella fatica, lo saremo anche nella consolazione. Abbiamo dovuto faticare insieme e soffrire insieme a nostra madre, perché ella non avesse a lamentarsi di noi dicendo: I miei vicini stanno a distanza, e coloro che cercavano la mia vita mi facevano violenza.
Siano dunque rese grazie a Dio, che le ha concesso la vittoria, le ha reso onore nelle sue fatiche e ha portato le sue fatiche a compimento! La nostra tristezza si e mutata in gioia, e il nostro pianto in suono di cetra. È passato l’inverno, la pioggia se n’è andata ed è scomparsa, sono apparsi i fiori sulla nostra terra, è giunto il tempo della potatura, è stato reciso l’inutile ramo secco, il membro marcio …
Ben presto potrò tornare dai miei fratelli, se la vita mi accompagna, passando, come ho intenzione, da voi. Nel frattempo mi affido alle vostre sante preghiere. Saluto il fratello Ugo, economo, e tutti coloro che stanno presso di voi, insieme al resto della santa comunità.
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