La terra: un dono da custodire
Questo pianeta è un organismo che dona vita, e che è più che abbondante per quanti conoscono e praticano la moderazione.
La terra e l’umanità sono create e destinate a esistere in una relazione reciproca di rispetto e armonia. Questa però non è la realtà che oggi sperimentiamo. Poiché l’avidità domina le nostre comunità, il consumo cresce al di là di ciò che la terra ha la possibilità di sostenere. In altre parole, gli avidi depredano più risorse di quante la terra sia in grado di rinnovare. Possedere la terra in questa maniera egoistica significa privarla delle sue proprietà di vita ed esporre a una grave minaccia il resto della creazione. Poiché la terra è controllata dai pochi, i più vengono costantemente sfollati, spinti a emigrare e forzati ad affrontare l’estenuante disuguaglianza di reddito, la povertà e la fame. Perché allora ci ostiniamo a percorrere questa via autodistruttiva? Siamo così testardi da scegliere di non comprendere? Siamo così soddisfatti da ignorare le conseguenze del nostro stile di vita? Siamo così ignari da rimanere indifferenti?
Cerchiamo di essere uniti – nella solidarietà, nella determinazione, nel prendere le decisioni – per guidare il nostro mondo verso una visione più solidale e un’umanità più compassionevole …
Non possiamo separare la nostra preoccupazione per la dignità umana, per i diritti umani o per la giustizia sociale da quella per la custodia e la sostenibilità ecologica. Queste preoccupazioni sono saldate insieme, intrecciate in una spirale che può procedere in senso discendente o ascendente. Se apprezziamo ogni individuo creato “a immagine di Dio”, e se apprezziamo ogni particella della creazione di Dio, allora possiamo prenderci cura gli uni degli altri e del nostro mondo. In termini religiosi, la relazione che abbiamo con la natura riflette direttamente la relazione che abbiamo con Dio e con i nostri compagni di umanità, come anche la relazione che abbiamo con la biodiversità della natura.
In gioco non c’è unicamente il nostro rispetto per la biodiversità, ma la nostra stessa sopravvivenza. Gli scienziati prevedono che in futuro i più danneggiati dal riscaldamento globale saranno i più vulnerabili e i più marginalizzati … La crisi ecologica è direttamente collegata alla sfida per debellare la povertà e per difendere i diritti umani …
La scelta è nostra! Ci troviamo in un momento critico nella storia e nel futuro del nostro pianeta, un tempo in cui la nostra famiglia umana deve decidere il futuro per la nostra comunità terrestre. La protezione della vitalità e della diversità del nostro pianeta è un compito sacro e una vocazione comune a tutti.
Bartholomeos I,
arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, Nostra madre terra